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    “SERVE UN PIANO EUROPEO DI RAZIONAMENTO DEL GAS, NON C'È ALTRO DA FARE CHE LIMITARE I DANNI” – IL CONSULENTE GIANCLAUDIO TORLIZZI: “GLI AUMENTI CONTINUERANNO E NON POTREMO REGGERLI. VANNO FERMATI I SETTORI ENERGIVORI NON STRATEGICI, GARANTENDO POI INDENNIZZI, E OBBLIGARE I CITTADINI A RIDURRE I CONSUMI - LA GUERRA ENERGETICA CON PUTIN È PERSA: LE SANZIONI SONO STATE UN'ILLUSIONE - SI È FATTA TROPPA IDEOLOGIA SULLA SVOLTA GREEN E LA STIAMO PAGANDO: LE RINNOVABILI NON SONO ANCORA IN GRADO DI SOSTITUIRE LE FOSSILI. DAVVERO QUALCUNO CREDE CHE TORNEREMO ALLE RELAZIONI PRE-INVASIONE E CHE SEDENDOCI ATTORNO A UN TAVOLO RIPORTEREMO IL GAS A 20 EURO AL MEGAWATTORA?"


     
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    Ga.Des. per “la Stampa”

     

    GIANCLAUDIO TORLIZZI GIANCLAUDIO TORLIZZI

    «Continuiamo ad eludere il problema: serve un piano europeo di razionamento del gas, nell'immediato non c'è altro da fare che limitare i danni. Gli aumenti continueranno e non potremo reggerli». Per Gianclaudio Torlizzi, fondatore della società di consulenza sulle materie prime T-Commodity, il peggio deve ancora venire: «Vanno fermati i settori energivori non strategici, garantendo poi indennizzi, e obbligare i cittadini a ridurre i consumi».

     

    Il ministro Cingolani dice che le riserve basteranno.

    «Ma avremo sempre bisogno dei flussi, ancora molto deludenti: Nord Stream 1 è al 20% della sua capacità. E poi il mercato è europeo: se anche l'Italia andasse in surplus, e non accadrà, dovrebbe poi redistribuire il gas in eccesso. Del resto se il prezzo continua a salire, significa che il mercato ha chiaro che le dinamiche resteranno sfavorevoli».

    vladimir putin vladimir putin

     

    A cosa si riferisce?

    «Rischiamo stock bassissimi in pieno inverno, il che significa problemi a lungo termine.

    Serviranno due-tre anni prima che gli accordi con i nuovi fornitori diano benefici. I mercati sanno che i governi hanno paura di fare quel che serve: il razionamento dei consumi. E lo fanno pagare».

     

    Sta dicendo che la guerra energetica con Putin è persa.

    «È così. Il mercato dell'energia era già in grossa sofferenza prima della guerra e non era in grado di sostenere un nuovo shock. Le sanzioni sono state un'illusione, così come lo è ora immaginare di risolvere trattando con Putin».

    importazioni di gas russo in europa importazioni di gas russo in europa

     

    Perché?

    «Davvero qualcuno crede che torneremo alle relazioni pre-invasione e che sedendoci attorno a un tavolo riporteremo il gas a 20 euro al megawattora? È un wishful thinking. Europa e Usa possono solo coordinare le politiche energetiche. Il problema era e resta la bassa produzione: servono infrastrutture, rigassificatori, nuove estrazioni».

     

    Non sta parlando di energie verdi.

    «Si è fatta troppa ideologia e la stiamo pagando: le rinnovabili non sono ancora in grado di sostituire le fossili. Il Green Deal europeo è stato un atto ideologico e dirigista».

     

    nord stream nord stream

    Ma il Green Deal risponde all'enorme emergenza del cambiamento climatico.

    «Sono processi lunghissimi, è assurdo pensare di risolvere così. L'impatto sull'ambiente è modestissimo. E intanto che l'Europa è così zelante benché produca meno del 10% delle emissioni, il resto del mondo va in un'altra direzione».

    VLADIMIR PUTIN E IL GAS VLADIMIR PUTIN E IL GAS I GASDOTTI VERSO L EUROPA I GASDOTTI VERSO L EUROPA

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