Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per “La Repubblica”

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Vadim Krasikov amava i vestiti firmati, le macchine veloci e la bella vita. Nessuno, neanche sua moglie, sospettava che l’ex veterano dell’Afghanistan fosse uno dei più pericolosi sicari di Putin. I due abitavano in bel quartiere di Mosca, lei si vantava di fare una vita da 10mila dollari al mese - più i bonus per le “missioni all’estero” - e si lamentava di non riuscire ad abituarsi alle Bmw, Porsche e Mercedes che lui portava a casa.

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Le cambiava come camicie. E aveva la mania compulsiva di lavarsi le mani. Da due anni, Krasikov è rinchiuso in un carcere tedesco, condannato all’ergastolo per il clamoroso “assassinio del Tiergarten”. E anche se la sua storia sembra uscita da un romanzo di Le Carrè, la Germania è diventata ormai riluttante a prestarsi come “ponte delle spie”, come luogo di scambio tra prigionieri russi e americani.

Nei piani del Cremlino e della Casa Bianca, che stanno negoziando da mesi uno scambio di prigionieri ad altissimo livello, un dilemma. Perché secondo il Wall Street Journal, Vladimir Putin vuole indietro Krasikov. Nel 2019 il killer di fiducia del Cremlino uccise in un parco di Berlino, in pieno giorno e davanti a decine di testimoni, il dissidente georgiano- ceceno Zemlikhan Khangoshvili.

Mentre gli americani vorrebbero sfruttare la spia dei servizi russi Fsb per ottenere la liberazione del veterano dei Marines Paul Whelan e il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, arrestato con l’accusa di spionaggio.

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Secondo le fonti occidentali citate dal Wsj, Putin avrebbe chiesto nel 2021 al suo consigliere alla Sicurezza Nikolai Patrushev di esplorare la possibilità di uno scambio di prigionieri che coinvolgesse il sicario del Tiergarten. Una mossa che avrebbe messo in evidenza «l’enorme valore attribuito da Putin a Krasnikov».

[…] A luglio il presidente Joe Biden ha confermato l’intenzione di trattare per la liberazione del cronista del Wsj Gershkovich. Ma i russi hanno sempre detto che lo scambio sarà possibile solo dopo il verdetto del processo-farsa al giornalista Usa. La Germania, tuttavia, non ha ancora fatto sapere se sarebbe disponibile all’intesa tra Mosca e Washington.

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Krasnikov è in carcere per omicidio e secondo un parere legale dei consiglieri del governo un assassino condannato non può essere oggetto di scambio. I giudici tedeschi hanno scritto nero su bianco che quello di Kangoshvili è stato un omicidio eseguito su ordine del Cremlino. E l’hanno condannato all’ergastolo.

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I russi hanno reagito a lungo negando persino l’identità di Krasikov, poi ne hanno sempre proclamato l’innocenza. Il sicario era arrivato a Berlino nell’estate del 2022 e si era mimetizzato tra i turisti sotto falso nome, Vadim Sokolov. Aveva ricevuto da complici una bicicletta, una Glock, una parrucca e vestiti nuovi e il 23 agosto aveva seguito Kangoshvili nel parco del Tiergarten, dove lo aveva freddato alle spalle. […]

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