briganti
Marco Giusti per Dagospia
Intanto vi dico che “Briganti”, la nuova serie italiana di Netflix, prodotto dalla Fabula Film dei De Angelis, diretta da ben tre registi, Steve Saint Leger, Antonio La Fosse, Nicola Sorcinelli, scritta da ben cinque sceneggiatori (Mazzariol-Raspanti-La Fosse-Salvador–Trucchi), interpretato da belle ragazze e bei ragazzi, Matilda Lutz, Michela De Rossi, Ivana Lotito, Lorenzo de Moor, Marlon Joubert, e dal sempre grande Nando Paone, malgrado le grandi e verissime ambientazioni, è terribile.
briganti
Una delle serie più finte che abbia mai visto. Tutta musica e fotografia d’effetto per acchiappare un po’ di pubblico. Abiti da spaghetti western alla Django, eroi e eroine che sparano – bang! bang! – scappano, si tradiscono. Boh! Mi piacciono i film di briganti, ma sono quasi sempre una delusione. Per fortuna la serie non è assurdamente violenta come il film demenziale di Giovanni La Parola “Il mio corpo ti seppellirà”, che era costruita in maniera molto simile.
BABY REINDEER
Ma non ci sono evirazioni e scene troppo sanguinolente, anche perché uno dei protagonisti è un bambino, il Federico Ielapi del “Pinocchio” di Matteo Garrone. E’ già qualcosa. Si vede, deve dire. Ma è la copia di altri mille film Netflix. Non ci resta che affrontare “Baby Reindeer”, sempre Netflix, che vedo molto amato dalla critica, scritta e interpretata da Richard Gadd, con Jessica Gunning stalker del protagonista, diretta da Jon Brittain.
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