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Enrica Battifoglia per l’ANSA
L'epidemia di Covid-19 in Italia è di nuovo in fase di crescita esponenziale, come era avvenuto in ottobre, ma questa volta il tempo di raddoppio è più basso: appena 5 giorni contro i 7 di allora, probabilmente per effetto delle varianti del virus SarsCoV2; un'altra conferma arriva dall'indice di contagio Rt che, dopo avere sfiorato 1 per settimane, ha superato questa soglia in un tempo rapidissimo ed è attualmente pari a 1,1.
CORONAVIRUS - OSPEDALE
Lo indicano con chiarezza le analisi di chi segue costantemente l'andamento dell'epidemia in Italia, come il matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'Mauro Picone' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac), e il fisico Roberto Battiston, dell'Università di Trento.
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"La percentuale dei positivi rispetto ai tamponi molecolari descrive in modo quantitativo la circolazione del virus SarsCov2 ma - osserva Sebastiani - purtroppo nel nostro Paese subisce nelle ultime settimane un aumento di tipo esponenziale e ogni 5 giorni circa raddoppia il suo incremento. Con i dati della prossima settimana protremo avere una stima più accurata del tempo di raddoppio".
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La situazione, prosegue l'esperto, "è identica per la curva degli ingressi in terapia intensiva, che quantifica invece la pressione che la circolazione del virus esercita sulle strutture sanitarie. E' da notare che, nell'analoga fase esponenziale iniziale della seconda ondata, nelle prime tre settimane di ottobre 2020, il tempo di raddoppio era di circa 7 giorni. Il fatto che il tempo di raddoppio sia ora più basso rispetto ad ottobre è compatibile con la maggior diffusività di alcune delle varianti del virus che attualmente circolano nel nostro Paese".
CORONAVIRUS - TERAPIA INTENSIVA
Per quanto riguarda i decessi, il matematico rileva che "dall'analisi della percentuale della variazione settimanale dell'incidenza, si prevede durante la prossima settimana un ritorno alla crescita della curva media". Il quadro è confermato dall'indice Rt, che Battiston calcola basandosi sui dati della Protezione Civile, con risultati simili a quelli di Istituto Superiore di Sanità e Fondazione 'Bruno Kessler, che usano un flusso di dati più dettagliati ma non disponibili al pubblico.
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Per Battiston l'aumento dell'indice Rt di 18 centesimi in 7 giorni è compatibile con una crescita di tipo esponenziale. "Nell'ultima settimana le cose sono rapidamente peggiorate, prima in una decina di province e poi in modo più esteso, al punto che in circa 40 province su 107 negli ultimi tre giorni si nota un chiaro accenno di crescita dell'indice Rt sopra 1, anche nei casi che una settimana fa erano sotto l'unità", rileva il fisico.
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"La crescita coerente in molte province è un pessimo segnale: sembra che le varianti più contagiose del virus stiano iniziando a dominare sulle altre". Per il fisico "una crescita dell'indice Rt di 18 centesimi in 7 giorni è molto rapida e confrontabile con quanto abbiamo visto a inizio ottobre, con la differenza preoccupante che allora partivamo da una presenza di infetti 8 volte più bassa di quella attuale". I circa 400.000 positivi attualmente registrati sono infatti, osserva "l'indice di quelli che sono presenti nella società, quindi un numero sicuramente molto più alto che in settembre". In altre parole, per Battiston "siamo seduti su una tanica di benzina con il fiammifero che si chiama Rt".
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