Marco Giusti per Dagospia
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Che vediamo stasera? Intanto vi dico che il film più bello e sensuale e forte che trovate sulle piattaforme, appena inserito da Mubi, è “À Nos Amours” diretto da Maurice Pialat, un capolavoro oggi amato in tutto il mondo dagli studenti di cinema e non solo, che lanciò una sedicenne Sandrine Bonnaire che passa da un ragazzo all’altro scontrandosi con la famiglia, una madre che non la capisce, un fratello goffo e misterioso, un padre, interpretato da Pialat, che la adora ma assente.
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Quello che stupisce oggi rispetto a questo film impossibile da non amare, che ti avvolge con un realismo magnetico, è l’assoluta libertà di messa in scena, le situazioni, i dialoghi improvvisati che ruotano attorno al personaggio della Bonnaire che domina tutto con la sua sfacciata e esibita giovinezza. Oggi, ai tempi degli algoritmi, del politicamente corretto, del coordinatore delle scene di sesso sul set (esiste…), non credo che sarebbe più possibile ottenere qualcosa del genere. Di così spontaneo.
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Io stesso mi chiedevo, rivedendolo e pensando a quanto fosse giovane la protagonista, il suo fu un esordio clamoroso, se Pialat non avesse esagerato. Ma leggo che Sandrine Bonnaire non fa altro che interpretare se stessa, che rimettersi in scena, che non c’è quasi divisione tra la sua vita e il personaggio che interpreta. Ve lo consiglio. Come vi consiglio i tanti film legati agli Oscar che trovate sulle piattaforme.
Fire of Love
A cominciare dal documentario di Sara Dosa “Fire of Love”, storia di una celebre coppia di vulcanologi e filmmaker, Katia e Maurice Krafft, che trovarono la morte tra le fiamme di un vulcano giapponese. Non lo scambiate con quello, magari anche superiore, che ha appena realizzato Werner Herzog sulla stessa coppia, “The Fire Within”, rimontando ore di riprese realizzate dai Krafft. Sembra che i due documentari siano assolutamente complementari.
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In chiaro invece che vediamo? Credo che il film della serata sia “L’ora legale” di Ficarra e Picone su Canale 5 alle 21, 20, una commedia politica, alla Zampa, sulla voglia di legalità in questo paese. “Vota Patané senza chiederti il perché” è lo slogan del candidato sindaco Toni Sperandeo, favoloso. “Questa è una giornata bellissima per la nostra martoriata Sicilia! Yes, weekend!”. Quando uscì, quattro anni fa, lo battezzai come il miglior film italiano della stagione. E anche il più politico e il più divertente.
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Perché Ficarra e Picone, assieme a Checco Zalone e Maccio Capatonda, erano e sono ancora, lo hanno dimostrato con “La stranezza”, i comici italiani più liberi e intelligenti adesso in circolazione. In questo film, ambientato nella ridente cittadina di Pietrammare, che in realtà è Termine Imerese, scelta non a caso come simbolo del degrado della nostra politica e della corruzione, oltre a loro, si muovono ben 90 attori, e quasi ognuno ha una sua coloritura, un suo spessore. C’è il losco sindaco Patané, appunto Toni Sperandeo, pronto a ricandidarsi forte dei piaceri che ha fatto e che è pronto a ripetere nel paese.
C’è il parroco, Leo Gullotta, che ha pure costruito un bed&breakfast per le sue pecorelle alla faccia dell’Imu. I vigili, Antonio Catania e Sergio Friscia, che in anni e anni di attività, hanno solo tolto le multe piuttosto che farle. Proprio in questo tipico paese siciliano, anzi italiano, arriva, come da titolo, l’ora legale, nel senso proprio della legalità, visto che il sindaco uscente Patané si ritrova indagato e vince, a sorpresa di tutti, lo sfidante Natoli, interpretato da Vincenzo Amato, l’attore dei film di Crialese, onesto, probo e pure imparentato con i due protagonisti.
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Talmente onesto che, una volta eletto, non vedrà in faccia nessuno, soprattutto i parenti, e deciderà di riportare la legalità in un paese dove la legalità non l’ha mai voluta davvero nessuno. Ora, dei due protagonisti, Salvo, Ficarra, non solo non ha mai seguito nessuna regola, ma ha fatto pure campagna per l’avversario Patané. Questo non significa però che non salga sul carro del vincitore (“Io non salgo sul carro dei vincitore, lo guido proprio”) e non cerchi di far valere il suo ruolo di cognato, attutendo la voglia di legalità del nuovo sindaco (“Usa legalità come intercalare, come noi usiamo minchia”).
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Valentino, invece, Picone, non solo ha votato il cognato, ma sostiene la sua linea dura per il ritorno della legalità. Poco a poco, però, tutto il paese, parenti compresi, non ne potranno più di legalità, di raccolta differenziata, di raccattare le cacche dei loro cani, inoltre con la chiusura della fabbrica e dei locali non in regola con le licenze, la gente inizierà a perdere il posto e crescerà la voglia di tornare al vecchio modello di corruzione al ritmo di “In questo paese non è mai funzionato niente e è sempre andato tutto bene”. La favola, nerissima, vede anche l’arrivo di un uomo di stato, Alessandro Roja, che farà da tramite tra Roma, la mafia, i potentati locali presentandosi ai cittadini con un “Come cazzo vi è venuto di votare uno onesto?”. Ottimo film per capire la Sicilia e il paese.
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Rai Uno risponde alle 21, 25 con un film di cani, “Zack, cane eroe” di Lynn Roth con Ayelet Zurer, Ken Duken, August Maturo, che è in realtà la storia di un pastore tedesco che appartiene a un bambino ebreo nella Germania degli anni ’30, che diventa un cane di strada quando arrestano i suoi padroni dopo le leggi razziali, poi cane di un cattivissimo SS e infine, quando Zack ritrova il suo padroncino dentro il lager, lo aiuta a evadere diventando appunto un cane eroe. Ma il titolo originale, che Rai Uno ha un po’ cambiato, era “Shepherd: The Story of a Jewish Dog”, tratto dal libro "The Jewish Dog" by Asher Kravitz.
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Per il resto avete su Canale Nove alle 21, 25 la commedia “Prima o poi mi sposo” di Adam Shankman con la coppia da paura Jennifer Lopez & Matthew McConaughey, su Italia 1 alle 21, 20 il revenge movie “Io vi troverò” di Pierre Morel con Liam Neeson, Maggie Grace, Famke Janssen, su La5 alle 21, 10 il bruttissimo romanticone con Italia da cartolina “Letters to Juliet” di Gary Winick con Amanda Seyfried, Marcia DeBonis, Gael García Bernal, Luisa Ranieri, Vanessa Redgrave, e tre vecchi belloni italiani, Franco Nero – Fabio Testi – Angelo Infanti, che fanno i vecchi amanti della Redgrave quando erano giovani. Però, attenti, che c’è Remo Remotti che fa il fattore.
la morte ti fa bella
Sempre divertente “La morte ti fa bella” di Robert Zemeckis con Meryl Streep, Goldie Hawn, Bruce Willis, Isabella Rossellini, folle satira del mondo della chirurgia estetica e del dover essere sempre giovani, canale 27 alle 21, 10. Non mi ricordo se ho visto il kolossal russo diretto da Feodor Bondarciuk, figlio di Sergei, “Stalingrad” con Thomas Kretschmann, August Diehl, Heiner Lauterbach, Pyotr Fyodorov, Philippe Reinhardt, Maria Smolnikova, Yanina Studilina. Filmone, comunque, girato nel 2013. A metà tra “300” e il “Soldato Ryan”, scrivono i critici americani.
di che segno sei? 2
Uno dei miei film preferiti della serata è però “Hellboy II The Golden Army” di Guillermo Del Toro con Ron Perlman diavolaccio rosso senza corna, Selma Blair, Doug Jones, Luke Goss, James Dodd, John Hurt, spettacolare fantasy dove Del Toro riesce a ricostruire dentro al fumetto tutto il suo mondo, Canale 20 alle 21, 05. Su Cine 34 alle 21 torna “Di che segno sei?”, film a episodi di Sergio Corbucci con Paolo Villaggio, Adriano Celentano, Renato Pozzetto, Alberto Sordi, Mariangela Melato, Lilli Carati, Jack La Cayenne. Fenomenale Sordi che torna a interpretare Nando Moriconi.
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Un po’ deludente il noir “Motherless Brooklyn. I segreti di una città” diretto da Edward Norton con lo stesso Norton, Bruce Willis, Willem Dafoe, Leslie Mann, Fisher Stevens, Gugu Mbatha-Raw, malgrado tutto questo bel cast, Iris alle 21. Niente di nuovo e di originale, se siete amanti dei vecchi noir in bianco e nero della RKO, ma è ben visibile lo sforzo di Norton per costruire un giallo credibile e funzionante. Magari come vecchio critico avrei voluto qualcosa di più, ma già tutta l’impostazione jazz di Harlem ci ripaga della lunghezza eccessiva del film, due ore e mezzo…
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Norton è Lionel, un detective privato con sindrome di Tourette, che ti obbliga a dire cose sconce o parole a sorpresa o a compiere gesti inconsulti quando non ce ne sarebbe proprio bisogno. Lo considerano tutti un freak a parte il suo boss, Frank Minna, interpretato da un Bruce Willis in gran forma. Quando sotto i suoi occhi Frank viene misteriosamente ferito a morte, Lionel, orfanello cresciuto a Brooklyn che gli deve tutto, decide di scoprire chi lo ucciso e perché.
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Entra così in un giro molto più grande di lui, un giro che lo porta a confrontarsi con il potere del costruttore numero uno della città, Moses, interpretato da Alec Baldwin, con i suoi scagnozzi, con la bella Laura, Gugu Mbatha-Raw, che di giorno cerca di opporsi al piano di Moses di far piazza pulita dei quartieri poveri, dei neri, e di costruirci palazzoni, ponti e parchi e di notte vive nel locale dello zio dove si fa del free jazz.
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In seconda serata trovate “Il bambino col pigiama a righe” di Mark Herman con Asa Butterfield, David Thewlis, Vera Farmiga, Rupert Friend, Jack Scanlon, La 7 alle 22, 45. Più raro lo spionistico “La formula” diretto da John G. Avildsen, tratto dal romanzo di Steve Shagan con George C. Scott, Marlon Brando, Marthe Keller, John Gielgud, Warner tv alle 23. Secondo Brando, che fece il film solo per i soldi, 2,7 milioni di dollari per 11 giorni di lavoro!, il film venne massacrato al montaggio e perse tutto il suo humour.
la formula 1
Anche Avildsen disse più volte che il potente autore e produttore Steve Shagan cambiò del tutto il montaggio e il finale del film. Al punto che Avildsen voleva togliere il nome. Marthe Keller prese il posto di Dominique Sanda, che girò la sua parte, venne pagata, ma George C. Scott non riusciva a capire cosa dicesse. Anche se sembrano vecchissimi, Scott e Brando sono ancora cinquantenni.
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I fan del cinema erotico troveranno la bellissima Erika Anderson nel terribile “Zandalee” di Sam Pillsbury con Nicolas Cage su 7Gold alle 23, 30 e Claudia Rocchi in “Dolce… calda Lisa” di Adriano Tagliavia su Cielo alle 23, 15. Tornano anche Laura Gemser, Lilli Carati e Jenny Tamburi nello sporcaccione “Voglia di guardare” di Joe D’Amato, Cielo alle 0, 45.
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Nella notte trovate “Un anno vissuto pericolosamente” di Peter Weir con Mel Gibson, Sigourney Weaver, Linda Hunt, Michael Murphy, Rai Movie a mezzanotte, violenza a Giakarta con Mel Gibson inviato australiano, Sigourney Weaver come bella addetta all’ambasciata inglese che lo aiuta e Linda Hunt come minuscolo fotografo maschio. E Linda Hunt vinse l’Oscar.
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Su Iris alle 2, 10 vi consiglio il sofisticato “Henry & June” di Philip Kaufman, bellissimo triangolo amoroso nella Parigi del secolo scorso tra l’erotiomane Henry Miller, cioè Fred Ward senza capelli, la scostumata Anais Nin, cioè Maria De Medeiros e la stupenda June di Uma Thurman, ma ci sono anche Kevin Spacey, Pierre Etaix, Brigitte Lahaje. Film scandaloso, intelligente, pieno di idee visive, non piacque ai critici americani, troppo lungo, ma mi colpì molto una ventina d’anni fa in quel di Venezia, anche perché Kaufman tentava la strada di un cinema euroepo letterario di una certa consistenza. Grande fotografia di Philippe Rousselot e grandi pupazzi…
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Decisamente superiore al tardo erotichello “Casanova & Co” di Franz Antel, regista della celebre serie birichina della Calda Susanna, con Tony Curtis, Marisa Berenson, Marisa Mell, Jean Lefebvre, Andréa Ferréol. Casanova si sdoppia qui in Giacomo, donnaiolo scatenato, e Giacomino, impotente. Per il critico del “Corriere d’Informazione”, “Nonostante il largo spiegamento di mammelle illustri (da quelle minuscole della ex Divina Marisa Berenson a quelle di una Britt Ekland sciupatina, passando da quelle sempre prorompenti di Sylva Koscina) e un Tony Curtis, appesantito, che si prodiga, con molta buona volontà, in una serie di gag erotiche, non si può dire un film riuscito”.
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Nella copia americana venne aggiunta un prologo girato a Las Vegas con una voce off che spiegava il personaggio per il pubblico americano. Piuttosto raro “La scelta di Davy” diretto nel 1963 da André Michel con Jill Haworth, Michel Ruhl, Marcello Pagliero, Ruos Vanny, Clotilde Joano, Catherine Zago, Rai Movie alle 3, 45. Magari preferite la “Lucrezia Borgia” del 1952 diretta da Christian-Jaque con Martine Carol, Pedro Armendariz, Massimo Serato, Valentine Tessier, Arnoldo Foà, rete 4 alle 4, 10.
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Chiudo con “Blues metropolitano” di Salvatore Piscicelli con Marina Suma, Ida Di Benedetto, Barbara D'Urso, Paolo Bonetti, Tony Esposito, Cine 34 alle 4, 10, sorta di Nashville della scena musicale napoletana nei lontani anni’80.
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