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È morto a 54 anni Paolo Gabriele, l’ex maggiordomo di papa Benedetto XVI, che fu ribattezzato il «corvo» dello scandalo Vatileaks. L'uomo è deceduto alle 9.30 di lunedì mattina al Pronto soccorso del Policlinico Gemelli, dov'era arrivato per le conseguenze di una lunga malattia.
Arrestato per avere passato al giornalista Gianluigi Nuzzi notizie e documenti trafugati dai cassetti papali, Gabriele, nella cui abitazione vennero ritrovate migliaia di fotocopie di documenti riservati, venne condannato dal Tribunale Vaticano a 18 mesi di reclusione nell’ottobre 2012 per il furto dei documenti e il 22 dicembre fu «graziato» dal Papa. Una volta scarcerato, l’ex aiutante di camera di Bergoglio, non ha più potuto risiedere né lavorare in Vaticano.
PAOLO GABRIELE E IL PAPAombre big jpeg
La vicenda legata al trafugamento di documenti che è valso all’ex aiutante di camera l’appellativo di «corvo» è andata avanti con undici mesi di indagini. Oggetto dello scandalo fu la scoperta dell'esistenza di profonde divisioni e contrasti interni sugli indirizzi di governo del Vaticano e sulla gestione della sua banca (lo Ior, Istituto per le Opere di Religione).
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Il libro di Nuzzi «Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI», in particolare, riportava molti dei documenti privati del Papa. Pochi giorni dopo l’uscita del libro, l’allora portavoce vaticano padre Federico Lombardi annunciava che la Gendarmeria Vaticana aveva trovato un uomo in possesso di carteggi riservati del Papa e che aveva proceduto al suo interrogatorio e al suo fermo. L'uomo è risultato poi essere appunto Gabriele, aiutante di camera del Papa dal 2006.