Marco Giusti per Dagospia
cruising
E stasera in chiaro cosa vediamo? Veramente aspetterei le 23 per vedere due capolavori come “Cruising” di William Friedkin con Al Pacino, Karen Allen, Paul Sorvino, Rai 4, e “Accattone” di Pier Paolo Pasolini con Franco Citti, Franca Pasut, Adriana Asti su La7 alle 23,15. Inutile che vi dica dell’esistenza di un primo montaggio di “Cruising”, pieno di sesso tra maschi, di 140 minuti. Friedkin dovette far qualcosa come 40 montaggi diversi del film e alla fine tolse 40 minuti di materiale.
Anche così il film rimane una bomba, un ritratto dall’interno dei bar e dei locali gay di New York alla fine degli anni 70 prima dell’arrivo dell’Aids, con Pacino, poliziotto infiltrato alla ricerca del serial killer dei gay che diventa sempre più parte di quel mondo. Francesco Massaro ne fece una folle parodia nel finalone de “I carabbinieri” con Diego Abatantuono infiltrato alla festa di Via Finocchio Gay (finissima, eh?).
FRANCO CITTI PIER PAOLO PASOLINI - SUL SET DI ACCATTONE
Su “Accattone”, che ho rivisto di recente, posso dire che ogni volta sono stupito dalla potenza delle immagini della Roma di Pasolini e Tonino Delli Colli e della novità del linguaggio. Possibile che Fellini, primo produttore del film, non se ne rese conto? Trovò terribili le prime scene girate, che non faranno parte del film finito, e si lasciò convincere dai suoi produttori esecutivi (“ma che ora facciamo i film dei fr…”) a non farlo.
Eppure, a leggere i diari di lavorazione del tempo, Pasolini era l’unico dei suoi sceneggiatori a essere sempre presente sul set, dai tempi di “Le notti di Cabiria”, aveva fatto tutti i provini per i ruoli de “La dolce vita”, Fellini aveva con lui un rapporto non solo fraterno, ma di enorme stima.
FRANCO CITTI - ACCATTONE
Tradendo “Accattone” sapeva che avrebbe per sempre rotto con Pasolini, che gli aveva davvero dato tanto. Credo però che l’entrata in scena di Tonino Delli Colli come direttore della fotografia cambiò davvero qualcosa rispetto alle prime riprese del film che spaventarono Fellini al punto di cassare il progetto.
il giardino dei finzi contini
In prima serata avete “Il giardino dei Finzi Contini”, premio Oscar per il miglior film straniero, diretto da Vittorio De Sica con Dominique Sanda, Lino Capolicchio, Helmut Berger, Fabio Testi, Romolo Valli e Raffaele Curi, Tv2000 alle 21, tratto dal romanzo di Giorgio Bassani che a lungo cercò di dar vita con Valerio Zurlini a una versione cinematografica per lui più giusta, ma si arrese poi a quella di De Sica, che detestò cordialmente.
lino capolicchio dominique sanda il giardino dei finzi contini
Curi racconta di folli nottate capitanate da Helmut Berger e dalla Sanda. Fu il grande film di Capolicchio e il primo film importante di Fabio Testi, che veniva dai piccoli western di Demofilo Fidani. Fu anzi proprio Fidani a suggerire a De Sica di prendere Testi che stava girando con lui un terribile Karzan, versione casalinga di Tarzan.
Da parte sua, De Sica seppe recuperare qua e là un po’ di Visconti, con la presenza di Berger, e un po’ di Bertolucci, con la presenza della Sanda, per fare una versione internazionale di successo. Non piacque a tutti, è vero, ma lo videro tutti.
a quiet place
Su Iris alle 21 trovate uno dei rari film con Cindy Crawford protagonista, “Facile preda” diretto nel 1995 da Andrew Sipes con William Baldwyn e Salma Hayek. Al fantascientifico poco riuscito “Invasion” di Oliver Hirschbiegel con Nicole Kidman e David Craig, ennesimo remake dell’”Invasione degli ultracorpi” di Don Siegel, Canale 20 alle 21,05, preferisco il perfetto “A Quiet Place” di John Krasinski, il regista di “Top Gun: Maverick”, post-atomico dove Emily Blunt e lo stesso Krasinski cercano di sopravvivere cercando di non fare alcun rumore che possa scatenare i terribili alieni assassini, Mediaset Italia 2. “A Quiet Place” fu uno dei primi film che vedemmo direttamente in streaming ormai quattro anni fa.
a quiet place ii 2
Su Rai Movie alle 21,10 trovate il thriller “Doppia colpa” di Simon Kaijser con Guy Pearce, Minnie Driver, Pierce Brosnan e su Canale 27 alle 21, 10 la commedia “Life” di Ted Demme con Eddie Murphy e Martin Lawrence.
pane e tulipani 3
Rai Uno dedica tutta la serata al cinema italiano, come avrebbe dovuto fare già da qualche anno. Si comincia alle 21,25 con il pochissimo visto “Il mio vicino del piano di sopra” di Claudio Costa con Sergio Rubini e Barbora Bobulova che fanno i vicini che non si sopportano, ma, alla fine, troveranno un modo per fare amicizia. Si prosegue alle 23,25 con il più noto “Pane e tulipani” di Silvio Soldini con Bruno Ganz e Lucia Maglietta, grande film sentimentale che è finora il più riuscito del regista.
la giusta distanza di carlo mazzacurati
E si prosegue alle 2,10 con uno dei migliori film di Carlo Mazzacurati, “La giusta distanza”, giallo che vede al centro di un’indagine la maestra Valentina Lodovini. Canale 5 alle 21, 15 risponde con un altro recentissimo film italiano, “Il grande salto”, opera prima di Giorgio Tirabassi con Ricky Memphis, lo stesso Tirabassi, Marco Giallini.
cercasi amore per la fine del mondo
In seconda serata trovate anche un thriller dell’appena scomparso Wolfgang Petersen, “Prova schiacciante”, con Tom Berenger, Greta Scacchi, Bob Hoskins, Joanne Whalley-Kilmer, Rai Movie alle 22, 55.Mi incuriosisce la commedia apocalittica di Lorena Scafaria "Cercasi amore per la fine del mondo”, La5 alle 23, 15, dove Steve Carell, mollato dalla sua donna proprio perché sta arrivando la fine del mondo, si mette alla ricerca di una sua vecchia fiamma e lo aiuta nella ricerca una bella e giovane vicina, Keira Knightley, La5 alle 23,15.
Tra gli altri film della notte, un documentario su Kurt Cobain e Courtney Love, “Kurt e Courtney” di Rick Broomfield, girato nel 1995, Rai 5 alle 23, 25, un vecchio film di Clint Eastwood ancora funzionante, “L’uomo nel mirino” con Clint, Sondra Locke, Pat Hingle, Bill McKinney, Rete 4 alle 00, 40.
bolidi sull'asfalto a tutta birra locandina
Su Rete 4 alle 3,05 passa una stravaganza come “Bolidi sull’asfalto. A tutta birra!” di Bruno Corbucci con Giacomo Agostini, il campione, Daniela Giordano, Gianfranco D’Angelo, mai avuto il coraggio di vederlo né allora né dopo. Per i fan di Roberto Rossellini ci sarebbe “Viva l’Italia” con Renzo Ricci come Garibaldi, Sergio Fantoni come Giuseppe Bandi, Paolo Stoppa come Nino Bixio, Giovanna Ralli, Iris alle 4, 40, il film che celebrava il centenario dell’unità d’Italia nel lontano 1962. Molto atteso da tutti i ragazzetti del tempo, che già avevano preparato il tricolore e si erano fatti comprare i soldatini fatti uscire apposta per l’occasione, garibaldini, bersaglieri e austriaci.
bolidi sull'asfalto a tutta birra
Il film più stracult della nottata arriva su Rete 4 alle 4, 45, “AD3. Operazione squalo bianco” di Filippo Walter Ratti con Rod Dana, Franca Polesello, Janine Reynaud, poveristico, anzi tra i più poveri in assoluto tra i nostri sotto 007, ma abbastanza divertente. Primo film (su tre in totale!) della Madison Film di tal Giuseppe Scocchera.
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L’agente segreto AD3, cioè Rod Dana (per il western diventerà Robert Mark), è stato scelto da un computer perché ha tutti i grandi requisiti richiesti per risolvere il caso, conosce l’italiano e il francese, è un marinaio esperto e ne sa pure di scienza nucleare. Così se la vede con la scomparsa di uno scienziato da un laboratorio atomico costruito sotto i mari.
In quel di Porto Rosa, l’agente viene accolto dalla bella Terry, cioè Franca Polesello, che si finge pittrice, ma è in realtà un’altra spia. I due riusciranno a sconfiggere ben due gang criminali che volevano impadronirsi di un’arma atomica che lo scienziato aveva costruito. L’ufficio del capo dei servizi segreti non lo trovi neanche all’Ikea.
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Grande musica di Robby Poitevin con tanto di fischio di Alessandro Alessandroni e coro dei Cantori Moderni. Il disco, sembra, è una rarità per i collezionisti di colonne sonore. Scordavo che lo scenografo è Demofilo Fidani. Janine Reynaud, come la cantante di night Frida Braun, fa il suo solito numero lesbo-dark. In un piccolo ruolo c’è anche Gianni Manera.
il massacro di fort apache.
Chiudo, Rai Movie alle 5, con “Il massacro di Fort Apache”, celebre rilettura di John Ford del massacro del generale Custer con John Wayne, Henry Fonda che fa Custer, Shirley Temple, John Agar, Ward Bond e Pedro Armendariz come trombettiere doppiato da Alberto Sordi che all’epoca ci faceva sganasciare (“sì, sior comandante so’ Apache Mescaleros!").
E’ da allora, mi sa, che Sordi iniziò a sognare di fare davvero la storia de “Il trombettiere del generale Custer”. Anche allora molti trovarono questa versione del Little Big Horn un bel po’ ambigua, inoltre con un finale patriottico che sbugiardava tutto quello che avevamo visto prima. Ma le scene di cavalleria e di battaglia sono tutte bellissime.
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