• Dagospia

    IL DIVANO DEI GIUSTI – CHE VEDIAMO STASERA? POSSIAMO SCEGLIERE, IN CHIARO, TRA UN RECUPERO FAVOLOSO COME QUELLO DI “GREASE” – SU RAI STORIA ALLE 21,10 CI SAREBBE IL BELLISSIMO, ANCHE SE UN PO’ FREDDO, “JACKIE” CON NATALIE PORTMAN DAVVERO SEXY COI SUOI TAILLEUR CHANEL ROSA E ROSSO – DAVVERO UN GUILTY PLEASURE RIVEDERE SU ITALIA 1 ALLE 0, 20 IL COSTOSISSIMO FLOP DI BEN STILLER “ZOOLANDER 2”, TUTTO GIRATO A ROMA... – VIDEO


     
    Guarda la fotogallery

     

    Marco Giusti per Dagospia

     

    GREASE GREASE

    Che vediamo stasera? Possiamo scegliere, in chiaro, tra un recupero favoloso come quello di “Grease” di Randal Kleiser con John Travolta, Olivia Newton-John, Stockard Channing, Jeff Conaway, Barry Pearl, Canale 5 alle 21,20, e il biopic su Stephen Hawking “La teoria del tutto” di James Marsh con Eddie Redmayne, Felicity Jones, David Thewlis, Emily Watson, Harry Lloyd, Adam Godley, Rete 4 alle 21,25.

     

    Certo, su Rai Storia alle 21,10 ci sarebbe il bellissimo, anche se un po’ freddo, “Jackie” di Pablo Larrain con Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Greta Gerwig, Billy Crudup, John Hurt. "Call me Jackie". Bella, algida, intelligente e davvero sexy coi suoi tailleur Chanel rosa e rosso, la Jackie di Natalie Portman diretta da un Pablo Larrain specializzato in biopic, funziona perfettamente e rilancia la stella un po’ appannata di un’attrice di gran classe al punto di finire candidata all’Oscar (anche se non vincerà).

     

    GREASE GREASE

    Magari potrebbe essere più ricco, più gaio, più glam, ideato da Darren Aronofsky, da produttore, per l'ex moglie Rachel Weisz, e chissà cosa ne avrebbe fatto un Soderbergh, ma oltre a offrire a Natalie Portman un gran ruolo, è anche un'accettabile versione dei giorni del dopo-Dallas, molto cosciente nel mostrarsi come proto-House of Cards sia per il rapporto della coppia JFK-Jackie sia per la "costruzione" stessa della Casa Bianca come luogo della politica.

     

     

    NATALIE PORTMAN - JACKIE NATALIE PORTMAN - JACKIE

    E anche l’idea, molto da miniserie, non scordiamo che Aronofsky lo pensava come una miniserie per la HBO, di voler concentrare tutta la storia di Jackie in quei pochi giorni, è vincente. Al punto che il film è stato premiato a Venezia proprio per la sceneggiatura di Noah Oppenheim. Ma forse un premio a Natalie Portman ci sarebbe stato anche meglio.

     

    Perché è lei che domina la scena in ogni istante, seguita dalla sua costumista Madeleine Fontaine che la costruisce assieme allo Chanel Rosa col colletto blu, i tre bottoni dorati, il cappello a tamburello, e dalla musica strepitosa di Mica Levi, entrambi nominati agli Oscar.

    NATALIE PORTMAN - JACKIE NATALIE PORTMAN - JACKIE

     

    Costruito seguendo una celebre intervista che le fece un giornalista di “Life”, Theodore Fontane interpretato nel film da Billy Crudup, nel Massachusetts a pochissima distanza da Dallas, mischiandola con un dialogo con un vecchio prete, una delle ultime apparizioni di John Hurt, e alla costruzione dell'elaborato funerale, il film offre un ritratto abbastanza preciso e attento di Jackie. 

     

    Su Cielo alle 21,15 occhio al thriller diretto nel 2004 da Philip Kaufman “La tela dell’assassino” con Ashley Judd, Samuel L. Jackson, Andy Garcia, David Strathairn. Non male “Inheritance – Eredità” diretto da Vaughn Stein con Lily Collins, Connie Nielsen, Simon Pegg, Chace Crawford, Marque Richardson, dove l’eredità, alquanto bislacca di un padre miliardario, è un bunker con un uomo chiuso lì da trent’anni. L’inizio ti prende.

     

     

    by the sea 3 by the sea 3

    Mi stavo scordano della commedia rubacchiata qua e là da grandi classici “Mani di velluto” di Castellano & Pipolo con Adriano Celentano, Eleonora Giorgi, Olga Karlatos, John Sharp, Gino Santercole, Cine 34 alle 21, e della follia finto-nouvellevague di Angelina Jolie “By the Sea” con Brad Pitt, Angelina Jolie, Mélanie Laurent, Melvil Poupaud, Niels Arestrup. Stracultissimo.

     

    by the sea by the sea

    “C’è puzza di pesce”, fa lei scendendo dalla macchina, una vecchia Citroen decapottabile. Ovvio, diciamo noi, siamo al mare (come da titolo). “Non dovevi metterti i tacchi alti”, fa lui, vedendo lei in crisi sulla riva del mare coi tacchi alti e ’ste scarpe panterate in tinta col cappello maculato. Ci siamo.

     

    Firmato da Angelina Jolie Pitt un attimo prima di lasciarsi col marito, interpretato in coppia col povero Brad Pitt, che si sforza di credere a questa operazione incredibile, già definita dalla stampa americana come “una inconscia parodia di L’anno scorso a Marienbad”, “un inerte vanity project”, vede per oltre 120 minuti Angelina chiusa nella suite del suo albergo sul mare, dovrebbe essere la Francia del 1970, ma in realtà siamo a Malta, dice qualche scarsa battuta, beve vino bianco francese, si appoggia alla balaustra del suo albergo con pose assurde da star, si fa il bagno nella vasca mostrando le tette e spia da un buco del muro come in un film di Umberto Lenzi la bella Mélanie Laurent e il baldo Melvil Poupad, che scopano.

    by the sea 1 by the sea 1

     

    Ovviamente si cambia almeno quattro grandi cappelli e una serie infinita di scarpe, vestiti, ciaffi e vestaglie, sempre perfettamente stirati e freschi. Dove entrassero nella Citroen Dio solo la sa. E si trucca benissimo con ciglia finte enormi, si pettina i lunghi capelli come Chaterine Deneuve o Françoise Dorleac nei film di Jacques Démy e porta grandi occhialoni da sole YSL più da Sandra Mondaini che da Romy Schneider. A lui non gliela vuole dare neanche morta.

     

    Lui, Brad, è uno scrittore newyorkese un tempo di successo che ora ha perso l’ispirazione ma ci va pesante con alcool e sigarette. Ne fuma una dopo l’altra, anche a letto. E beve fiumi di Pastis, Whisky, Gin. Dopo aver provato a scrivere nella suite in canotta, cicca in bocca, sulla sua Olivetti, con un taccuino e una penna che tiene incastrati tra sedere e mutande (è così) ha preferito cercare l’ispirazione, e il Pastis, nel baretto sul mare del vecchio Michel, cioè Niels Arestrup, grande attore che spero si sia fatto pagare più del dovuto.

     

    by the sea 7 by the sea 7

    Lui ascolta le lagne di Brad imbriaco, piange la moglie defunta e fa compagnia al suo amico Richard Bohringer. Invecchiatissimo. Quando Brad scopre il buco da voyeur si mette anche a lui a vedere il gran culo di Mélanie Laurent che scopa con Melvil Poupal. Li spiano anche assieme ritrovando una complicità. Fanno anche amicizia coi vicini per ritrovare il loro rapporto.

     

    Magari finisse con lo scambio di coppie. Angelina si sente perduta come Monica Vitti in un film di Antonioni e seguita a mettersi le ciglia finte e gli occhialoni.  Brad non ne può più, anche se poi riesce, non si capisce tecnicamente come, a possederla, vestitissimo con tanto di scarpe, nella vasca da bagno. Alla fine si capirà qual è il problema.

     

     

    La “Biancaneve” di Tarsem Singh con Julia Roberts, Lily Collins, Armie Hammer, Nathan Lane, Mare Winningham, Michael Lerner, Rai Movie alle 21, però, è meno divertente.

    In seconda serata vi consiglio una rarità come “Il bacio”, diretto da Mario Lanfranchi regista d’opera, marito di Anna Moffo, tratto da “un bacio di una morta” di Carolina Invernizio con la stupenda attrice giamaicana Martine Beswick, Maurizio Bonuglia, Eleonora Giorgi, Valentina Cortese, Massimo Girotti, Cine 34 alle 23.

     

    Mi sembra interessante anche “Taularde” diretto nel 2015 da Audrey Estrougo con Sophie Marceau, Suzanne Clément, Anne Le Ny, Marie Denarnaud, Alice Belaïdi, Rai 4 alle 23,10, storia di una professoressa che per aver cercato di far scappare dal carcere il marito finisce pure lei al gabbio. Lui è diventato latitante, lei è taluarde, cioè galeotta.

     

     

    Divertente su Canale 20 alle 23,45, la commedia-avventurosa “Land of the Last” diretta da Brad Silberling con Will Ferrell, Anna Friel, Danny R. McBride, Jorma Taccone, Pollyanna McIntosh. Su Rete 4 alle 0,10 passa un tardo western, “Forsaken – Il fuoco della giustizia” diretto nel 2015 da Jon Cassar con Kiefer Sutherland, Landon Liboiron, Demi Moore, Donald Sutherland, Brian Cox. Bel cast.

     

     

    zoolander 2. 5 zoolander 2. 5

    Davvero un guilty pleasure rivedere su Italia 1 alle 0, 20 il costosissimo flop di Ben Stiller “Zoolander 2”, tutto girato a Roma, con Ben Stiller, Owen Wilson, Will Ferrell, Penélope Cruz, Kristen Wiig, Christine Taylor, Justin Bieber. Vederlo fu uno spettacolo. “Shut up, Valentino!”. Salutati da una scarica di recensioni negative degne di un film di Tanio Boccia (e quindi… evviva!), scrivevo nel 2016, sono tornati i vostri modelli preferiti, Derek Zoolander e il biondo Hansel, e il loro rivale, il cattivissimo Mugatu con tanto di barboncino impagliato.

     

    zoolander 2. 4 zoolander 2. 4

    Ma basterebbero gli insulti della critica (“E’ l’orange mocha cappuccino dei sequels!” – “La sola notizia buona è che non ci sarà uno Zoolander 3 fino al 2030” – “imbarazzante, stupido, aggressivamente non divertente”) e la battuta urlata dal Mugatu di Will Ferrell al vecchio stilista incartapecorito, per fare di questo tardissimo sequel (quindici anni dopo…), qualcosa di imperdibile. E il fatto che agli insulti dei critici si siano da subito associate le critiche pesanti dei fan del primo Zoolander (“E’ il Mamba Badmamba dei sequel” – “E’ lo Scemo e più scemo 2 del 2016” – “E’ orrendamente datato”), lo rendono un tonfo totale di grande divertimento trashista.

     

    zoolander 2. 3 zoolander 2. 3

    Mettiamoci anche che, come il primo episodio, è stracolmo di apparizioni assurde come una commedia sexy anni ’70 dei tempi dei Pierini, solo che qui non ci sono i nostri mostri cinematografici, ma tutti i maggiori divi del momento. Diciamo subito che il cameo più impressionante è quello del divino Benedict Cumberbacht come Tutto, modello né maschio né femmina che si è sposato con se stesso, perché in Italia non esisteranno le unioni civili, ma può esistere il matrimonio con se stessi.

     

    zoolander 2. 2 zoolander 2. 2

    Ma ci sono anche Sting che rivela che è riuscito a far l’amore non per dieci ore di fila, ma per quindici, Kate Moss, Kate Perry, Marc Jacobs, Anne Wintour, Tommy Hilfiger, Willie Nelson che esce da un’orgia molto allargata e si lamenta che non aveva ancora finito con l’ippopotamo, Susan Sarandon, Mika come parrucchiere (io non l’ho riconosciuto), Ariana Grande vestita di lattice, Kim Kardashian, Lenny Kravitz, Macaulay Culkin, Milla Jovovich che riprende il ruolo della cattiva Katinka Ingabogovinanana, Kiefer Sutherland che fa parte del gruppo di 11 persone di vario sesso e razza denominate “orgy” che sono fidanzate con Hansel, Billy Zane come Billy Zane e, ovviamente, Justin Bieber nel grandioso inizio alla James Bond dove troverà la morte, ma non prima di aver postato su twitter l’ultimo selfie con lo sguardo Blue Magnum come ultimo saluto ai followers.

     

    zoolander 2. 1 zoolander 2. 1

    La storia parte proprio dalla tragica morte di Justin Bieber ucciso da un misterioso killer mascherato. Per capirci qualcosa, l’Interpol della moda e la sua bella investigatrice Valentina, una Penelope Cruz molto in forma col corpo strizzato in una tuta rossa, cercano di recuperare i due vecchi celebri modelli. Interamente girato a Roma, è come se sfruttasse la città solo come una quinta più o meno pittoresca non sforzandosi di capire granché la città, anche se le immagini di Daniel Mindel, direttore della fotografia dell’ultimo Star Wars, sono bellissime.

     

    ben stiller owen wilson da valentino versione zoolander 2 8 ben stiller owen wilson da valentino versione zoolander 2 8

    Ma il divertimento, più o meno come il primo Zoolander, è tutto nelle pieghe dell’operazione, nei video incredibili che ogni tanto ci arrivano, nelle battute e, soprattutto, nella ricerca dei camei più assurdi e impossibili. E nell’idea che Zoolander e Hansel, vecchi modelli del passato, possano funzionare oggi proprio come spazzatura. Non a caso vengono invitati da Don Atari nel “palazzo di cacca”, fatto proprio di escrementi mentre tutta la sua linea è modellata sul brutto e lo sbagliato. In tutto questo, la Sozzani si vede? E Salvatore Misticone? Sì, la Crescentini l’ho vista, e anche Hal Yamanouchi, ma c’è davvero Madalina Ghenea o è stata tagliata?

     

    Su La7D alle 0,50 passa “Il disprezzo”, capolavoro di jean-Luc Godard con Brigitte Bardot, Michel Piccoli, Jack Palance, Giorgia Moll, Fritz Lang. Chissà in quale versione… Se la batte con “Il lupo di mare” di Maurizio Lucidi con Andrea Roncato, Gigi Sammarchi, Kara Donati, Kerry Hubbard, Milly D'Abbraccio, commedia pensata per Montesano che viene riciclata per Andrea Rioncato e quindi infarcita di battute pesanti e di belle ragazze (“Guarda quanta bella passerona, ma non è il Poseidon è il Figheidon!”).

     

    la giuria 3 la giuria 3

     

    Su Rai Movie all’1 darei un’occhiata a “La giuria” di Gary Fleder con un bel cast, John Cusack, Gene Hackman, Dustin Hoffman, Rachel Weisz, Bruce Davison. Tratto da un romanzo di John Grisham è uno di quei legal thriller che vanno contro la fabbrica delle armi e i suoi oscuri intrallazzi nella composizione delle giurie di chi osa far loro causa, come la vedova del film, interpretata dalla sempre impavida Rachel Weisz.

     

    Su La 7 all’1,40 ricompare “La cena” di Ettore Scola con Fanny Ardant, Stefania Sandrelli, Vittorio Gassman, Giancarlo Giannini. Sono tutti vecchi, ahimé. Vi ripropongo però, Iris alle 2, 05, il grande seno di Matilda May assoluto protagonista di “La teta y la luna” di Bigas Luna con Mathilda May, Gérard Darmon, Miguel Poveda, Biel Duran.

     

     

    la giuria la giuria

    Rai Tre alle 2,05 propone un tardo capolavoro di Dino Risi, “Primo amore” con il vecchio comico Ugo Tognazzi, che vive in una pensione per attori, da Caterina Boratto a Enzo Maggio, da Riccardo Billi a Mario Del Monaco, il direttore, che si innamora della servetta, Ornella Muiti e tenta con lei la fuga con la scusa di poterla aiutare nel mondo dello spettacolo. Finirà in una tv locale, diretta da Venantino Venantini, a mostrare il suo corpo. Strepitoso sia nella parte della descrizione dei vecchi attori di varietà (Billi è favoloso), sia nella tristezza della fuga in città.

     

    i soliti ignoti vent anni dopo 1 i soliti ignoti vent anni dopo 1

    Vinse due Oscar, miglior attore e suono, il “Ray” di Taylor Hackford con Jamie Foxx, Kerry Washington, Regina King, Clifton Powell, Aunjanue Ellis, Harry Lennix, bellissimo biopic girato da uno che si intende davvero di musica come Taylor Hackford. Vi consiglio anche su Cine 34 alle 2,20 “I soliti ignoti vent’anni dopo”, supervisionato e scritto da Mario Monicelli, diretto dal suo aiuto, Amanzio Todini, interpretato da tutti i vecchi attori del primo film rimasti, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Tiberio Murgia, Gina Rovere, oltre a Clelia Rondinella. Un po’ triste, sì, ma così carino.

     

    Dopo le 3 di notte potete scegliere tra il thriller “Occhi di cristallo” di Eros Puglielli con Luigi Lo Cascio, Lucía Jiménez, José Ángel Egido, Eusebio Poncela, Rai Movie alle 3,10, e “Pierino il fichissimo” di Sandro Metz con Maurizio Esposito, Adriana Russo, Tuccio Musumeci, Italia 1 alle 3,10.

     

     

    i soliti ignoti vent anni dopo 5 i soliti ignoti vent anni dopo 5

    Chiudo con lo stravagante “Twinky”, raro film d’amore di Charles Bronson innamorato della ragazzina Susan George, diretto da Richard Donner, Iris alle 3,35, e sul peplum “Anno 79 – La distruzione di Ercolano” di Gianfranco Parolini con Susan Paget, Brad Harris, Mara Lane, Jacques Berthier, Rai Movie alle 5, realizzato insieme a Il vecchio testamento, negli stessi studi dell’Istituto Luce, utilizzando lo stesso cast e gli stessi extra. Ma ci sarebbe pure “L’insegnante al mare con tutta la classe” di Michele Massimo Tarantini con Lino Banfi, Alvaro Vitali, Anna Maria Rizzoli, Marco Gelardini, Gisella Sofio, Italia 1, 4,40.

    i soliti ignoti vent anni dopo 3 i soliti ignoti vent anni dopo 3 i soliti ignoti vent anni dopo 2 i soliti ignoti vent anni dopo 2 i soliti ignoti vent anni dopo 4 i soliti ignoti vent anni dopo 4

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport