Lau.An. per “la Stampa”
GIOELE MONDELLO E VIVIANA PARISI
L'ipotesi più atroce, perfino peggiore della morte inflitta da una madre fuori di sé, torna a emergere. Quella del piccolo Gioele vivo e solo, perduto nella notte accanto al cadavere di Viviana sul pendio scosceso della boscaglia di Caronia. Certo gli animali ne hanno smembrato il corpicino, tanto che stamattina saranno tagliati gli arbusti e i rovi per permettere ai vigili del fuoco e alla polizia scientifica di cercare quel che manca a ricomporlo e provare a trovare la causa della sua fine.
«Impresa difficilissima» visto lo stato dei resti, ripete l'entomologo Stefano Vanin all'uscita della camera mortuaria del Policlinico di Messina, dove per quattro ore ha condotto l'autopsia su Gioele insieme al nutrito pool di esperti nominati dalla procura e dagli avvocati: medici legali, geologi, esperti di segni di animali, studiosi del terriccio.
GIOELE MONDELLO - VIVIANA PARISI - DANIELE MONDELLO
«È solo una prima indagine - dice Elvira Ventura Spagnolo, medico legale - ce ne vorranno molte altre. Ma siamo fiduciosi». Il padre, Daniele Mondello, attende pazientemente sotto il sole qualche brandello di verità. «Ma a questo punto mi chiedo se la verità arriverà mai», sussurra agli amici e agli avvocati.
«Però io lo voglio sapere come è morto mio figlio, almeno questo», aggiunge. Dritto, fermo, gli occhi rossi e scavati, solo un momento di cedimento quando all'obitorio arriva un neonato morto in culla. Un altro bambino, una tragedia anonima, ma un corpo intatto da piangere - quello che lui non avrà - e una ragione di morte sicura. Di sicuro c'è che i due cadaveri, quello di Gioele e quello della madre, resteranno ancora a lungo a disposizione degli inquirenti, e che i funerali si allontanano sine die. Di sicuro c'è pure che Gioele, un bambino di quattro anni che gli ultimi video riprendono intento a fare i tuffi in mare ha avuto il terribile destino di preda degli animali selvatici: topi, istrici, volpi, suini.
il procuratore di patti angelo cavallo sul luogo dove sono stati ritrovati i resti di gioele
«Di solito attaccano i morti, non i vivi», dice Pietro Venuti, uno dei due avvocati del padre, ma non si può escludere che possano avere aggredito un bambino stremato, solo, disidratato, terrorizzato. Perché in questo momento nessuno può dimostrare che lo abbia ucciso la madre.
«La presunzione di innocenza esiste anche per i morti, non solo per i vivi», scandisce Claudio Mondello, cugino e avvocato di Daniele. E nessuno tanto meno può dire, come ieri è circolato, che Gioele possa essere morto nella macchina a causa dell'incidente dopo il quale Viviana scappa. «Le sei tracce biologiche rinvenute nell'automobile - dice Venuti - sono adesso all'esame della polizia scientifica, ma non c'è ancora alcun risultato».
IL CASO DI VIVIANA PARISI E DEL PICCOLO GIOELE
Così come lunare che siano state ritrovate tracce di sangue sulla testa del bambino: restano solo alcune ossa del cranio, che ieri nell'autopsia non è stato indagato, perché si è lavorato sul tronco. Si annuncia un'indagine fiume, che si giocherà a colpi di perizie. A meno che non arrivi qualcuno a testimoniare, qualcuno dei pastori, degli allevatori, dei raccoglitori di sughero che quel lunedì 3 agosto erano nella zona. E che adesso - dice Venuti - sono tutti scomparsi. Loro e pure gli animali.
IL LUOGO DELLA MORTA DI VIVIANA PARISI E DEL PICCOLO GIOELE