Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”
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Oggi l'oro ha le sembianze di un elastico che si infila dietro le orecchie e di uno speciale tessuto grande 33 centimetri per 25 che si mette sopra bocca e naso. In una parola, mascherina. Da strumento necessario a livello planetario per tamponare l'avanzata del coronavirus a merce ambita con cui fare soldi il passo è stato breve. Con le mascherine i nuovi pusher hanno messo in piedi un vero e proprio traffico.
IL PRODOTTO
La crescita esponenziale della domanda ha innescato una spirale spaventosa su presidi sanitari contraffatti, certificati con marchi Ce finti, pur di riuscire a far entrare in Europa il prodotto. Ma se la corsa all'oro era solo una questione di denaro, in questo caso si gioca anche con la pelle delle persone. Al pari della battaglia al Covid-19 diventa adesso fondamentale la lotta contro i presidi sanitari finti, quindi pericolosi, che danno l'illusione di proteggere e in realtà «chissà se lo fanno».
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In questa battaglia di retroguardia i difensori della salute pubblica non sono medici e infermieri, bensì agenzia delle dogane e carabinieri del Nas. Pochi giorni fa alle frontiere italiane è stata bloccata una partita di ffp2 false. Questa misura è un esempio del lavoro svolto, indicatore della pericolosità dell'intera faccenda. E di come il principio del «mettersi qualsiasi cosa sul viso» non sia sempre quello universalmente valido.
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Soprattutto se si lavora con un camice bianco dentro un ospedale. Ebbene questa partita di ffp2 era accompagnata da un certificato. Il documento regolare agli occhi di un profano, si è rivelato una patacca a quelli esperti di dogane e militari. Le mascherine avevano le sembianze delle ffp2 ma non avevano passato gli standard di sicurezza, e allora ci si era affidati alle mani di un falsario.
mascherina artigianale il tutorial del vice ammiraglio usa jerome adams 4
Perciò niente potere filtrante al 92% come da standard che questo dispositivo deve garantire. Cosa sarebbe accaduto se quelle maschere fossero finite in un ospedale, in dotazione ai medici? Quest'ultimi le avrebbero indossate nella convinzione di proteggersi e invece, forse, avrebbero potuto contrarre il virus.
Questo scenario, nel complesso, non è certo sfuggito all'Olaf (Ufficio europeo per la lotta antifrode) che già il 20 marzo aveva lanciato l'allarme: «Prevenire l'ingresso di questi prodotti contraffatti in Europa è fondamentale per proteggere la nostra salute e lottare contro il virus». L'Olaf inoltre ha sottolineato un altro aspetto. Infatti mascherine accompagnate da certificazioni fasulle non sono solo inutili contro il Covid-19, ma possono essere veicolo di altre malattie.
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L'UFFICIO EUROPEO
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Di norma le chirurgiche, le ffp2 e le ffp3 dovrebbero essere sterilizzate e confezionate. Chi garantisce che questo tipo di lavoro venga svolto anche sulle loro brutte copie? Infatti l'Ufficio europeo per la lotta antifrode aveva precisato che «oltre a essere inefficaci contro il virus, questi prodotti non riescono a soddisfare le norme dell'Ue, danneggiando potenzialmente la nostra salute. Ad esempio, potrebbero provocare una pericolosa contaminazione batterica».
CORONAVIRUS MASCHERINA
Infine nel suo sito l'Olaf inserisce le foto di una partita di mascherine bloccate in Belgio, con il brand (fasullo) di Frozen. L'effige che richiama all'eroina Disney dei più piccoli. Un marchio accattivante, con dietro 0 sicurezza ma solo l'ingordigia di chi è disposto a far quattrini anche sulla pelle dei bambini.
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