il lupo di mare 3
Marco Giusti per Dagospia
Gli italiani stasera staranno tutti incollati al televisore per la partita della Nazionale contro il Galles, lo sappiamo. In tv, in chiaro, in prima serata, hanno davvero pochino. Meglio aspettare le 23, 45 per vedere su Cine 34 uno degli ultimi film di Andrea Roncato del periodo «cidòchecidòchecidò», cioè “Il lupo di mare” diretto da Maurizio Lucidi con Andrea, assieme a Gigi, camerieri in una nave piena di belle ragazze.
il lupo di mare 2
Il film era stato scritto qualche anno prima per Montesano protagonista un bel po’ di anni prima. Andrea è il cameriere mandrillo Silvestro che si divide tra decine di femmine. Fino a quando la storia non approda al romanzetto d’amore e alla vendetta simil-femminista delle ragazze, il film è notevole e Andrea è una vera forza comica.
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Batte puntualmente tutto il repertorio di playboy di provincia con un fiorire di volgarissime battute e doppi sensi: «È tempo di migrazione, guarda quanta bella passerona» o «Pensa, dicono che qui dentro abbiamo il 95% delle donne. E dicono del Poseidon? Questo qua è il Figheidon!».
L’ondata repressiva del cinema “carino” alla Avati e Nuti della fine degli anni ’80 ci aveva tolto il piacere di vedere una bella commediaccia sexy scatenata. Libero da ogni costrizione di sceneggiatura, citando assieme Bukowski-Pascoli-Baudo, Andrea non la smette mai di contare il tempo che deve dedicare a ogni donna per soddisfarle tutte. Purtroppo anche per Andrea lo scatenamento al cinema durerà poco. Attenti a Milly D’Abbraccio pre-hard.
la profezia dell armadillo 3
Meglio anche allungare fino a mezzanotte su Rai Tre per vedere un film sfortunato, controverso, uscito senza l’appoggio dell’autore della graphic novel da cui è tratto, cioè Zerocalcare, ma decisamente gradevole come “La profezia dell’armadillo”, prodotto da Domenico Procacci, diretto con competenza da Emanuele Scaringi con un bel duo di protagonisti, Simone Liberati e Pietro Castellitto.
la profezia dell armadillo 4
Il film, aspettato da anni da tutti i pischelli, non solo romani, che avevano letto e riletto Zerocalcare e conoscevano tavole e battute a memoria, era nato per la regia di Valerio Mastandrea qualche anno prima per poi essere accantonato in vista di tempi produttivi migliori. Procacci ha voluto farlo lo stesso. E Zerocalcare e Mastandrea non lo hanno seguito.
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Anche se, personalmente, confesso, avrei preferito vederlo in versione tutta animata, l’idea di trasformarlo in un vero e proprio film con attori, lasciando personaggio-animale da fumetto sono l’armadillo del titolo, che poi è Valerio Aprea con un buffo costume da armadillo, può anche andare bene e la scelta dei due protagonisti, Simone Liberati come Zero e Pietro Castellitto come il suo amico Secco, è perfetta.
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Magari si potrà obbiettare che la mamma di Zero, che era una chioccia e qui diventa una Laura Morante un filo radical chic tra Quartiere Trieste e Prati, sembra esser poco adatta a Rebibbia, il regno di Zerocalcare e dei suoi amici, ma quasi tutti gli altri personaggi, da Diana Del Bufalo a Gianluca Gobbi, da Teco Celio a Kasia Smutniak, sono molto divertenti e fumettistici. Si perde, è vero, il racconto interiore buffo, triste, ma sempre divertente del protagonista, ma forse avrebbe appesantito il racconto. Insomma, è più Fandangocentrico che Zeracalcarecentrico, più radical chic che Rebibbia chic. Tutto qui. Ma non è poco. Certo, se lo avesse fatto la Pixar…
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Lo affronta a muso duro, a mezzanotte e 20 su Italia 1 “Tutto molto bello”, opera seconda di Paolino Ruffini, supervisionato e cosceneggiato da Guido Chiesa, con Frank Matano quando stava ai suoi massimi, Chiara Francini, Angelo Pintus e Paolino stesso, un film che uscì in 450 copie e megalancio Medusa a un anno di distanza dal successo (sei milioni di euro) del suo film precedente, “Fuga di cervelli”, sbertucciato da critica e blogger, e una manciata di mesi dopo il clamoroso “topa meravigliosa” detto ai David a Sophia Loren (“Non capisco questo idioma” fu la risposta).
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Se la prima parte del film, anche se serve a introdurre i personaggi e a lanciare la storia, è un po’ lenta, tutta la parte centrale delle feste, prima nella bisca clandestina, dove incontrano un Pupo strepitoso al suo esordio nel cinema, poi nella festa agitata da personaggi stracultistici, come Salvatore Misticone e Antonio Fiorillo come Asterix e Obelix, Lallo Circosta come rissoso Wile E. Coyote, Nic Di Gioia come Darth Vader, Claudia Capolongo come Pippi Calzelunghe, fa crescere il film. La festa dei sosia con Misticone-Asterix è assolutamente irresistibile.
tutto molto bello 3
Un po’ meno Nina Senicar che si vanta di avere due lauree e di essere una brava ragazza con l’emiro che se la vuole trombare visto che l’ha pagata 5.000 euro. Alcune battute, “Ali Babà e i 40 recchioni”, “Mortacci de Pippi”, “Winnie the Pupo-oh”, il gioco “incullatore-inculatore”, possono non piacere a tutti. Oggi sembra un film che proviene da Marte.
7 chili in 7 giorni
Detto questo la prima serata in chiaro è del tutto sguarnita. Certo, torna il divertente “7 chili in 7 giorni”, il film sulle diete di Luca (e Carlo) Verdone con Pozzetto e Verdone, ma pieno di buffe apparizioni di caratteristi sovrappeso.
Non è una meraviglia “Defiance. I giorni del coraggio” di Edward Zwick con Daniel Craig troppo James Bond per essere ancora credibile, Liev Schreiber, Jamie Bell, Iris alle 21, l’ottima versione di Stephen Frears di “Chéri”, il romanzo di Colette, con Michelle Pfeiffer, Kathy Bates, Rupert Friend, Felicity Jones, Rai Storia alle 21, 10 (questo me lo rivedrei).
verdone pozzetto 7 chili in 7 giorni
C’è anche un revenge movie con Nicolas Cage, “Vendetta. Una storia d’amore” di Johnny Martin con Debora Kara Unger, Cielo alle 21, 25. In seconda serata ripassa in replica “Millenium. Uomini che odiano le donne” di David Fincher con Daniel Craig (ancora…), Rooney Mara, Stellan Skarsgard, Rai 4 alle 23, 05.
michelle pfeiffer cheri
Mi sembrano più interessante “Gran Torino” di e con Clint Eastwood, Rete 4 alle 23, 35, è uno dei suoi ultimi film più riusciti e sinceri, e il sicuramente stracultissimo “Colpo di fulmine” di Roberto Malenotti, La5 alle 23, 05, musicarello italo-argentino con la vaporosa Lola Ponce che vuole sfondare a Sanremo, Roberto Farnesi, Fabio Testi, La5 alle 23, 05.
trudie styler, tommy berggren stefania sandrelli la sposa americana
In tarda serata vedo che passa su Cine 34 all’1, 40 “La sposa americana” di Giovanni Soldati, tratto da un romando del padre Mario, interpretato dalla moglie Stefania Sandrelli, Harvey Keitel, e dallo svedese Thommy Berggren, e da Trudie Syler, moglie di Sting. Non molto considerato, ahimé.
i vitelloni 3
Imperdibile alle 2, 15 su Rete 4 il capolavoro di Federico Fellini “I vitelloni” con Alberto Sordi, Franco Interlenghi, Franco Fabrizi, Rimini ricostruita a Ostia e la grande macchiettona gay di Achille Majeroni. Rai Tre alle 3, 05 sfodera un bel film di lotta partigiana di Nanni Loy, “Un giorno da leoni” con Renato Salvatori, Tomas Milian, Anna Maria Ferrero, Carla Gravina, Corrado Pani. Non lo vedo da tanti anni. E Nanni Loy è stato un regista più importante di quanto si pensi, uno dei pochissimi capace di passare dal comico al film di guerra e, soprattutto, dalla tv al cinema, cosa che gli venne fatta pesare dagli antipatici critici italiani degli anni ’60.
TWIST LOLITE E VITELLONI
Su Rete 4 alle 4 in punto trovate il divertente e raro “Twist, lolite e vitelloni” di Marino Girolami con Aldo Fabrizi, Tino Scotti, Riccardo Billi, Pietro De Vico, Enio Girolami, Laura Efrikian, la spagnola Gloria Milland e il biondo Giorgio Ardisson. Tutto si chiude con due film un po’ pesantoni nel pieno della notte, “Requiem for a Dream” di Darren Aronofsky con Ellen Burstyn, Jennifer Connelly e Jared Leto, Iris alle 4, 10 e “Il nome della rosa” di Jean-Jacques Annaud con Sean Connery, F. Murray Abrahams e Ron Perlman, Rai Movie alle 5. Saprete sicuramente che Franco Franchi avrebbe dovuto interpretare la parte del gobbo poi andata a Perlman. Si truccò, si vestì, uscì per il provino e tutti si misero a ridere. Sempre Franco Franchi era…
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