Riccardo Signori per "il Giornale"
CHELSEA LGBTQ+
Sulla frontiera del politicamente corretto viene immolato anche il coro che dispregia il Chelsea. L'intonazione dice: «Chelsea rent boys» e non è un bel sentire per tifosi e giocatori. Coro omofobo dice la procura inglese, dunque da punire. Termine slang per alludere alla prostituzione maschile, spesso associato all'area del West End londinese terra di conquista della gente del Chelsea.
CHELSEA LGBTQ+
Ricorda anche un aspetto sociale, quando negli anni '60-'70 molti giovani, trasferitisi a Londra, si prostituivano per sopravvivere in una città notoriamente a prezzi cari. Gli stadi inglesi conoscono storia, fatti e parole che colpiscono il Chelsea. I tifosi di Liverpool, Leeds, Tottenham ed Everton non si sono tirati indietro nel lanciare il coro.
CHELSEA LGBTQ+
Ora dovranno starci più attenti perché la Crown Prosecution Service, l'ufficio del pubblico ministero britannico lo ha definito «insulto omofobo» e promette di perseguire per «crimine d'odio» chi lo canta. Polizia e magistratura inseguiranno i responsabili. Il linguaggio discriminatorio non è più ammesso. Fra l'altro, nell'immaginario collettivo, questo insulto viene associato al fatto che i Blues si sono fatti acquistare dai danari di Roman Abramovich il magnate russo.
CHELSEA LGBTQ+
E fin qui tutto bene: i garantisti inglesi si sono svegliati. Difficile capire perché si siano svegliati così tardi. Il mondo insegue il politically correct, gli inglesi sono stati molto più celebrati con il loro «niente sesso siamo inglesi». Adesso meglio tacere. E non è vero che il tempo mitiga ogni piaga.