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    IL DILEMMA DI ELLY SCHLEIN: SPEDIRE BONACCINI IN EUROPA, RISCHIANDO DI PERDERE L’EMILIA ROMAGNA, O LASCIARLO IN ITALIA A ERODERLE CONSENSI? – IL GOVERNATORE CI STA FACENDO UN PENSIERINO, MA SE CORRESSE IL PROSSIMO ANNO LASCEREBBE CON UN ANNO DI ANTICIPO LO SCRANNO, CONQUISTATO CON NON POCA FATICA NEL 2020. E UN CANDIDATO ALTERNATIVO FORTE AI BOX, PER ORA, NON C’È…


     
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    Estratto dell'articolo di Claudio Bozza per il “Corriere della Sera”

     

    stefano bonaccini elly schlein stefano bonaccini elly schlein

    Ma «Il Pres» che fa, si candida o no? I suoi fedelissimi lo chiamano così. E l’interrogativo riecheggia in mezza Emilia-Romagna e tra i banchi del Pd in Parlamento. Il presidente è Stefano Bonaccini, 56 anni, che dopo l’imprevista batosta alle primarie contro Elly Schlein è stato costretto a rivedere la sua bussola politica.

     

    Un po’ di tempo è servito a elaborare la sconfitta, altrettanto è stato investito per studiare una ricucitura tra la sua corrente, quella riformista, e l’ala sinistra della leader. Si è così arrivati a un accordo che ha incoronato presidente del partito «Il Pres» della Regione. Ma chi, tra i riformisti più ortodossi, si aspettava che Bonaccini da quel nuovo ruolo continuasse una battaglia interna è rimasto deluso.  Il governatore […]  è uno cresciuto a pane e partito. E al partito rimane fedele. Ergo: perduta la battaglia delle primarie, non è il caso di avviarne un’altra. […]

     

    Ma ora che farà? A giugno si vota per le Europee e lui sta facendo più di un pensiero a Bruxelles. «Mi candido a fare il nonno», ha risposto a chi lo incalzava, ricordando la nipotina appena arrivata. Ma la bussola sembra ben puntata verso l’Europa.

     

    PRIMARIE PD - MEME BY CARLI PRIMARIE PD - MEME BY CARLI

    Però ci sono prima da sciogliere due nodi chiave. Il primo è il via libera di Schlein, consapevole che Bonaccini porterebbe ai dem un bel po’ di voti, ma togliendo visibilità agli schleiniani. E c’è una seconda incognita: il rischio di perdere l’Emilia-Romagna col voto anticipato.

     

    Già, perché «Il Pres» è sì quello che nel gennaio del 2020, anche con la spinta delle Sardine, sconfisse Lucia Borgonzoni, la candidata leghista di un Salvini all’apice del potere. Ma è anche vero che a gennaio annuncerebbe la corsa alle Europee con un anno di anticipo rispetto alla fine del mandato. Ai box dovrebbe essere quindi già pronto un candidato dem forte, che però (ancora) non c’è. […]

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