Rocco Cotroneo per il “Corriere della Sera”
EVO MORALES CON LA MEDAGLIA E LA FASCIA PRESIDENZIALE PRIMA CHE FOSSERO RUBATE
Cesare Battisti aveva già provato a scappare in Bolivia lo scorso anno, ma venne intercettato alla frontiera. Stavolta ci è riuscito, anche se la nuova fuga è durata solo poche settimane. Per lui tutto è cambiato in Brasile con la vittoria di Jair Bolsonaro, l' ex militare di estrema destra, l' adeguamento ai tempi nella Corte Suprema e le promesse all'Italia sulla prossima consegna del «regalino».
Si era fatta l' ipotesi che la Bolivia, governata da oltre un decennio da Evo Morales, potesse costituire un porto sicuro, come era stato per Battisti il Brasile nella seconda parte della sua permanenza (la prima, 4 anni, l'ha passata in galera). Ma le notizie in arrivo da Santa Cruz in queste ore sembrano indicare che Battisti non abbia goduto di alcuna protezione rilevante.
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Così come non ne aveva alcuna quando venne catturato in Brasile nel 2007. Non c' è stata dunque alcuna sfida destra-sinistra, Bolsonaro-Morales sulla sorte del latitante italiano. Ognuno ha giocato al proprio maggior rendiconto. Ma ai punti Morales ieri ha vinto la sua piccola partita. Impedendo il pas-saggio di Battisti in Brasile ha tolto al vici-no che considera un «fascista» l' esibizione della preda.
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