Sergio Rame per il Giornale
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Un coltello piantato nella mano. E l'accusa di un'aggressione da parte di un immigrato, "un uomo di colore", appena gli aveva chiesto di esibire il biglietto. In realtà il capotreno, che mercoledì 19 luglio aveva denunciato di essere stato accoltellato sul regionale di Trenord Piacenza-Milano, si è inventato tutto. Una montatura, quella fatta a pezzi dal procuratore di Lodi Domenico Chiaro, che aveva portato a uno sciopero di quattro ore e a un tavolo in Prefettura sull'emergenza sicurezza.
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"La lama dell'arma - avevano spiegato i medici dell'ospedale di Codogno quando era stato ricoverato il controllore - era riuscita a passare la mano da parte a parte". Una brutta ferita che aveva subito rilanciato l'emergenza sicurezza sui treni regionali. Il controllore aveva, infatti, raccontato di essere stato aggredito da uno straniero quando gli aveva chiesto di esibire il biglietto.
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Lo aveva descritto come "un uomo di colore", un africano probabilmente, "sui vent'anni". Una ricostruzione del tutto inventata che la polizia di Lodi, con l'aiuto della scientifica, è riuscita a smontare analizzando uno a uno, tutti i filmati delle telecamere di sicurezza delle ferrovie.
Adesso il controllore è accusato di calunnia e simulazione di reato. La sua denuncia, che arrivava dopo altre aggressioni (vere) da parte di immigrati, aveva avuto una enorme eco tra i dipendenti di Trenord. Nel giro di poche ore era stato, infatti, proclamato uno sciopero per chiedere più protezione sia per i pendolari sia per il personale.
polizia dopo aggressione treno
E così il 24 luglio tutti i treni della Lombardia si erano fermati per quattro ore. Non solo. Sempre in seguito a questa fantomatica aggressione era stato convocato uno tavolo in Prefettura per discutere le nuove misure da adottare per rendere più sicure le ferrovie lombarde.