Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “la Stampa”
kamala harris joe biden antony blinken
[…] Joe Biden ha […] trascorso il lunedì mattina con i vertici della Sicurezza nazionale alla Casa Bianca. In Israele aspettano il leader Usa, Netanyahu ha consegnato a Biden un invito. […] La visita di Biden segnerebbe il picco di quello che appare un ritorno degli Usa nella regione dopo due anni scanditi da quello che alcuni osservatori hanno definitivo un «disimpegno» che ha offerto varchi alla Cina. Quando il 10 marzo Pechino ha annunciato che sotto la sua regia Teheran e Riad avevano deciso di ristabilire le relazioni, per Washington è stato un colpo all'immagine di potenza «egemonica».
GALLANT NETANYAHU
L'attentato di Hamas ha riportato gli Usa al centro della scena mediorientale. Il problema americano è misurare il successo della "diplomazia dello shuttle" in cui si è cimentato Blinken che è partito per la regione l'11 ottobre e tornerà solo oggi a Washington.
Ha incontrato i leader di Arabia Saudita, Emirati Arabi, Anp, Giordania, Bahrein, Egitto e Israele nel tentativo di rendere chiare le priorità: evitare che il conflitto si allarghi; proteggere i civili a Gaza; aiutare gli ostaggi e garantire l'uscita dal valico di Rafah dei 600 americani che sono nella Striscia.
tony blinken joe biden
Sono temi sui quali c'è stata sintonia con gli interlocutori, ma è il punto di osservazione dei vari dossier a variare e quindi ad aver complicato la missione di Blinken. Mohammed Bin Salman ha chiesto a Blinken che Israele «rimuova l'assedio a Gaza» subito. Per gli Usa l'escalation è legata a un ruolo dei gruppi terroristici finanziati dall'Iran; per gli Stati arabi a innescare l'escalation potrebbe essere la durezza della rappresaglia israeliana. […] In un'intervista alla CBS – registrata giovedì e trasmessa domenica sera – il presidente ha detto che «Israele commetterebbe un grande errore a occupare Gaza». […] la Casa Bianca ha chiesto a Israele di ritardare le operazioni di terra sin quando potranno uscire i civili.
BENJAMIN NETANYAHU AL CONFINE CON GAZA
Ieri Netanyahu ha condiviso i piani di azione con Blinken. Washington non vuole nemmeno che la guerra faccia deragliare per sempre il piano di normalizzazione dei rapporti fra Gerusalemme e Riad su cui gli Usa hanno investito da tempo, sin dall'Amministrazione Trump in verità. I sauditi lo vorrebbero congelare, gli Usa ritengono che solo dentro un'architettura simile il Medio Oriente possa ritrovare stabilità. E dentro questa architettura Blinken ha ripetuto che serve uno Stato palestinese. […]
Mentre Blinken cerca sponde negli arabi, la macchina militare Usa si accende a sostegno di Israele. Il Pentagono invierà duemila soldati, non avranno ruoli di combattimento: sono consiglieri e medici. Verranno prelevati dalle basi in Medio Oriente e in Europa. Nell'area sta arrivando il gruppo navale della USS Eisenhower a dare manforte alla USS Ford il cui dispiegamento è stato prolungato.
antony blinken e benjamin netanyahu a tel aviv
Sono in allerta unità dei Marines (la 26esima in grado di condurre operazioni speciali) di stanza in Kuwait e l'Air Force nella base di Al Dhafra negli Emirati Arabi. In totale Israele può contare sul sostegno militare e logistico anche di oltre 100 caccia fra F-35, F-16, F-18 e A-10 per l'attacco da terra. […]