Marco Giusti per Dagospia
attacco al potere
Che vediamo stasera oltre alle prime due puntate di “Shogun” su Disney+ e a “American Fiction” di Cord Jefferson su Amazon, che è una vera novità? In chiaro mi sembra che ci sia una bella scelta. Pensate solo che su Rai Due alle 21, 20 passa “Creed II” di Steven Caple Jr. con Michael B. Jordan, Sylvester Stallone, Tessa Thompson, Phylicia Rashad, Wood Harris. In pratica la sfida, un duello all’ultimo sangue, tra il figlio di Apollo Creed, cioè l’Adonis Johnson di Michael B. Jordan, e Viktor, Florian Monteaunu, il figlio del terribile Ivan Drago (“Io ti spiezzo in due”) di Dolph Lundgren, il pugile russo che aveva ucciso il padre a Adonis. E chi allena il pugile americano? Facile. Rocky Balboa. Ottime le critiche. Era quello che i fan di Rocky e di Apollo Creed aspettavano.
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TV8 alle 21, 30 presenta “Attacco al potere - Olympus Has Fallen”, solito thriller con l’attacco al Presidente, rinfrescato però dalla regia di Antoine Fuqua con il bisteccone numero 1 Gerard Butler, il bisteccone numero 2 Aaron Eckhart, il solito Morgan Freeman, Angela Bassett, Robert Foster, Cole Hauser. Decisamente più cafone “Mortal Kombat”, avventuroso nato da un celebre videogioco diretto dal non eccelso, ma bravo professionista Paul Anderson con Christopher Lambert, Linden Ashby, Talisa Soto, Trevor Goddard.
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Non è un capolavoro, anzi, ma ha due buoni protagonisti vecchiotti e simpatici, “Elsa & Fred” diretto da un Michael Radford che si sente Fellini con Christopher Plummer che gioca a fare il Fred alla Mastroianni e Shirley MacLaine che si sente Anita Ekberg nella Fontana di Trevi, La 7 alle 21, 30. Ci sono anche Marcia Gay Harden, George Segal, James Brolin.
Tv2000 alle 20, 55 propone “L’ottava nota”, di François Girard con Dustin Hoffman, Kathy Bates, Josh Lucas, Kevin McHale, Eddie Izzard, Debra Winger, dove il maestro di un coro di bambini di prestigio si ritrova un bambino di undici anni orfano e problematico che viene dal Texas. Avete già capito come finisce, eh?
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Iris alle 21 ci scalda un po’ con un grande thriller con Bruce Willis, “Die Hard. Duri a morire”, diretto, come il primo da John McTiernan con Bruce Willis che deve affrontare Jeremy Irons, Samuel L. Jackson, Colleen Camp. Leggo che fu Bruce a volere Samuel L. Jackson, col quale non aveva mai lavorato. Quando lo chiamarono per il ruolo rimase di sasso, aveva visto il primo “Die Hard” trenta volte. Fu il maggior successo del 1995, anche se nasceva come film di coppia alla “Arma letale” e solo in un secondo momento venne trasformato in un “Die Hard”. Per il ruolo del terribile cattivo era stato chiamato Sean Connery, che non lo accettò perché era davvero troppo cattivo.
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Cine 34 alle 21, propone un grande successo dei primi gloriosi anni del western all’italiana, “Il ritorno di Ringo” di Duccio Tessari con Giuliano Gemma, Fernando Sancho, Hally Hammond alias Lorella De Luca. E’ il secondo western diretto da Tessari, peraltro scritto da Fernando Di Leo, e il secondo western di Tessari con Ringo-Montgomery Wood, che si rifà direttamente ai grandi classici fordiani sulla Cavalleria, ma anche a film come “Un dollaro d’onore” e “I magnifici sette”, e all’Odissea del vecchio Omero. Infatti il film si sarebbe dovuto, nelle intenzioni del regista, “L’Odissea dei lunghi fucili”.
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Un titolo assurdo, infatti produttori e distributori gli imposero l’elementare, ma giusto “Il ritorno di Ringo”, visto il successo del precedente film, in modo che nessuno lo sfruttasse. Sulle pagine de “Il Giornale dello Spettacolo” la Cineriz annuncia l’inizio della lavorazione del film con il titolo Il ritorno di Ringo a un mese dall’uscita di “Una pistola per Ringo” e dopo già 320 milioni di incasso. Alla fine del 1965 il film è quinto tra gli incassi italiani con un miliardo e 317 milioni. Ma il secondo, il terzo e il quarto sono tutti film con Giuliano Gemma, che in pratica porta a casa qualcosa come 5 miliardi e 600 milioni di lire ai suoi produttori.
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Su Canale 20 alle 21, 05 passa invece “L’uomo d’acciaio”, il Superman non riuscitissimo di Zack Snyder con Henry Cavill, Amy Adams, Russell Crowe, Kevin Costner, Diane Lane, Michael Shannon. Molto carino, sopratutto nel ricordo di allora, lo stravagante fantascientifico “Salto nel buio” di Joe Dante con Dennis Quaid, miniaturizzato, che finisce dentro il corpo (esatto!) di un commesso, Martin Short, inseguiti da pericolosi criminali. Ci sono anche Meg Ryan, Kevin McCarthy, il glorioso Robert Picardo nel ruolo del cowboy, vecchie conoscenze come Kathleen Freeman, Dick Miller e perfino il cartoonist Chuck Jones. Oscar per gli effetti speciali nel 1988. Ma fu un fiasco.
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Rai Movie alle 21, 10 propone l’adrenalinico “Need for Speed” di Scott Waugh con Aaron Paul, Dominic Cooper, Imogen Poots, Ramon Rodriguez, Rami Malek, Scott Mescudi. Ha pessimo critiche. Non so se sia meglio il poliziesco francese con la nostra Caterina Murino “Antigang . Nell’ombra del crimine” diretto da Benjamin Rocher con Jean Reno, Thierry Neuvic, Jess Liaudin, Alban Lenoir, Stefi Celma.
Su Mediaset Italia 2 alle 21, 15 avete un horror con bambola assassino, “Annabelle” di John R. Leonetti con Annabelle Wallis, Ward Horton, Alfre Woodard, Tony Amendola, Eric Ladin, Brian Howe. Pessime critiche anche questo. Passiamo alla seconda serata con un altro bel western, “I giorni dell’ira” il miglior film di Tonino Valerii e il primo e unico incontro tra Lee Van Cleef e Giuliano Gemma. E certo questo, per noi ragazzi nel Natale 1967 sembrò il regalo più bello.
Aggiungiamoci che eravamo pazzi di Lee Van Cleef e del primo film di Valerii, Per il gusto di uccidere. Ma “I giorni dell’ira” era vietato ai 14 anni e dovemmo aspettare che lo derubricassero (pochi giorni dopo la sua uscita) per vederlo. L’unica cosa incriminabile era un più che giustificato “figlio di puttana” detto fin troppo enfaticamente da Andrea Bosic a Giuliano Gemma.
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Valerii ricorderà che “uno spettatore a Terni, alla terza parolaccia disse: se parla de fino in questo film!”. La storia è quella di un cowboy alla ricerca di un padre. E la morale è quella ben dichiarata nel film: “Quando colpisci un uomo devi ucciderlo o prima o poi lui ucciderà te”. L’inizio è strepitoso, anche perché non ti aspetti Gemma-Ringo che raccatta merda da tutta la città e subisce qualsiasi ingiuria. Questo è tra i suoi ruoli più sofisticati, è Scott “Mary”, cioè figlio di “Mary”, la ragazza del bordello, con padre ovviamente ignoto. Lo trattano tutti come un bastardo, a parte il vecchio stalliere Murph, cioè Walter Rilla e il cieco Pepe Calvo.
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Quando arriva in città il pistolero Frank Talby, cioè Lee Van Cleef, che ha dei conti da regolare coi maggiorenti locali, lo vede come un padre possibile e lo mitizza anche troppo. Bellissimo il duello a cavallo senza mani con fucile ad avancarica tra Benito Stefanelli e Lee Van Cleef. I due avversari devono caricare i fucili e poi sparare stando in equilibrio sul cavallo. Come spiegava Stefanelli: “Lui mi frega perché sputa la pallottola direttamente nella canna del fucile, guadagna tempo e mi brucia sul millesimo di secondo. Era un personaggio molto ben caratterizzato”.
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La7D alle 23, 30 propone un polpettone “Il profumo del mosto selvatico” di Alfonso Arau con Keanu Reeves, Aitana Sanchez Gijon, Giancarlo Giannini, Anthony Quinn. Nel 2018 Debra Messing portò in tribunale produttori e regista a causa di una scena di nudo non concordata girata solo per il piacere del regista, sostenne l’attrice. Arau ha sempre sostenuto che non era vero niente.
Su Tv8 alle 23, 45 trovate il film di supereroi “Push” di Paul McGuigan con Dakota Fanning, Camilla Belle, Chris Evans, Djimon Hounsou, Cliff Curtis, Maggie Siff.
Attenzione che torna il secondo film erotico-ambizioso di Gabrile Lavia in coppia con Monica Guerritore, “Sensi”, su Cine 34 all’1, 20. Ci sono anche Mimsy Farmer, Lewis Ciannelli, Gioia Scola. Lui, Lavia, è un killer in fuga che se la spassa a Roma nella casa d’appuntamenti gestita da Mimsy Farmer (“sei sempre appetitosa”, fa lui quando la vede). Lei, la Guerritore, una signora bene che fa la mignotta per puro piacere. Ma in realtà non è solo quello, e è molto pericolosa.
Il profumo del mosto selvatico
Ovviamente hanno rapporti scatenati e tormentati. “Ho voglia di metterti le mani sotto la gonna e poi sotto le mutandine…” fa lui. “Mi dispiace, non le ho”, fa lei. Poi gli vieta di farsi la doccia. “Mi piace giocare con i sensi degli uomini. Il loro odore… il loro sapore… E mi piace condurre il gioco purché sia sporco. Il gioco pulito non mi interessa. Né tanto meno mi eccita”.
Finale con la battuta chiave di Lavia: “Non mi sento un professionista, mi sento un fesso”. Lavia ha raccontato a “Nocturno” che Luciano Martino, il produttore, gli ha rovinato il film, che prevedeva una scena iniziale dove “Tino Carraro entra in un bar dove una donna albina nuda balla su un pianoforte, si leva un impermeabile lurido, va in bagno, si toglie un dente finto dentro il quale è nascosto un microfilm. Quando esce viene attaccato da un gruppo di nani che lo sbranano vivo”.
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Iris all’1, 40 passa un rarissimo “Storia di una monaca”, filmone di Fred Zinnemann con Audrey Hepburn, Peter Finch, Edith Evans, Colleen Dewhurst e Ave Ninchi. Era il film preferito da Audrey Hepburn. Fu anche un grande successo. Il ruolo della protagonista, una vera suora belga nata a Bruges, venne dapprima offerto a Ingrid Bergman, che si sentiva troppo vecchia e lo girò alla Hepburn. Celebre la storiella che girava al tempo sulla richiesta della Hepburn di avere un bidet sempre a portata di mano in Congo. No. Non era vero.
laura… a 16 anni mi dicesti di si
Cine 34 alle 2, 55 presenta un musicarello di Alfonso Brescia, “Laura… a 16 anni mi dicesti di sì” con Carmelo Zappulla, Maria Romano, Biagio Pelligra, Francesca Rimbaldi, Michele Esposito. Chiudo con il raro, ma non eccelso, “Dimenticare Palermo” di Francesco Rosi con James Belushi, Mimi Rogers, Joss Ackland, Vittorio Gassman, Carolina Rosi, Philip Noiret, Sal Borgese, Cine 34 alle 4, 20.
francesco rosi con john belushi dimenticare palermo
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