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Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della sera”
È un' iniziativa che prelude ad altre decisioni: il Csm valuterà le dichiarazioni del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, riguardo alle Ong. «Il 3 maggio sottoporrò il caso all' esame del comitato di presidenza», anticipa il vicepresidente Giovanni Legnini.
Che mercoledì mattina si troverà a discutere anche sulla proposta formulata dal consigliere laico Pierantonio Zanettin e già all' ordine del giorno: l' apertura di una pratica a tutela di Zuccaro, attaccato da molti in seguito alle esternazioni sugli «interessi economici» che unirebbero trafficanti e organizzazioni non governative impegnate nei soccorsi in mare.
Giovanni Legnini
Per niente scontata la decisione di intraprendere un' iniziativa di solidarietà nei confronti di Zuccaro. In linea di principio la discussione potrebbe portare anche a soluzioni opposte, a valutare cioè un' ipotesi di incompatibilità ambientale del procuratore di Catania.
Sulla vicenda è intervenuto il ministro e candidato alle primarie pd Andrea Orlando, sostenendo l' esigenza di non generalizzare ma di «andare avanti con le indagini» impiegando tutti gli strumenti a disposizione: «Le intercettazioni si possono fare e noi abbiamo potenziato gli strumenti tecnologici. Non servono modifiche perché non c' è stata nessuna restrizione delle intercettazioni. Sarei il primo a essere contrario a questo» ha detto, replicando a distanza alle dichiarazioni di Luigi Di Maio e dei Cinque Stelle.
Carmelo Zuccaro
«Mi pare che le dichiarazioni del procuratore di Catania lancino un allarme gravissimo - era intervenuto Di Maio -, dice di avere le certezze di rapporti tra scafisti e alcune Ong ma di non poterle utilizzare come prove. Proponiamo di modificare la legge per consentire alla Procura di Catania di utilizzare quelle intercettazioni come prove per un processo». Più duro il suo collega Alessandro Di Battista, via Facebook: «Vedevo professionisti della cooperazione fare la bella vita. Nessuno di noi intende generalizzare. Vogliamo solo chiarezza e per questo dovremmo essere considerati razzisti?».
migranti in libia
Tocca a Nicola Latorre, presidente della commissione Difesa del Senato, spegnere le polemiche: «Leggo alcune dichiarazioni scomposte e funzionali solo ad alcuni interessi propagandistici. È una delle prime volte forse che il Parlamento ha assunto una iniziativa tempestiva che potrà aiutare a capire meglio cosa sta succedendo nel tratto di mare tra Italia e Libia».