Marco Giusti per Dagospia
ricchi ricchissimi praticamente in mutande
Ieri qualcuno è tornato al cinema. I primi tre incassi sono il post-pandemico “A Quiet Place 2” a 57 mila euro, il film pelosone (con questo caldo…) “Peter Rabbit 2” e il thriller “Io sono nessuno” a 38 mila euro. In America, però, solo per fare un confronto, ieri “F9”, cioè la nona avventura della saga Fast&Furious, viaggiava al primissimo posto con un totalino di 110 milioni e un totalone internazionale di 446 milioni di dollari. Ve lo ripeto? “Io sono nessuno”, invece, in America, è a 27 milioni e in tutto il mondo a 53.
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Inutile dire che “F9” ha sbancato ovunque, questa settimana anche in UK e in Messico, mentre il cartone animato “Luca” della Pixar, uscito solo nei pochi paesi dove Disney+ è vietato, come la Russia o Hong Kong, ha un totale internazionale di 11 milioni di dollari, e in Russia è rigorosamente primo a 3,9 milioni. In Cina trionfa in questi giorni il filmone storico “1921” sulla nascita del Partito Comunista Cinese in quel di Shanghai col gruppo di eroi che si sacrificheranno per il partito.
Tutti a vederlo, ovviamente. Pensate farlo da noi, con Letta alla guida del PD, la corsa a sindaco di Roma… Anche in Giappone trionfa un film nazionale, “The Killer Who Doesn’t Kill”, 6 milioni, thriller sul personaggio di Akira Sato detto The Fable. Da noi, consoliamoci col calcio, che è meglio. In chiaro stasera complimenti a Iris che proprio il 4 luglio passa “Nato il 4 luglio” di Oliver Stone con Tom Cruise nei panni del marine Ron Kovic che tornò dal Vietnam senza l’uso delle gambe, Willem Dafoe, Caroline Kavo. “Il più ambizioso non documentario mai fatto sull’intera vicenda del Vietnam”, scrisse Vincent Camby sul “New York Times”.
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Nessuno ha la potenza, a volte anche cafona, di Oliver Stone nel descrivere l’America forte e combattiva anche nei disastri maggiori legati al paese. I fan di Pippo Franco ritroveranno il nostro eroe al mare alle prese con le vacanze sulla spiaggia dei nudisti e il temibile confronto con il superdotato signor Batacchio in “Ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande” diretto da Sergio Martino, Cine 34 alle 21, film a episodi con Lino Banfi, Janet Agren, Renato Pozzetto, la divina Edwige e Adriana Russo come moglie di Pippo Franco.
E’ uno dei miei film preferiti di Pippo Franco di sempre. Attenti che la biondina nuda che gira attorno a Batacchio è la mitica Françoise Perrot, attrice hard per hobby, ricca socia fondatrice de Il Male. I fan di Mario Martone e di Giacomo Leopardi avranno di che divertirsi con il biopic del poeta interpretato da un ispirato Elio Germano in “Il giovane favoloso”, Rai Storia alle 21, 10.
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In fondo, notammo allora, Martone e Germano cercavano di fare di Leopardi una sorta di rock star, di renderlo decisamente più moderno. In fondo, dopo “Noi crdeevamo”, è un altro viaggio nella nostra identità culturale dell'800, e scava sia nei nostri buoni studi liceali che nella memoria collettiva di un paese che, almeno fino agli anni ’70, conosceva a mente e amava profondamente i versi di Leopardi. Al cinema, se dobbiamo riandare con la memoria al giovane favoloso, non possiamo certo scordare il libretto delle sue poesie che il "professore" Georges Wilson si porta dietro nel suo viaggio con Ugo Tognazzi ne "Il federale" di Luciano Salce.
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Libretto che verrà utilizzato pagina dopo pagina per comporre le sigarette del camerata Tognazzi. Mi ricordò Elio Germano, perfino un Leopardi televisivo sperimentale di un’ora che non conoscevo, ahi!, “Idillio” di Nelo Risi, girato nel 1980 e interpretato da Mattia Sbragia, già Antonio Gramsci, che fa giustamente una parte anche nel film di Martone. Martone e il suo meraviglioso direttore della fotografia, Renato Berta, hanno fatto il possibile per una ricostruzione attendibile, civile, commossa della vita di Leopardi, anche se non è facile far scivolare questa storia in una macchina di cinema oggi, così lontani dal cinema letterario di un Poggioli o da quello epico e garibaldino di Blasetti.
Anche perché i tentativi di renderlo moderno di Martone, con la musica del pur notevolissimo dj tedesco Apparat, Sascha Ring, a volte stridono con le immagini di Berta e l'arrivo del sempiterno Rossini sembrano più che provvidenziali e giuste. Per non dire dei sogni e delle situazioni oniriche e fantastiche, la statua di sabbia della Natura Matrigna e l'apparizione dell'ermafrodita napoletano, con tette e pisello, che non aiutano granché il film.
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E invece proprio la narrazione piana, la gran costruzione della casa paterna a Recanati, la presenza di attori come Massimo Popolizio come padre, il conte Monaldo, e di Isabella Ragonese come sorella, la dolente Paolina, sviluppano quello che tutti noi spettatori vecchiotti cerchiamo, cioè una vita di Leopardi da studi liceali che ce lo riporti in vita.
E capiamo nella sua lotta contro la mediocrità della vita di provincia quanto la rivoluzione di Leopardi abbia toccato la prima Nouvelle Vague italiana, "Prima della rivoluzione", "I pugni in tasca". Rai Movie alle 21, 10 risponde con un bel film di avventure moderne diretto da Ridley Scott, “L’Albatross. Oltre la tempesta”, dove il maestro di vela Jeff Bridges si ritrova con i suoi giovani allievi a mare aperto in grande difficoltà.
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Eviterei come la peste, La7 alle 21, 15, il terribile “Mangia prega ama” di Ryan Murphy, genio della serialità, qui alle prese con Julia Roberts in giro per Italia, India e Indonesia per dimenticare un fresco divorzio. Le ronzano intorno James Franco, Javier Bardem e non so chi altro. Me lo ricordo invedibile, ma forse il pubblico orfano di Lilli Gruber lo preferirà all’usurpatrice Concita.
Per tirarvi su niente di meglio che “Jukai. La foresta dei suicidi” di Jason Zada, Rai 4 alle 21, 25, con Natalie Doermer alla ricerca della sorella gemella che non ha più data segni di vita da quando si è diretta in quel di Aokigahada, detta appunto la foresta dei sucidi. Credo sia decisamente meno invitante il revenge movie con Nicolas Cage “Solo per vendetta” di Roger Donaldson, Rete 4 alle 21, 25. Rivedrei invece su Tv8 alle 21, 30, “Cani sciolti”, thrillerone con Mark Wahlberg, Denzel Washington, Paula Patton, perché sono rimasto molto colpito dal regista islandese Baltasar Kormakur responsabile anche della bellissima e recente serie “Katla”.
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In seconda serata c’è un po’ di tutto. Il grande mélo dedicata agli uomini di cinema che se la sono vista brutta durante il maccartismo, “Come eravamo” di Sydney Pollack con Robert Redford e Barbra Streisand, La7 a mezzanotte, la versione cinematografica non così riuscita della celebre serie “Miami Vice”, pur diretta da un maestro come Michael Mann con Colin Farrell e Jamie Foxx, Rete 4, un biopic che non conoscevo sulla vita del pugile italo-americano Vinny Pazienza, “Bleed. Più forte del destino” di Ben Younger con Miles Teller, Aaron Eckhart e Ciaran Hinds, Rai Movie alle 23, 20.
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Occhio che alle 00, 20 su Italia 1 passa “I 2 soliti idioti” diretto da Enrico Lando con Biggio e Mandelli, un Teo Teocoli in gran forma, la spagnola scostumata Miriam Giovanelli, che per un po’ bazzicò il cinema italiano, GianMarco Tognazzi. Ricordate “Minchia boh!”. “Me lo fai un massaggio al sottopalla?”. “Chi è? Sto cazzo!”. “Al giorno d’oggi è pieno di gente che muore in questo paese de merda!”. “Babbo Natale mi è sempre stato sul cazzo. Lui e quelle renne di merde!”. Ci risiamo.
Quando uscì scrissi che il film dopo pochi minuti di proiezione aveva già vinto la sua battaglia di Natale. Perché Biggio&Mandelli scippavano letteralmente, dopo 27 anni di territorio occupato, il cinepanettone di De Laurentiis. Perché quando vedi entrare sotto la neve, al comando di una massa di tamarri in moto in giro per Milano al ritmo di “Non ti piacciono i Club Dogo? Minchia, ammazzati!”, i due Minchia Boys al multicinema e riprendere il film precedente da dove lo avevamo lasciato per mandare avanti il sequel, lo scippo è già compiuto. Non solo. Lo massacrano con una serie di cattiverie alla “Babbo Bastardo”, come: “Guarda, mamma, Babbo Natale! - Ma vaffanculo, va, nano di merda!”.
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E lo trasferiscono rimpastandolo in una Milano che scimmiotta volutamente la romanità di Christian e del Cipolla. Rubano pure il classico “Giamaika… Giamaika… ìiamaikakatoercazzo”.
E risputano il tutto come prodotto "alto", colto, moderno, del tutto ringiovanito, e, soprattutto, politicamente scorretto. Al punto che al berlusconismo romanizzato di Ruggero De Ceglie si contrappone il montismo del futuro suocero di Gianluca, un Teo Teocoli di culto truccato, sobrio e antipatico come Monti o come il Beppe Sala del futuro milanese.
renato pozzetto ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande
Ed è ovvio che Ruggero, il mostro creato da vent’anni di Berlusconi dilagante fra tv e politica, veda con orrore che il figlio Gianluca non solo sposi una “busta de piscio”, “un cesso coi pedali”, ma che abbia un suocero grigio, perbene e nordico che gli chiede pure “Chiamami papà”. Mai sentiti così tanti cazzo, minchia, figa, vaffanculo in un solo film.
Avverto… Per voi mammolette, avete sempre di cosa rifarvi occhi e orecchie con il classico di Giorgio Bianchi “Brevi amori a Palma di Maiorca” con Alberto Sordi, le bellissime Dorian Gray e Belinda Lee, Gino Cervi, La7 all’1,55, ma anche con “Cattivi pensieri”, Cine 34 all’1, 25, diretto e interpretato da Ugo Tognazzi che pensa che sua moglie, la semprenuda e semprebona Edwige Fenech lo tradisca con il bel Luc Merenda.
Il film è un mezzo disastro, ma la Fenech è una meraviglia Se aspettate fino alle 5 la ritrovata semprenuda e semprebona anche su Rai Movie in un altro dei suoi film “seri”, il biblico comico “Il ladrone” di Pasquale Festa Campanile con Enrico Montesano. Non è stato messo lì senza malizia, presumo. Non male, un po’ prima, Rete 4 alle 2, 35, “I fobici” di Gian Luca Scarchilli con Sabrina Ferilli, Luca Laurenti, , Daniel Liotti, Gian Marco Tognazzi. Vi ricordo però che su Rai Tre alle 3 avete anche una perla da cineclub come “Agostino d’Ippona” di Roberto Rossellini con Dari Berkani, che fa un Agostino con una capoccia un po’ eccessiva ma magari somigliante. Non solo.
pippo franco ricchi, ricchissimi praticamente in mutande
E’ anche, udite udite, il primo film da attore dell’allora giovanissimo Ciro Ippolito, che si legò presto a Isabella Rossellini e alla crew del padre Roberto e, racconta, risolse una scena fondamentale a Pompei, portando un autobus pieno di soldati neri per fare gli africani di Ippona. A tutti offrì pizza e Coca Cola. E’ una delle grandi storie che racconta Ciro.
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Per il pubblico più stracult gli appuntamenti della notte sono con l’horror di Claudio Fragasso “After Death” con Jeff Stryker, Massimo Vanni, con il thriller erotico di Francesco Barilli “Pensione paura” con Luc Merenda e la ragazzina sexy Leonora Fani, Cine 34 alle 3, 20, con l’horror fantascientifico “Apocalypse domani” di Antonio Margheriti con John Saxon, Tony King, Venantino Venantini, per non parlare dell’horror hard rock “Morte a 33 giri” di Charles Martin Smith con Marc Price, Ozzy Osborne. Ci sarebbe anche un film svizzero che mi è davvero ignoto, “Family Express” diretto nel 1991 da tal Georges Nicolas Hayek con Peter Fonda, Victoria Vera, Teco Celio.