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    IL DIVANO DEI GIUSTI – CHE VEDIAMO STASERA? L’OFFERTA PIÙ CURIOSA È IL SECONDO E ULTIMO FILM DI RENZO ARBORE, "FF.SS." CIOÈ: "...CHE MI HAI PORTATO A FARE SOPRA A POSILLIPO SE NON MI VUOI PIÙ BENE?". VOLGARISSIMO ANCHE PER IL TEMPO, NON PIACQUE A TUTTI – SU CIELO ALLE 21,15 TORNA, PROPRIO IL GIORNO DELLA BEFANA, IL PIÙ CELEBRE FILM EROTICO DI SALVATORE SAMPERI, “MALIZIA” CON LAURA ANTONELLI – MA PENSO CHE IL FILM (PER INTELLETTUALI E BRAVI RAGAZZI CINEFILI) DELLA SERATA NON POSSA CHE ESSERE IL COMPLESSO, MA NOTEVOLE “LICORICE PIZZA” DI PAUL THOMAS ANDERSON… VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

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    Che vediamo stasera? L’offerta più curiosa mi sembra che sia quella di Rai Storia alle 21,10 del secondo e ultimo film di Renzo Arbore, "FF.SS." cioè: "...che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?", con Renzo Arbore, Pietra Montecorvino, Roberto Benigni, Luciano De Crescenzo, Dino Cassio, Isabella Biagini, Nino Frassica, Gerardo Gargiulo e una marea di ospitate, da Costanzo a Proietti a Severino Gazzelloni.

     

    La storia, che non piacque affatto a Fellini, nasce da una sorta di soggetto, finto, dello stesso Fellini che esce da casa sua mentre il Maestro sta al cesso e finisce nelle mani di Arbore pronto a girare “Federico Fellini Sud Story”. Il film, volgarissimo anche per il tempo, non piacque a tutti, diciamo, e venne segnalato come massimo orrore la sequenza ultratrash di “cloaca massima”. La scena che preferisco è però il dialogo in pugliese stretto fra Arbore, Proietti e Dino Cassio. Da antologia. Sarà vero che Petra Montecorvino era pazzamente innamorata di Arbore? Non funzionò come “Il pap’occhio”.

     

     

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    Rai Movie alle 21,10 propone invece “Divorzio a Las Vegas” di Umberto Carteni con Andrea Delogu, che fa anche vedere qualcosa, Giampaolo Morelli, Ricky Memphis, Grazia Schiavo, Gian Marco Tognazzi. Uscito in un periodo di mezza-chiusura da Covid con 300 copie, venne bollato con una palla e mezzo da Paolo Mereghetti sul Corriere con tanto di battute sul cosa avrebbero detto del film Lubitsch-Wilder e Michele Massimo Tarantino (ma cosa dovevano dire, Paolo?).

     

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    Da segnalare ovviamente il nudo casto ma generoso (culo+tette) della mia amica adorata Andrea Delogu al suo primo e finora unico ruolo da protagonista e l’anteprima del film con mascherina, che è stata poi l’unica anteprima-evento che si sia vista a Roma in quasi ritorno alla normalità.

     

    Devo dire che sia l’anteprima a Roma che la recensione di Mereghetti mi colpirono molto. Proprio perché ci riportarono per un attimo alla normalità di come si viveva il cinema in Italia prima del covid, scazzi critici compresi, prima che ci chiudessero o ci mettessero le mascherine. Bei tempi.

     

     

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    Su Canale 27 alle 21,10 trovate “Polar Express” di Robert Zemeckis, tratto dal libro per l’infanzia di Chris Van Allsburg, con Tom Hanks, Michael Jeter, Nona Gaye, Harter Zemeckis, Eddie Deezen, con i personaggi dal vero ricostruiti come cartoni animati con la CGI. Tecnica che non mi entusiasma se applicata a tutti i personaggi di un film, alla fine stucca, ma funziona se applicata solo a certi personaggi.

     

    Su Cielo alle 21,15 torna, proprio il giorno della Befana, il più celebre film erotico di Salvatore Samperi, “Malizia” con Laura Antonelli, Turi Ferro, Alessandro Momo, Tina Aumont. Come raccontava Ottavio Jemma, sceneggiatore del film, a Andrea Pergolari, “Non so da dove sia saltato fuori, ma c’era un soggetto scritto da Augusto Caminito il cui ‘nocciolo’ piaceva a tutti: in una famiglia medio borghese la seduzione del ragazzino da parte della bella servetta e il tentativo di lui di dominarla, di farne in qualche moda una schiava sessuale.

     

     

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    Buttammo via tutto il resto e intorno a quel nocciolo costruimmo in settimane di riunioni (Salvatore e io ma talvolta con la partecipazione di Clementelli) la commedia di Malizia. Il risultato di quelle riunioni fu un treatment di una cinquantina di pagine che conteneva quasi perfettamente la struttura e lo sviluppo del futuro film. Solo al momento di sceneggiare fu chiamato a darci una mano un amico di Samperi, Sandro Parenzo, un ragazzo molto intelligente che veniva dal Veneto e desiderava fare del cinema, ma capì subito che con il mestiere di sceneggiatore in Italia non ci si arricchisce”.

     

    Per il ruolo del protagonista, Samperi chiama dapprima Manfredi e Tognazzi. Che rifiutano. Allora si arriva a Turi Ferro. Per la protagonista, invece, Samperi stesso volle l’Antonelli, anche se il produttore, Silvio Clementelli, avrebbe voluto la Melato, che allora andava parecchio di moda.

     

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    “L’Antonelli era proprio stupenda, aveva questo corpo anni Cinquanta, una faccia dolcissima. Aveva fatto un film intitolato Il merlo maschio e circolavano sue fotografie che trovavo meravigliose. Quando la conobbi mi piacque persino di più. Con quella sua strana timidezza… Aveva delle resistenze incredibili, proprio perché era stata usata sempre con molto poco rispetto”.

     

    Cine 34 alle 21,15 propone la curiosa commedia “Io c’è” di Alessandro Aronadio con Edoardo Leo, Margherita Buy, Giuseppe Battiston, Massimiliano Bruno, Giulia Michelini, dove Edoardo Leo, romano un po’ sfigato, si inventa una sua religione, lo io-nismo, basato sul culto dell’io.

     

     

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    La7 alle 21,15 passa il capolavoro di Michael Mann, “Heat” con Michael Mann con Al Pacino, Robert De Niro, Val Kilmer, Jon Voight, Tom Sizemore, Diane Venora. Ci ricasco sempre. Ma penso che il film (per intellettuali e bravi ragazzi cinefili) della serata non possa che essere il complesso, ma notevole “Licorice Pizza” di Paul Thomas Anderson con Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Bradley Cooper, Benny Safdie, Tom Waits. L.P. come Long Playing, un film che ebbe ben tre nomination agli Oscar, miglior film-regia-sceneggiatura originale, nessuna andata a buon fine, ma così pieno di musica meravigliosa del 1973 (da “Peace Frog” dei Doors a “Barabajagal” di Donovan).

     

    Ovvio che fece impazzire gli sceneggiatori italiani, dal momento che era totalmente libero, pieno di idee, di possibilità, di non banalità, di fluidità, di contraddizioni, di non costrizioni di produttori che cercano di fare un minimo incasso (“Mettemoce Favino o Giallini o Borghi o Marinelli”). Ma capisco anche i dubbi di molti altri spettatori non interni ai problemi di sceneggiatura.

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    Una serie di lamentele che vanno dal fatto che i due protagonisti, il giovanissimo Cooper Hoffman, figlio del compianto Philip Seymour Hoffman, attore feticcio di Paul Thomas Anderson, e la più matura Alana Heim, musicista, hanno così poco appeal. (sbadiglio!) Ma anche che la sceneggiatura va da tutte le parti e non si capisce bene cosa si stia seguendo. E quando arriva Bradley Cooper nei panni del produttore Jon Peters completamente svitato salta qualsiasi cosa. Bum!

     

     

    alberto sordi il marchese del grillo. alberto sordi il marchese del grillo.

    Alzo le mani. Tutto vero. Come è vero che, forse, per apprezzare al meglio il film, avremmo dovuto frequentare la San Ferdinando Valley del 1973. O saperne comunque qualcosa. Beh, anche se nel 1973 non frequentava la San Fernando Valley e davvero mi dispiace molto, trovo però che il film è girato con una fluidità di ripresa, una grazia, una leggerezza che pochi altri registi possono vantare.

     

    Ha una galleria musicale meravigliosa, una ricostruzione delle strade, dei cinema, dei locali accurata come quella della Los Angeles di Quentin Tarantino per “C’era una volta a… Hollywood”. Il problema, magari, è che fra i due protagonisti non succede molto, perché tutto gira attorno a un sentimento che sappiamo da subito che si consoliderà solo alla fine del film, e allora ci sembra che il film giri un po’ a vuoto. Poi ci credo che Dago si sia fissato coi film di Mankiewicz e Lubitsch…

    ALBERTO SORDI IL MARCHESE DEL GRILLO ALBERTO SORDI IL MARCHESE DEL GRILLO

     

    Fermi tutti. A Canale 5 alle 21,20 passa, e ringraziamo di cuore Pier Silvio, “Heidi”, in versione moderna, quella  diretta da Alain Gsponer con Bruno Ganz col barbone, Anuk Steffen, Quirin Agrippi, Isabelle Ottmann, Peter Lohmeyer. Perfetto per la Befana. Italia 1 alle 21,20 propone per la ventesima volta “L’attimo fuggente” di Peter Weir con Robin Williams, Robert Sean Leonard, Ethan Hawke, Josh Charles, James Waterston, Rete 4 alle 21,25 addirittura “Il marchese del Grillo” di Mario Monicelli con Alberto Sordi, Paolo Stoppa, Flavio Bucci, Riccardo Billi, Caroline Berg, Camillo Milli.

     

     

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    In seconda serata Rai Movie alle 22,45 ci ripropone la saga di Sissi a cominciare dal primo episodio, “Destino di una imperatrice” di Ernst Marischka con Romy Schneider, Karlheinz Böhm, Magda Schneider, Josef Meinrad, Gustav Knuth.

     

    Cine 34 alle 23,05 lancia “Amici come noi” diretto da Enrico Lando con Pio D'Antini, Amedeo Greco, Alessandra Mastronardi, Massimo Popolizio, Maria Di Biase, il primo film della coppia comica foggiana, prodotto e ideato da Pietro Valsecchi che fu poi il primo a disfarsene in malo modo. Ma il film era totalmente sbagliato. Al punto che Fausto Brizzi girò qualcosa come otto nuove scene per dargli un po’ di vita. Inutilmente.

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    Su Cielo alle 23,15 la saga di Malizia continua col terribile “Malizia 2000” diretto da Salvatore Samperi con Laura Antonelli, Turi Ferro, Roberto Alpi, Luca Ceccarelli, Barbara Scoppa. Laura Antonelli si rovinò con la chirurgia plastica e questo fu il suo ultimo film. Non ce la faccio a vederlo.

     

     

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    Su Mediaset Italia 2 alle 23,20 avete il thriller ambientato a New Orleans “The Skeleton Key” diretto nel 2005 da Iain Softley con Kate Hudson, Gena Rowlands, John Hurt, Peter Sarsgaard, Joy Bryant. Pessime critiche.

     

    Canale 5 alle 23,30 passa la commedia “Una famiglia perfetta” di Paolo Genovese con Sergio Castellitto, Marco Giallini, Claudia Gerini, Carolina Crescentini, remake paro paro di un successo spagnolo, “Familia”, che segnò nel 1996 l’esordio di un notevole regista, il Fernando Leon de Aranoa de “I lunedì del sole”, fu un cavallo di battaglia per Juan Luis Gallardo e lanciò la bellissima Elena Anaya.

     

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    La storia, con un ricco annoiato e stravagante, che affitta una compagnia di attori per interpretare la sua “famiglia perfetta” il giorno del suo compleanno, è solo spostata in Italia, nella bella Todi, e alla vigilia di Natale, forse più per combinare l’uscita natalizia e l’effetto cinepanettone che per riprendere qualcosa da un altro film, americano, questa volta, “Natale in affitto” con Ben Affleck, girato nel 2004, che ha più o meno la stessa storia ma l’ambientazione natalizia.

     

    Italia 1 a mezzanotte propone “Shakespeare in Love” di John Madden con Joseph Fiennes, Gwyneth Paltrow, Geoffrey Rush, Judi Dench, Colin Firth, Ben Affleck. Vinse ben sette Oscar, miglior film, regia, sceneggiatura, costumi, musica, attori (Paltrow, Dench, Rush). Si meritava sette oscar? Direi di no, ma allora Harvey Weinstein era potentissimo. Judi Dench era pazza del Rose Theater di Shakespeare ricostruito per l’occasione e Harvey glielo regalò. Wynona Ryder ha sempre detto che la Paltrow le rubò la sceneggiatura e si candidò al ruolo senza dirglielo. Da allora non si parlano più. Te ce credo.

     

     

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    Su Sete 4 alle 0,10 passa “Full Monty – Squattrinati organizzati” di  Peter Cattaneo con Robert Carlyle, Tom Wilkinson, Mark Addy, Paul Barber. Fu un successo enorme e lanciò la stella di Tom Wilkinson, da poco scomparso. Grande attore. Fan del cinema erotico spagnolo svegliatevi che all’1,10 arriva “La teta y la luna” di Bigas Luna con la meravigliosa Mathilda May, Gérard Darmon, Miguel Poveda, Biel Duran.

     

    Per la serie dei fantasy di Canale 5 troviamo su La5 alle 2 in punto “Desideria e l’anello del drago” diretto da  Lamberto Bava con Anna Falchi, Sophie von Kessell, Franco Nero, Joel Beeson, Stefania Sandrelli. Su Italia 1 alle 2,40 passa “Beetlejuice – Spiritello porcello” diretto da Tim Burton, scritto da Michael McDowell, con Michael Keaton come Beetlejuice, Alec Baldwin, Geena Davis, Winona Ryder, Catherine O'Hara, Jeffrey Jones.

     

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    Inutili dirvi che stiamo aspettando “Beetlejuice 2” in arrivo questa estate. Subito dopo il film, col successo che ebbe, Burton doveva girare Beetlejuice Goes Hawaiian con Michael Keaton e Winona Ryder. Ma preferì buttarsi su Batman. Roberto Benigni mi disse che glielo stavano offrendo, ma avrebbe rifiutato. Non sapeva chi fosse Tim Burton. Non si fidava. Allora nessuno sapeva bene chi fosse, anche se io gli dissi che lo avrebbe dovuto fare. Leggo che Tim Burton avrebbe tanto voluto Sammy Davis Jr come Beetlejuice. Strepitoso la sequenza costruita su Day-O o Banana Boat, la celebre canzone di Harry Belafonte. I produttori la ritenevano poco divertente.

     

    Su Cine 34 alle 2,40 avete anche “Sabato, Domenica e lunedì”, cioè Eduardo De Filippo in salsa Lina Wertmuller con Sophia Loren, Luca De Filippo, Alessandra Mussolini, Jerome Anger, Enzo Cannavale. Rete 4 alle 3,50 passa “Occhiopinocchio”, il film più pazzo e sfortunato di Francesco Nuti con Chiara Caselli, Joss Ackland, Victor Cavallo. Fu la sua fine.

     

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    Chiuderei con “La rossa”, melo diretto da Luigi Capuano, prodotto da Fortunato Misiano con Fulvia Franco, Aldo Bufi Landi, Virna Lisi, Riccardo Garrone, ma vedo che su Rai Movie alle 5 arriva “Kean. Genio e sregolatezza”, opera prima da regista di Vittorio Gassman, aiutato da Francesco Rosi e Giulio Questi, con lo stesso Vittorio Gassman come l’istrionico attore inglese Edmund Kean, Anna Maria Ferrero, Eleonora Rossi Drago, Gérard Landry, Cesco Baseggio, Valentina Cortese, Mario Carotenuto, Pietro Tordi, Mimmo Poli. Non sono mai riuscito a vederlo.

     

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