Lettera di Pierluigi Panza a Dagospia
Caro Dago,
ragazzi alla festa dello stupro di capodanno 2
non sono un esperto sul campo, quindi mi rifaccio ai libri, dove ne so di più. Vorrei segnalare che la visione dell’amore o del rapporto sessuale che si va affermando su base avvocatizia (nei mesi scorsi avvocati e psicologi sul caso Genovese; poi sul figlio di Grillo, oggi l’intervista dell’avv.Bongiorno ecc), pena il reato di stupro, è il contrario di quanto da Platone a Denis De Rougemont (autore del meraviglioso saggio “L’amore e l’Occidente”), passando per il mito di Tristano e Isotta, i poeti stilnovisti, Dante, Petrarca (due veri stalker), la lirica Barocca, il melodramma romantico ecc. ecc. hanno delineato come rapporto amoroso e sessuale.
giulia bongiorno
Dal “Simposio” di Platone in poi, l’amore-passione viene descritto come quel cavallo che va a briglie sciolte e porta all’annullamento di se stessi, come una vertigine, un abbandono della propria coscienza, l’uscir fuori da sé (questo anche Lacan e compagnia), un lasciarsi andare, un annebbiamento… Spesso, in chiave metaforica, i filtri d’amore, i doppi sensi, le situazioni ambigue, le lusinghe persuasive (Cappuccetto rosso e il lupo) sono gli strumenti per raggiungere questo lasciarsi andare. E l’amplesso è descritto e considerato come un raggiungimento irrazionale, l’esito di un rito quasi mistico, un completamento che deriva dalla completa perdita di se stessi.
STUPRO CAPODANNO 2
Ora, può anche darsi che questi siano più di due millenni di coglionate che, finalmente, legislatori e avvocati italiani mettono a nudo e che l’amore e il sesso siano un’attività normata come una procedura per la patente, che va consumata esclusivamente in piena coscienza di se (e chi lo prova?), previa verifica del tasso alcolemico altrui e senza lasciarsi andare perché si deve essere pronti a registrare, tra i mugugni, un “no” che si alterna a un “si”, a un “oddio” o, forse, a un “no, dai, sì”.
PIERLUIGI PANZA STUPRO CAPODANNO 1
Perché il consenso non basta darlo prima, per scritto, o con forme di comunicazione orale e prossemiche tipiche della seduzione tra i mammiferi - ad esempio, nel caso dell’homo sapiens, se tu vieni un week end, da sola, nella mia baita isolata, senza televisione e ti metti a girare in perizoma davanti al camino – ma va esplicitato e ribadito (quante volte, o Signore?) durante tutto il rapporto, che sia accesa o spenta l’abat-jour. E che si fottano tra loro questi duemila anni di filosofi e scrittori. Al massimo si estinguerà la specie e rimarranno gli avvocati.
Pierluigi Panza
STUPRO CAPODANNO 5 stupro capodanno roma