Marco Giusti per Dagospia
mad max
E in chiaro stasera cosa vediamo? Fermi tutti. Su Warner tv alle 21 passano il terzo Mad Max, lo spettacolare “Mad Max Oltre la sfera del tuono” diretto da George Miller e George Ogilvie con Mel Gibson, ma soprattutto con Tina Turner come la cattivissima regina Aunty Entity con parrucca e vestito da 55 chili!, Frank Thring, Angelo Rossitto, forse il nano più attivo di Hollywood dai tempi di “Freaks”, qui al suo ultimo film, Paul Larsson, Bruce Spence.
Mad Max si trova al centro di una situazione coi bambini alla “Signore delle mosche”, ma su tutto domina la visione del futuro di George Miller e la sua maestrale regia. Tutti gli scontri sono strepitosi. La tempesta di polvere finale è assolutamente vera. La Ozploitation, cioè il cinema di genere australiano al suo massimo livello. Dopo il terzo episodio si passerà al quarto, “Mad Max: Fury Road” quarant’anni dopo. “Blow”, diretto da Ted Demme con Johnny Depp, Penélope Cruz, Franka Potente, Rachel Griffiths, Jordi Mollà, Iris alle 21, è un ottimo film sull’ascesa al potere del narcotraffico di un piccolo spacciatore. Ted Demme, nipote di Jonathan, morì molto giovane un anno dopo.
mad max 2
Su Cine 34 alle 21, se amate la commedia all’italiana, non perdetevi “Io, io, io… e gli altri”, quasi un kolossal diretto da Alessandro Blasetti, scritto da ben 11 sceneggiatori, da Flaiano a Age e Scarpelli a Benvenuti e De Bernardi, con tutti i protagonisti del cinema italiano, da Walter Chiari a Vittorio De Sica, da Gina Lollobrigida a Nino Manfredi, da Marcello Mastroianni a Silvana Mangano, da Sylva Koscina a Caterina Boratto. In realtà è un film a episodi, anche strepitosi come quello politico sulle correnti della Democrazia Cristiana che vede protagonista un fenomenale Vittorio Caprioli, uniti da una situazione base con Walter Chiari nel ruolo di protagonista e Nino Manfredi bigliettaio in treno. Forse deludente, soprattutto se lo si pensa una sorta di risposta a “8 ½ “, ma a tratti estremamente divertente.
lo hobbit
Su Canale 20 alle 21, 05 avete “Drive Angry 3D”, cafonata di Patrick Lussier con Nicolas Cage, Amber Heard, William Fichtner, Billy Burke, David Morse. Decisamente meglio “Chato” di Michael Winner con Charles Bronson che fa l’indiano baffuto (“No moustache no Bronson”), Jack Palance, James Withmore, Richard Basehart. Chato, indiano di pochissime parole che ha ucciso per legittima difesa uno sceriffo razzista, si ritrova preda di un gruppo di onesti cittadini, capitanati da Jack Palance, che hanno deciso di eliminarlo. Quando gli inseguitori violentano la sua donna, Chato è pronto alla vendetta. Girato in Almeria con un buon cast americano, gran ritmo e violenza eccessiva. Lo stupratore Ralph Waite finisce con i genitali arrostiti. Phil Hardy si lamenta dell’uso eccessivo degli zoom da parte di Winner e della sceneggiatura piena di clichés. Su Cielo alle 21, 15 avete “Resistence – La voce del silenzio” di Jonathan Jakubowicz con Jesse Eisenberg, Ed Harris, Edgar Ramirez, Clémence Poésy, dove un giovane attore ebreo salva i bambini ebrei con le sue capacità attoriali. Su Rai 4 alle 21, 15 andrebbe recuperato “Due piccoli italiani”, opera prima di Paolo Sassanelli con lo stesso Sassanelli e Francesco Colella in giro dalla Puglia per l’Europa fino a arrivare in Islanda. Ci sono anche Rian Gerritsen, Marit Nissen, Kenneth Herdigein, Totò Onnis. Piuttosto carino.
lo hobbit la battaglia delle 5 armate
Su La7 alle 21, 15 avete il terzo episodio della saga tolkeniana de Lo Hobbit, cioè “Lo Hobbit: La battaglia delle cinque armate” di Peter Jackson con Ian McKellen, Martin Freeman, Richard Armitage, Ken Scott, Graham McTavish. Rieccoli!, scrivevo quando uscì il film, nel pieno dell’inchiesta su Mafia Capitale. Svegliate Er Cecato, Er Porcone, Er Pomata e i fasci di Tor Pigna, perfino il giudice Pignatone che indaga sulla Terra di Mezzo. Perché sono tornati i nani cazzuti, gli orchi più brutti, gli hobbit alti quanto brunetta ma coi piedi improponibili per l’ultima avventura di una saga che dura ormai da più tempo dei talk di Santoro.
io io io e gli altri
Come critico, magari, avrei qualcosina da dire rispetto a questi 144 minuti di randellate in testa fra nani, elfi e orchi, a tutti questi effetti digitali anche fastidiosi, a una costruzione che deve fare entrar tutto dentro l’ultimo film tutti i personaggi anche a forza, ma come fan della saga cinematografica non posso che adorare questo film definitivo che Peter Jackson ha trattato con la consueta carica e con l’amore per i suoi personaggi, più o meno tolkeniani che siano.
lo hobbit 3 la battaglia delle cinque armate
Il mio preferito, il perfido e triste serpentone volante Smaug, doppiato meravigliosamente da Benedict Cumberbacht, muore nel primo quarto d’ora di film ucciso dalla freccia di Luke Evans, ancor prima dell’arrivo dei titoli di testa lasciandomi piuttosto disperato. Ma il Bilbo Baggins di Martin Freeman, piedoni da affidare a Della Valle a parte, è una meraviglia di candore e intelligenza, attorno al quale ruotano tutte le passioni umane e elfiche del film. E il Gandalf di Ian McKellan, doppiato in italiano da Gigi Proietti come nel penultimo episodio, è sempre meraviglioso. Difficile durare per tanti anni con lo stesso cast. Per l’occasione ritorna anche Orlando Bloom che vola nella lunghissima battaglia finale aggrappandosi a un gigantesco pipistrello e cala dal cielo come Fred Astaire, torna Christopher Lee che si muove come un campione di kung fu, torna Cate Blanchett sempre più eterea, Hugo Weaving che stermina un gruppo di fantasmi. E’ un vero finale di una saga lunga e complessa che più generazioni hanno amato e che non appartiene solo al linguaggio der cecato e dei boss della mafia romana. Non ci sarà un ragazzino che è cresciuto con le avventure di Gandalf e di Bilbo e dei nani cazzuti che rivogliono il loro oro che non si sentirà triste per la fine di un’avventura davvero commovente.
lo hobbit 3 la battaglia delle cinque armate
Su Italia 1 alle 21, 20 avete anche “Fast&Furious 7” di James Wan con Vin Diesel, Paul Walker, Dwayne Johnson, Michelle Rodriguez, Kurt Russell, Jason Statham. La sola commedia italiana che trovate in prima serata credo sia “Ex” di Fausto Brizzi con Alessandro Gassman, Cécile Cassel, Claudia Gerini, Angelo Infanti, Cristiana Capotondi, Canale Nove alle 21, 35.
lo hobbit 3 la battaglia delle cinque armate
In seconda serata trovate “Il grande paese” di William Wyler con Gregory Peck, Charlton Heston, Jean Simmons, Carroll Baker, Burl Ives, Charles Bickford, Rai Movie alle 23, un filmone, adorato dal presidente Dwight Eisenhower, che se lo fece proiettare quattro volte alla Casa Bianca, ma non molto amato dal pubblico italiano quando uscì. Lavorarono alla sceneggiatura ben sette diversi scrittori. Non funzionava mai e Jean Simmons ricordava che dovettero ogni volta cambiare le battute. Peck e Wyler non andavano per nulla d’accordo. Peck chiedeva continui retakes, era un perfezionista. Da parte sua Wyler odiava la musica di Jerome Moross, che piaceva a Peck. Sergio Leone ricordava che mentre girava “Ben-Hur”, Wyler dovette girare un retake del film e ricostruì una scena da western a Cinecittà. Questa immagine bastò a Leone per capire che un western si poteva girare ovunque.
lo hobbit 3 la battaglia delle cinque armate
Cine 34 alle 23, 35 lancia un omaggio a Gina Lollobrigida con “Venere imperiale” di Jean Delannoy dove interpreta Paolina Bonaparte. Con lei ci sono Stephen Boyd, Raymond Pellegrin, Micheline Presle, Gabriele Ferzetti, Massimo Girotti, Elsa Albani, Tino Carraro. Stephen Boyd racconta che lo girò dopo aver iniziato a Londra “Cleopatra” con Liz Taylor e Peter Finch con la regia di Rouben Mamoulian, che venne poi interrotto a causa dei malori della Taylor, “Ben-Hur” di William Wyler e prima di girare “La caduta dell’Impero Romano” di Anthony Mann con Sophia Loren.
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Al massimo della sua carriera, insomma. Figlio di un camionista irlandese, Boyd aveva tre fratelli tutti camionisti e ben quattro sorelle sposate in Irlanda. Il padre non aveva mai guadagnato più di 17 dollari a settimana. In un’intervista del “Los Angeles Time” del 1962 si lamenta di essere apparso nudo o seminudo nella versione italiana del film (davvero non me lo ricordo, mentre ricordo la schiena nuda di Gina), coperto solo da un lenzuolo. Dice che è tutta colpa dei produttori italiani, degli amateurs, non dei professionisti. Su Iris alle 23, 25 avete il miglior film di Gabriele Muccino in America, “la ricerca della felicità” con Will Smith, Jaden Smith, Thandie Newton, Brian Howe, James Karen.
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Nella notte mi sembra interessante “L’inventore di favole” diretto nel 2003 da Billy Ray con Hayden Christensen, Peter Sarsgaard, Chloë Sevigny, Rosario Dawson, Iris alle 2, storia di un giornalista che diventa famoso con pezzi clamorosi, ma si scopre poi che sono totalmente inventati. Su Rai Movie alle 3, 55 avete “A mezzanotte corre il terrore”, piccolo horror diretto da Wallace Fox con Bela Lugosi, John Archer, Wanda McKay, Dave O'Brien. I fan di Little Tony trovano il loro beniamino su Cine 34 alle 4, 25 protagonista del divertente “Riderà! (Cuore matto)” di Bruno Corbucci con Little Tony, Marisa Solinas, Ferruccio Amendola, Oreste Lionello, Anita Sanders. Chiudo col raro “Cinema” diretto in Spagna nel 1988 per la tv da Luigi Magni con Virna Lisi, Lando Buzzanca, Sandra Collodel, Ramón Pons, Luis Maluenda, dove due attori non più giovani rivivono una vecchia passione. Mai visto…
venere imperiale lo hobbit 3 la battaglia delle cinque armate chato charles bronson