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    IL DIVANO DEI GIUSTI - IERI MI SONO RIVISTO “ACCATTONE” DI PIER PAOLO PASOLINI, CON CUI NON NASCE SOLO UN GRANDE REGISTA MA ANCHE UNA CORRENTE DI BATTUTARI ROMANI CHE PERCORRE TUTTO IL CINEMA ITALIANO - ATTENTI CHE TORNA NADIA CASSINI IN “TUTTA DA SCOPRIRE” DI GIULIANO CARNIMEO CON YORGO VOYAGIS, AL TEMPO SUO MARITO E COPRODUTTORE, RENZO MONTAGNANI, BOMBOLO E CANNAVALE. NADIA MOSTRA IL SEDERE GIÀ DAI FLANI DEI MANIFESTI CHE SONO, GIUSTAMENTE, TUTTI CENTRATI SU QUEL SUO PARTICOLARE ANATOMICO - VIDEO


     
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    FRANCO CITTI PIER PAOLO PASOLINI - SUL SET DI ACCATTONE FRANCO CITTI PIER PAOLO PASOLINI - SUL SET DI ACCATTONE

    Marco Giusti per Dagospia

     

    E stasera che vediamo? Intanto ieri mi sono rivisto “Accattone” come omaggio al centenario della nascita di Pasolini. “Io vojo morì con’ tutti gli ori addosso come li faraoni!” urla Franco Citti prima di buttarsi nel Tevere dopo essersi mangiato un chilo di patate. Che battuta! Me ne ero proprio scordato.

     

    Con “Accattone” di Pier Paolo Pasolini non nasce solo un grande regista e un nuovo modo di fare cinema, nasce anche una corrente di battutari romani che percorre trasversalmente tutto il cinema e la cultura italiana, da Sergio Citti, ovviamente, a Carlo Verdone, Totti, Zerocalcare.

    Adua e le compagne Adua e le compagne

     

    Arriva dritta, insomma, al Mario Brega di “sta mano po’ esse fero e po’ esse piuma”, celebre battuta di “Bianco, rosso e Verdone” che, leggo oggi, Carlo Calenda ha fatto stampare sulle magliette del suo partito. Ottima idea, ma non credo che ci sia tutta questa affinità tra Calenda e Brega.

     

    Detto questo ieri in tv c’era poco da vedere e mi sono rivisto su Amazon prima “Adua e le compagne” di Antonio Pietrangeli con Simone Signoret (identica a Emma), Emmanuelle Riva, Sandra Milo, Gina Rovere e un Marcello Mastroianni meraviglioso e poi “Accattone” di Pasolini.

     

     

    FRANCO CITTI - ACCATTONE FRANCO CITTI - ACCATTONE

    Adua, si sa, è bellissimo, girato benissimo con continue invenzioni visive, anche se le battute di Scola e Maccari che devono per forza chiudere ogni scena oggi sono un po’ eccessive, ma Accattone è un capolavoro. Non scopro niente, è vero, ma pensavo che un film come “Adua”, schiacciato tra “La dolce vita” e “Accattone” era ovvio che non potesse arrivare allo stesso status.

     

    viggo mortensen a history of violence viggo mortensen a history of violence

    Con Pasolini che prima lavora sul casting e la sceneggiatura de La dolce vita e poi gira Accattone, dopo il tradimento di Fellini che doveva produrlo e invece abbandonò il progetto tagliando di netto la sua amicizia con Pasolini.

     

    Torniamo a stasera in chiaro. Avete un capolavoro di David Cronenberg su Iris alle 21, “A History of Violence” con Viggo Mortensen che, da buon padre di famiglia in un paesino americano, con l’arrivo di due killer dalla città, uno è un cattivissimo Ed Harris, si rivela per quello che è.

     

    marco giallini edoardo leo loro chi? marco giallini edoardo leo loro chi?

    Più che un grande noir è un complesso ragionamento di Cronenberg sulla violenza americana. Ci sono scene incredibili, l’inizio con Ed Harris, la seconda parte con William Hurt col pizzetto, ma anche la scena di sesso con Maria Bello. Ogni tanto va rivisto.

     

    Non era male “Loro chi?”, Cine 34 alle 21, commedia sulle truffe diretta a quattro mani da Fabio Bonifacci e Francsco Micciché con la coppia Marco Giallini e Edoardo Leo. C’è pure il mio amico G Max in un ruolo alquanto bizzarro. Certo, non è Cronenberg…

     

     

    Adua e le compagne Adua e le compagne

    Rai Movie presenta il polpettone “La battaglia di Alamo”, diretto da John Wayne, con una mano per le scene di battaglia da parte del suo nume John Ford. Da ragazzino lo attesi davvero tutti i giorni impazientemente. Ma quando esce? Quando esce? John Wayne era Davy Crockett, con cappello di pelo, Richard Widmark era Jim Bowie coi suoi due coltelli, Laurence Harvey il colonnello Travis.

     

    a history of violence a history of violence

    E poi l’esercito di messicani del generale Santa Ana, i texani. 7000 comparse! Ovvio che fosse una trombonata americana, non certo all’altezza dei film di Ford, ma sullo schermone faceva il suo effetto. Wayne era anche il produttore del film , ci aveva messo un sacco di soldi suoi e era talmente sotto pressione, leggo, che fumava incessantemente tutto il tempo.

     

    viva l'italia viva l'italia

    Fuma anche sul manifesto originale italiano del film. In un primo tempo avrebbe voluto Charlton Heston come Davy Crockett, che rifiutò sapendo che sarebbe stato lui il regista. Poi chiese a Richard Widmark di farlo, mentre lui come Sam Houston, un ruolo non così importante, per poter curare la regia. Ma non andò così.

     

    E i costi erano stati talmente alti che alla fine, malgrado gli alti incassi, fu un flop e Wayne pagò i debiti solo dieci anni dopo con i diritti televisivi. Sammy Davis Jr si offrì di fare il ruolo di uno schiavo liberato che lotta per il Texas, ma Wayne, pieno di investitori razzisti rifiutò dal momento che Sammy Davis si era sposato una bianca, May Britt.

     

    viva l'italia viva l'italia

    Il film uscì di 3 ore e 11’, ma venne tagliato qualche settimana dopo a 2h e 42’. La copia integrale che aveva conservato un fan e che venne recuperato quarant’anni fa, si deteriorò.

     

    Su Canale 9 alle 21, 25 avete invece “Viva l’Italia” di Massimiliano Bruno con Raoul Bova, Alessandro Gassman, Michele Placido, Ambra e Edoardo Leo. E’ il film che santificò la fine del governo Berlusconi e del suo periodo storico. “La prossima volta che la dò chiedo il certificato medico”, si lamenta l’escort che vede accasciarsi tra le sue braccia il politico corrotto Michel Placido.

     

    i fiumi di porpora i fiumi di porpora

    O anche: "Mannaggia! Gli potevo chiede' na pippa!", è la conclusione del brutto stalker (Edoardo Falcone, anche co-sceneggiatore) liquidato con un bacetto dopo tre anni di agguati da Ambra, star della fiction con zeppola raccomandata dal padre onorevole Placido. E’ l’Italia dei Fiorito e delle Minetti.

     

    E il film, nel bene e nel male, è anche giustamente fracassone, volgaruccio, non tenuto, esibizionista, romanissimo, ma anche divertente, pieno di idee e di gag da riempire altri dieci film. E non si fa proprio mancar nulla.

     

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    Le escort, il politico corrotto e trombante, un Michele Placido scatenato che può spiegare in maniera semplice il sistema sanitario nazionale: "Non c'è nessuna anomalia. Io so’ ricco e passo avanti, tu sei povera e ti attacchi al cazzo".

     

    Il mondo della fiction alla "Boris", ma pure Patrizia Pellegrino che conduce un talk ultratrash in tv, Rocco Papaleo in versione gaia, Malgioglio, Frankie Hi-NRG che torna a "Quelli che benpensano", Mannarino che canta "Svegliatevi italiani" sul tram, "Ragazzo mio" di Tenco cantato da Fossati, le battute sui laziali, Paola Minaccioni logopedista sadomaso che cura la zeppola a Ambra, Alessandro Gassman con moglie mignotta che si innamora della verace Sarah Felberbaum, la grande Isa Barzizza come vecchietta buona ricoverata assieme a Remo Remotti e Sergio Fiorentini, il figlio rapper di Gassman che si fa chiamare "Crepa MC" e canta dedicandola al padre "...mio padre è una merda, un uomo senza palle, che passa tutto il giorno in ufficio a cercarle... Crepa papà...".E Maurizio Mattioli, presenza di gran classe come portantino con la battuta migliore del film: "E che.. La gente ancora si suicidano!?".

     

    i fiumi di porpora i fiumi di porpora

    In seconda serata vedo che passa l’ottimo noir “I fiumi di porpora” di Mathieu Kassovitz con Jean Reno, Vincent Cassel, Nadia Fares e Dominique Sanda, Tv8 alle 23, 40. Per non parlare del super-action “Faster” di George Tillman Jr. con Dwayne Johnson, e Billy Bob Thornton, Nove alle 23, 40.

     

    I fan del western ritroveranno il personaggio di Django di Franco Nero interpretato da Terence Hill nel prequel “Preparati la bara!” di Ferdinando Baldi, scritto da Franco Rossetti. Quentin lo adora. Giustamente.

     

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    Attenti che torna Nadia Cassini in “Tutta da scoprire” di Giuliano Carnimeo con Yorgo Voyagis, al tempo suo marito e coproduttore, Renzo Montagnani, Bombolo e Cannavale, Cine 34 all’1, 05. Nadia Cassini mostra il sedere già dai flani dei manifesti che sono, giustamente, tutti centrati su quel suo particolare anatomico. Anche se è notevole pure la spagnola Maria Luisa San José, grande star sexy degli anni ’70. E gran contorno di maschi assatanati, come Bombolo e Cannavale, anche en travesti.

     

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    “Quei due insieme funzionavano a meraviglia”, ricordava Carnimeo a “Cine70”, “Il film, una coproduzione italo-spagnola, lo girammo tra Lecce e Madrid. Fu una lavorazione simpaticissima. Era uno spettacolo vedere Bombolo che entrava nei bar spagnoli, dove si degustano gli antipasti locali, come i bocherones, e parlando romanesco, cercava di farsi capire dagli spagnoli: e ci riusciva. Era veramente uno spettacolo: roba da farci un altro film”. Il film si gira a Lecce tra novembre e dicembre 1980, come ricordano i giornali locali.

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    Per la vostra gioia torna anche “Fratello homo sorella bona” di Mario Sequi con Sergio Leonardi, Krista Nell, Nazzareno Natale, Antonia Santilli, Rete 4 alle 2, 20. Svegliatevi alle 3, 25 perché su Iris passa un capolavoro come “Velluto blu” di David Lynch con Kyle MacLachlan, Isabella Rossellini, Dennis Hopper, Laura Dern.

     

    E su Rai Movie alle 3, 55 passa il non meno interessante “C’era una volta un piccolo naviglio” di Gordon Douglas con Stanlio e Ollio, Ben Turpin che fa l’idraulico, ma siccome ha gli occhi storti fa storti anche i collegamenti…

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    Su Cine 34 alle 4, 20 passa ancora una volta il trashissimo erotico “Erotic Family” di Mario Siciliano con Karin Well, Giorgio Ardisson, Raquel Evans. Chiudo con un raro erotichello del 1967, “Una pelle più calda del sole” del maestro José Benazeraf con la stupenda Valerie Lagrange, Iris alle 5, 20.

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