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    IL DIVANO DEI GIUSTI/2 - CHE VEDIAMO STASERA IN CHIARO? - MAGARI AVETE VOGLIA DI VEDERE IL VECCHIO E GLORIOSO “QUO VADIS?”, IL FILM CHE FECE NASCERE IL CINEMA ITALIANO POPOLARE. AI FAN DI POZZETTO PIACERA’ MOLTO “LA CASA STREGATA”, MENTRE I TRENTENNI PREFERIRANNO “CHIEDIMI SE SONO FELICE”– IN SECONDA SERATA AVETE LA CAFONISSIMA E ROMANISSIMA VERSIONE DI “GIAN BURRASCA” E “CHIAMAMI COL TUO NOME”, CHE LANCIÒ TIMOTHÉE CHALAMET - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    Che vediamo stasera in chiaro? Magari avete voglia di vedere il vecchio e glorioso “Quo vadis?” diretto per la MGM da Mervyn Le Roy, con un contributo di Anthony Mann, interpretato da Robert Taylor, Deborah Kerr, Peter Ustinov, Marina Berti, Patricia Laffan, Finaly Currie, Canale 27 alle 21, 10. In un primo tempo, il cast era composto da Elizabeth Taylor e Gregory Peck. John Huston doveva dirigere il film, ma non si trovò col copione.

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    Clark Gable non accettò il ruolo perché si sentiva ridicolo nel costume di scena. Si pensò anche a Orson Welles, Marlene Dietrich e Charles Laughton. Alla fine costò oltre 7 milioni di dollari. Ne guadagna 30 solo alla sua uscita. Girato a Cinecittà tra il 22 maggio 1950 e l’1 novembre 1950. 30.000 extra, 110 ruoli parlanti. Il settimanale “Epoca”, titola la sua copertina, con foto di scena di Deborah Kerr e Robert Taylor, “Quo Vadis, Bob?”.

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    Ma è molto più interessante l’informatissimo articolo di Domenico Meccoli, “To Make Money?”, dedicato al film e alle produzioni straniere a Roma. Meccoli racconta che il contratto tra la Metro Goldwym Mayer e Cinecittà venne siglato il 16 marzo 1949. “Ci avete preso per la camicia”, sembra che avesse detto Henry Henigson, amministratore della MGM al Commendator Marconi, vice-presidente di Cinecittà.  Gli americani si impegnavano a pagare 540.000 lire al giorno per il periodo di preparazione e 1.200.000 lire al giorno per il periodo delle riprese.

     

    “Con una spesa di quasi 5 miliardi, Quo Vadis? è stato il film più impegnativo che si sia stato mai prodotto in Italia da italiani e stranieri. Circa 10.000 erano gli iscritti nelle liste delle comparse, ma quando è venuto il gran giorno, la prima delle scene di massa, la più imponente, quella del trionfo di Vinicio con sfilata davanti al Palazzo di Nerone, ne erano stati chiamati solo 4.000, oltre a 700 generici. V’erano 338 fanti, 36 vessilliferi, 510 uomini, 290 donne di medio ceto, 1530 e 783 di ceto inferiore.

     

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    30 ragazzi erano stati destinati a portare acqua agli assetati, ma il loro numero, insufficiente, fu causa di malumore”. Fra le migliaia di generici e comparse, compaiono anche Carlo Pedrsoli futuro Bud Spencer, nel ruolo di una guardia dell’Imperatore e una giovanissima Sophia Loren. Ma anche tanti altri. Il cinema italiano popolare nasce con “Quo vadis?”.

     

    Su Cine 34 alle 21 avete il visto e rivisto “La casa stregata” di Bruno Corbucci con Renato Pozzetto, Gloria Guida, Lia Zoppelli, Yorgo Voyagis, una ultrasexy Marilda Donà e l’alano Gaetano doppiato da Michele Gammino in napoletano. Ai fan di Pozzetto piace molto. Così così l’action diretto da Pierre Morel “From Paris with Love” con John Travolta, Jonathan Rhys Meyers, Kasia Smutniak, Amber Rose Revah, Melissa Mars, Canale 20 alle 21, 05. Stroncato dalla critica. Ovvio.

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    Iris alle 21, 10 propone il bel film di spie “Allied” di Robert Zemeckis con Brad Pitt, Marion Cotillard, Jared Harris, Lizzy Caplan, Daniel Betts, Marion Bailey e Rai Movie, sempre alle 21, 10, una commedia con Julia Roberts e Richard Gere, “Se scappi ti sposo” diretta da Garry Marshall con Joan Cusack, Hector Elizondo. Funziona sempre. Rai Storia alle 21, 10 propone il film di aviatori durante la Prima Guerra Mondiale, “La caduta delle aquile”, che traduce malamente “The Blue Max”, il titolo originale, diretto da John Guillermin con George Peppard, James Mason, Ursula Andress, Jeremy Kemp.

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    Allora era un filmone, girato in irlanda da John Guillermin con una fotografia incredibile di Douglas Slocombe, che si fece male alla schiena e stette tre settimane in ospedale. Ogni settimana un truccatore si muoveva da Hollywood per l’Europa solo per rifare il ciuffo biondo a George Peppard mi raccontava Ursula Andress. La Fox ricostruì tutti gli apparecchi perché non ne era rimasto intatto neanche uno. Peter Jackson se ne comprò tre e li ha portati in Nuova Zelanda, a casa sua. Non so cosa se ne faccia.

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    Cielo alle 21, 20 passa il violento western “Caccia spietata” di David Von Ancken con Liam Neeson, Pierce Brosnan, Michael Wincott, Xander Berkeley, Ed Lauter, Tom Noonan. Non era un granché, ma me lo sono visto. Su Italia 1 alle 21, 20 trovate il terzo film del trio Aldo-Giovanni-Giacomo, “Chiedimi se sono felice” con Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Marina Massironi, Antonio Catania e Paola Cortellesi. Allora, ventanni fa, fu un grande successo. Oggi me lo ricordo a stento. I Trentenni però se lo ricordano di sicuro.

     

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    Su Tv2000 alle 21, 20 il biopic poco interessante per il pubblico italiano “Un amico straordinario” di Marielle Heller con Tom Hanks, Matthew Rhys, Enrico Colantoni, Susan Kelechi Watson, Chris Cooper, storia dell’amicizia tra un pastore star della tv, Fred Rogers, e un giornalista. Come se fai un film su Funari e cerchi di piazzarlo in America. Su Tv8 alle 21, 30 l’action “Cani sciolti” del professionista Baltasar Kormákur con Mark Wahlberg, Denzel Washington, Paula Patton, Bill Paxton, James Marsden, Fred Ward.

     

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    Passiamo alla seconda serata con “La ragazza americana”, commedia sentimentale di Vittorio Sindoni con Vanessa Hessler, Giulio Berruti, Ilaria Occhini, Samanta Piccinetti, Giovanni Guidelli, Rai Premium alle 22, 50, dove una ragazza americana eredita un castello messo malissimo vicino Arezzo. E si innamorerà del fusto Giulio Berruti, il fidanzato-attore della Boschi. Mai visto… però…

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    Su Canale 27 alle 23, 10 vedo che passa un filmone di guerra che ho molto amato anche se era pieno di errori storici, come notò l’ex presidente Dwight Eisenhower, “La battaglia dei giganti” diretto da Ken Annakin, scritto da Philip Yordan e Milton Sperling, con Henry Fonda, Robert Shaw, Robert Ryan, Dana Andrews, George Montgomery, Charles Bronson, Pier Angeli, Telly Savalas, Robert Woods, tutto girato in Spagna. Leggo che Robert Shaw venne strapagato come ufficiale tedesco. Qualcosa come 3 milioni di oggi.

     

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    I tank tedeschi, I King Tiger, sono in realtà dei tank americani, i M47 Patton tanks accuratamente camuffati, mentre quelli americani, gli M4 Sherman sono degli M24 Chaffee Tanks. Ken Annakin venne chiamato, e funzionò benissimo, dopo il rifiuto di Richard Fleischer a dirigere il film e dopo che Jack L. Warner rifiutò di farlo dirigere a Edward Dmytryk, che era stato uno degli Hollyood Ten, cioè i comunisti di Hollywood, durante la Caccia alle Streghe di McCarthy. Mi raccontava Robert Woods che mentre giocavano a carte, Charles Bronson era furioso quando scoprì i soldi che avevano dato a Clint Eastwood per girare “Per qualche dollaro in più”, film che lui aveva rifiutato per girare questo. Fu grazie al rifiuto di Bronson che venne chiamato Lee Van Cleef.

     

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    Su Rai Movie alle 23, 10 avete la commedia “Non succede, ma se succede…” diretta da Jonathan Levine con Seth Rogen, Charlize Theron, O'Shea Jackson Jr., Andy Serkis, June Diane Raphael, dove il protagonista sfigata, Seth Rogen, ritrova la sua amata baby sitter, diventata la potente Charlize Theron e cerca di riconquistarla. La7 alle 0, 35 ripropone il noiosissimo “I girasoli”, uno dei più brutti film di Vittorio De Sica con Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Lyudmila Saveleva, Glauco Onorato, Galina Andreeva, storia di un soldato italiano disperso in Russia che si è fatto un’altra famiglia e prova a tornare da Sophia Loren. Ma come fa?

     

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    Meglio la cafonissima e romanissima versione di “Gian Burrasca” ideata e diretta di Piefrancesco Pingitore con Alvaro Vitali come Giannino Stoppani, ragazzino terribile, Mario Carotenuto come suo romanissimo padre, Marisa Merlini come Bombolo al femminile, Gigi Reder come preside pomposo, Toni Ucci spazzino che si finge padre del monello e Luca Sportelli come fetente cuoco napoletano nella ricercata sequenza del pranzo costellato di scorregge di ogni tipo che nel vecchio libro di Vamba proprio non c’erano. Scordavo Gisella Sofio come madre e Enzo Robutti come Stanislao Calpurnio, Cine 34 alle 0, 50. Un delirio.

    una scena da chiamami col tuo nome una scena da chiamami col tuo nome

    Rete 4 alle 0, 50 presenta il biopic su Charles Darwin “Creation” di Jon Amiel con Jennifer Connelly, Paul Bettany, Jeremy Northam, Toby Jones, Benedict Cumberbatch. Non perdetevi su 7Gold all’1 il bel thriller erotico di Jim McBride “The Big Easy” con Dennis Quaid in coppia con Ellen Barkin, Ned Beatty, John Goodman, Lisa Jane Persky, Ebbe Roe Smith. Grande musica cajun e zydeco supervisionata da David Byrne. Tutto ambientato a New Orleans. Non lo rivedo da allora. Fu il primo film venduto al Sundance di Robert Redford.

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    Su Rai Movie all’1, 15 passa “Chiamami col tuo nome”, grande storia d’amore di Luca Guadagnino con Armie Hammer, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, Amira Casar, Esther Garrel. Il film guadagnò 48 milioni di dollari e lanciò internazionalmente Thimothée Chalamet. Su Cine 34 alle 2, 15 trovate “Blu Gang” diretto da Luigi Bazzoni con Antonio Falsi, Tina Aumont, Guido Mannari, Jack Palance, Maurizio Bonuglia, curioso western alla Butch Cassidy ideato da Augusto Caminito, prodotto da Franco Rossellini, con tanto di fotografia di Vittorio Storaro, che vede protagonisti i cinque fratelli Blue, rapinatori di banche, la loro musa, Tina Aumont, e il cattivo capitano Hillman, interpretato da Jack Palance, che non si darà pace fino a quando non li avrà uccisi tutti.

     

    CHIAMAMI COL TUO NOME CHIAMAMI COL TUO NOME

    Curiosa ballata spaghetti costruita per il mercato anglofono. C’è anche una vaga critica al capitalismo americano. Lo ha girato Luigi Bazzoni, che aveva già diretto assieme a Franco Rossellini il suo film d’esordio, “La donna del lago” e, soprattutto, il Carmen western “L’uomo, l’orgoglio, la vendetta”. I protagonisti, oltre a Palance e alla Aumont, sono Antonio Falsi, lanciato poco prima come star di Bubù di Mauro Bolognini, ma non aveva funzionato, e Guido Mannari, protetto di Franco Rossellini. La mamma dei fratelli Blue è la grande attrice neorealista Maria Michi, probabilmente portata dallo stesso Rossellini, assieme alla costumista Marcella De Marchis, prima moglie del padre Roberto.

     

    CHIAMAMI COL TUO NOME CHIAMAMI COL TUO NOME

    Caminito ricorda che il film non venne lanciato per niente, anche se Marina Cicogna aveva promesso a Franco Rossellini che lo avrebbe distribuito lei. Per questo fu un disastro. Tina Aumont era ancora bellissima, ma già con pesanti problemi. Rai Tre alle 2, 30 propone “Rocco e i suoi fratelli”, capolavoro di Luchino Visconti con Alain Delon, Renato Salvatori, Annie Girardot, Roger Hanin, Katina Paxinou, Paolo Stoppa, Claudia Cradinale e Spiros Focas.

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    Rete 4 alle 3, 10 presenta invece il vecchio biopic su Papa Giovanni, “… e venne un uomo”, diretto da Ermanno Olmi con Rod Steiger, Adolfo Celi, Giorgio Fortunato, Ottone Candiani, Alfonso Orlando. Nella notte più fonda arrivano film folli. “Italian Fast Food” di Lodovico Gasparini con Enzo Braschi, Gino Coliandro, Edoardo Romano, Mirko Setaro, Sergio Vastano, Italia 1 alle 3, 15, il film sui paninari. O “Il tagliagole”, grande giallo di Claude Chabrol con Jean Yanne, Stéphane Audran, Antonio Passalia, Roger Rudel, Iris alle 3, 25. La chiudo qui.

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