Paolo Conti per il “Corriere della Sera”
funerali coronavirus
Addio all' addio. Non è un gioco di parole ma il coronavirus ha cancellato il rito collettivo più antico dell' umanità: il commiato verso i defunti, il «compianto», ovvero il piangere insieme. Come scrisse Benedetto Croce: «Con l' esprimere il dolore nelle varie forme di celebrazione e culto dei morti, si supera lo strazio, rendendolo oggettivo.
Così cercando che i morti non siano morti, cominciamo a farli effettivamente morire in noi». Perché chi resta ha bisogno di salutare la persona cara, chiunque essa sia stata, assieme agli amici, ai parenti, a chi ha vissuto con chi ci ha lasciato.
Sono andati via senza un funerale tanti italiani scomparsi in questi giorni per malattie diverse dal coronavirus ma che non hanno potuto avere il «loro» funerale per le disposizioni decise dal governo per limitare la crescita del contagio.
Un esempio tra i tanti: giorni fa è morta a 97 anni Giovanna Cau, mitica avvocatessa del cinema italiano, da giovane staffetta partigiana, protagonista del movimento per i diritti femminili nel dopoguerra, amica di Marcello Mastroianni, Alberto Moravia, Italo Calvino, Luchino Visconti.
giovanna cau
In tempi normali le sue esequie avrebbero meritato ampie cronache, con la tipica galleria di foto dei personaggi famosi.
Invece il commiato è avvenuto solo sui giornali, impossibile organizzare qualsiasi cerimonia. Ma lo stesso è accaduto a tanti «italiani normali», che sono di fatto spariti dal consesso sociale senza rituali. E forse vale la pena ricordarne qualcuno, scelto a caso. A Tricesimo, in provincia di Udine, se n' è andata due giorni fa Lidia Agostini Confente, di 63 anni. Nel suo necrologio si legge: «I funerali avranno luogo in forma strettamente privata viste le ultime disposizioni ministeriali. Non fiori ma opere di bene».
A Torino ha lasciato un gran vuoto l' avvocato Giuseppe Scalvini, non solo «amato marito e padre» ma a lungo impegnato nella difesa dei diritti sindacali accanto alla Fiom Cgil Torino e Piemonte. Così si è letto nel suo necrologio: «In base a quanto previsto dal DPCM del 08.03.2020 e dall' Arcidiocesi di Milano, sono sospese tutte le cerimonie funebri. Il rito di sepoltura verrà celebrato, in forma privata, direttamente presso il Cimitero di Cuggiono. La Santa Messa esequiale sarà celebrata a tempo opportuno al termine dell' emergenza».
giovanna cau
Ancora più chiaro il necrologio di Maria Giovanna Cancellara vedova Aliano, morta a 99 anni a Codroipo: «In ottemperanza alle disposizioni contenute nel DPCM e secondo quanto stabilito dalle Conferenza Episcopale Italiana, il rito funebre non sarà celebrato e dovrà essere evitata ogni forma di cordoglio incompatibile con le disposizioni sanitarie vigenti». Espressioni soltanto apparentemente burocratiche. A leggerle in filigrana, con la doverosa attenzione, si scopre tutta l' amarezza delle famiglie di non poter radunare il mondo di riferimento di queste persone per ritrovare insieme il senso di un lascito, di un' eredità umana da ricostruire.
Come sempre avviene in questi casi, piangendo e anche sorridendo insieme.
Perché la vita va avanti anche quando ci sembra che si debba interrompere per sempre.