un piedipiatti a beverly hills. axel f.
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Ieri, dopo aver visto l’incredibile scena del ministro Genny Sangiuliano durante la manifestazione Taobuk, fischiato al Teatro Greco nella realtà, come hanno documentato i social, e applaudito in differita da Telemeloni su Rai Uno che faceva magicamente sparire i fischi, ho provato a vedere su Netflix l’ultimo film della saga del Piedipiatti a Beverly Hills con Eddie Murphy iniziata quarant’anni fa.
a family affair
Cioè questo “Un piedipiatti a Beverly Hills. Axel F.”, diretto da Mark Molloy con Eddie Murphy, Taylour Paige, Joseph Gordon-Levitt, Judge Reinhold. Le critiche americane non ne parlavano male, magari anche a causa del forte effetto nostalgia che noi non sentiamo. Eddie Murphy, purtroppo, ha perso ogni freschezza da anni, gli è rimasta solo la buffa risata, e il film era uguale ad altri mille di Netflix. Devo dire che ho provato anche a vedere un altro campione di netflix, “A Family Affair” con Nicole Kidman e ho retto sei minuti.
sid & nancy
A quel punto mi son buttato su Mubi per rivedere il vecchio “Sid and Nancy” del mio amico Alex Cox con Gary Oldman magrissimo ma fenomenale come Sid Vicious fuori di testa e Chloe Webb come Nancy, che lo spinge sulla strada dell’eroina. Mi sembra ancora così duro e forte, anche se leggo che Johnny Rotten lo ha trovato una versione edulcorata, alla Peter Pan del vero Sid Vicious. La cosa che mi colpisce più di tutte, a parte Gary Oldman, che ho letto detesta rivedersi in questo film, giura che lo ha fatto solo per i soldi, è la strepitosa fotografia di Roger Deakins, 16 volte candidato all’oscar, ne ha vinti due, per “1917” e “Blade Runner 2049”, grande direttore della fotografia dei Coen, di Denis Villeneuve, di Sam Mendes.
oloture – il viaggio
Su Netflix però trovate due titoli interessanti. La bella miniseria nigeriana alla “Io capitano”, cioè “Oloturé – Il viaggio” diretta da Kenneth Gyang con Sharon Ooja e Omoni Oboli, dove una giornalista scopre il traffico di essere umani dalla Nigeria alla Libia infiltrandosi come sex worker, e la commedia politica spagnola sinistra vs destra “Politicamente scorretto” diretta da Arantxa Echeverria con Adriana Torrebejano, Juanlu Gonzales, Maria Hervas, Elena Irureta, dove durante l’inizio della campagna elettorale spagnola, due giovani stagisti, una di sinistra e uno di destra, cadono da un elicottero in un lago e si ritrovano soli nella notte.
politicamente scorretto
Recuperati proprio quando stavano iniziando a scopare per quella che temevano fosse la loro ultima notte, per colpa dei social, finiscono avversari politici come numeri due dei loro rispettivi partiti, ma in realtà vogliono solo riavvicinarsi per concludere quello che avevano iniziato nella notte.
politicamente scorretto
Chiamate qualche produttore italiano di commedia illuminato, perché è una deliziosa commedia di parodia politica che non si limita solo a farci ridere, ma qualche zampata riesce a darla qua e là, e meriterebbe quindi una immediata versione italiana con meloniani e schleiani trattati sul modello di Franco e Ciccio in “I due deputati”. Non manca qui lo scambio dei testi tra i due candidati, al punto che Laura, la ragazza di sinistra, inizia sul modello della Meloni da Vox, “Sono spagnola, sono una donna”. Confesso che fa molto ridere.
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