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    LA TENTAZIONE DELLA PATRIMONIALE – IL CONTO (SALATISSIMO) CHE LA MANOVRA PRESENTA A BANCHE E ASSICURAZIONI (I “POTERI FORTI”) AVRÀ DELLE RIPERCUSSIONI A PIOGGIA ANCHE SUI CLIENTI, CIOÈ TUTTI COLORO CHE HANNO UN CONTO CORRENTE – OGGI L’ASSAGGINO DI PATRIMONIALE SI FA SULLA FINANZA CATTIVA NEMICA DEL POPOLO, MA DOMANI?


     
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    Da "il Foglio"

     

    BANCHE BANCHE

    Un assaggio di patrimoniale. Come altrimenti definire il conto che legge di Bilancio presenta a banche e assicurazioni, cioè ai poteri forti classici della retorica populista? I 4 miliardi indicati nei saldi (ma non ancora nelle tabelle, ad aumentare ulteriormente l’incertezza per le imprese e i loro clienti) si riferiscono ad aspetti ammantati di tecnicismo come le deduzioni per interessi passivi e l’aumento degli acconti d’imposta per le compagnie assicurative. L’incasso dovrebbe servire al “ristoro dei risparmiatori danneggiati dalle banche”: il cosiddetto “risparmio tradito” sul quale Lega e 5s hanno fatto campagna elettorale.  

    GENERALI GENERALI

     

    Ma la propaganda viene già smentita dallo stesso esecutivo: i sottosegretari Alessio Villarosa (M5s) e Massimo Bitonci (Lega) quantificano la dotazione 2019 del fondo “anti tradimento” in 250 milioni, benché la manovra parli di 525 in tre anni fino al 2021. Ad alzare altra nebbia c’è poi il fatto che il Documento programmatico di bilancio indica cifre ancora diverse: zero nel 2019 e 365 milioni l’anno nel 2020-2021. In realtà il governo intende fare cassa, come del resto dimostra la differenza tra i 4 miliardi del prelievo e l’1,5 del “ristoro”. Ma se anche le cifre combaciassero resterebbe la logica perversa.

    MASSIMO BITONCI MASSIMO BITONCI

     

    Banche e assicurazioni sono i principali detentori di Btp, e tra aumento dello spread e possibili declassamenti di rating, rischiano di restare isolate. Le Generali, il maggior compratore di titoli di stato, sono poi esposte ad appetiti stranieri, con gli azionisti italiani che cercano di rafforzare la loro quota oggi del 25,3 per cento. Dunque il governo bastona un settore strategico per il debito pubblico.

     

    BANCHE VENETE BANCHE VENETE

    Non solo: colpendo banche e assicurazioni si colpiscono a pioggia tutti i loro clienti, che nella stragrande maggioranza sono clienti “obbligati”, perché hanno un conto in banca, con effetti simili agli aumenti di Iva e accise. Mentre si rinuncia a individuare le responsabilità di funzionari e manager bancari, quanto ai risparmiatori non si distingue tra chi è stato raggirato e chi cercava di speculare sui bond a rischio. Ma ancora di più, c’è appunto la tentazione di patrimoniale. Oggi sulla finanza nemica del popolo, domani chissà.

    ALESSIO VILLAROSA ALESSIO VILLAROSA bagarre in aula decreto banche bagarre in aula decreto banche

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