PAOLO ARMAROLI
(ANSA) - ROMA, 10 NOV - "Per darsi coraggio, Giorgia Meloni ha affermato che il disegno di legge costituzionale licenziato dal consiglio dei ministri è ottimo. Verrebbe da dire ottimo e abbondante come il rancio militare, il più delle volte una schifezza". Lo scrive il costituzionalista ed ex parlamentare del centrodestra Paolo Armaroli in un articolo pubblicato sulla rivista online Beemagazine.it in cui invita Meloni "a ripensarci".
"No, le cose purtroppo non stanno così - prosegue Armaroli -. Perché la meta del premierato sarà pure luminosa, ma la direzione di marcia non porterà a niente. Peggio, l'eterogenesi dei fini l'avrà ancora una volta vinta. Con il risultato che si registrerà un arretramento rispetto al premierato di fatto con il quale l'inquilina di Palazzo Chigi calca la scena.
Fazzolari Meloni
Ammesso e non concesso che la riforma superi le colonne d'Ercole del referendum confermativo. Altrimenti saranno dolori seri per Giorgia e i suoi cari. Cominciamo col dire, come si è accennato, che Giorgia oggi cavalca un premierato di fatto. Non è stata eletta dal popolo, è vero. Ma prima delle elezioni politiche i leader del centrodestra hanno convenuto che sarebbe diventato presidente del consiglio il capo del partito più votato.
MELONI FAZZOLARI
E Fratelli d'Italia ha avuto un tale successo elettorale da surclassare i suoi alleati. Tant'è che nelle consultazioni al Quirinale Sergio Mattarella non ha dovuto sudare sette camicie per conferire l'incarico alla Meloni e poi per nominarla presidente del consiglio. Un presidente del consiglio, si badi, che ha le caratteristiche del primo ministro vero e proprio. All'inglese. Al punto di poter chiedere al capo dello Stato e ottenere lo scioglimento anticipato delle camere. Come accade di norma nel Regno Unito. E lo scioglimento puramente minacciato è un elisir di lunga vita per il governo".
fazzolari meloni
Armaroli critica poi, articolo per articolo, il disegno di legge del governo dimostrando che il premier eletto sarà più debole di quello attuale. C'è poi il dubbio che la riforma passi il referendum confermativo: "E se la riforma verrà bocciata, Giorgia non sarà obbligata a togliere il disturbo. Questo no. Ma - conclude - perderà quello che ha di più caro: la faccia".