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    IL DIVANO DEI GIUSTI - MALGRADO TUTTO È PRIMAVERA. DIREI DI CELEBRARLA CON LO STORICO “HISTOIRE D’O”, UNICO FILM EROTICHELLO DELLA SERATA CON UNA GIOVANE E DIVINA CORINNE CLÉRY, SE NON VOLETE ASPETTARE LE 4 DI NOTTE E VEDERE IL BEN PIÙ RARO “LA VIA LATTEA” - ALLE 21 E DINTORNI CONFESSO CHE IL MIO FILM DEL CUORE SAREBBE ANCORA UNA VOLTA “SCARFACE” - OTTIMA ANCHE LA SERATA TORNATORE CON “LA MIGLIORE OFFERTA” E “UNA PURA FORMALITÀ”. SONO CON “MALENA” I FILM DI TORNATORE CHE PREFERISCO. QUELLI CON UN PO’ DI MISTERO…


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

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    Malgrado tutto è primavera. Direi di celebrarla con lo storico “Histoire d’O” di Just Jaeckin, unico film erotichello della serata con una giovane e divina Corinne Cléry, Cielo alle 23, 15, se non volete aspettare le 4 di notte e vedere su Rai Tre il ben più raro e scatenato “La via lattea” di Luis Buñuel con i due pellegrini Paul Frankeur e Lauren Terzieff in viaggio per Santiago de Compostela, il film che fece riscoprire ai giovani appena usciti dal 68 la grandezza stravagante e irriverente di Don Luis. Pierre Clementi era il Diavolo, Michel Piccoli il marchese De Sade, Delphine Seyrig la prostituta, Bernard Verley è Gesù, lo stesso Buñuel fa il papa ucciso dai rivoluzionari.

     

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    L’idea del film venne a Don Luis dopo aver letto l’”Historia de los heterodoxos españoles” di Marcelino Menéndez y Pelayo. Da recuperare. Libro e film. Certo che su puntate su “La via lattea” non punterete sul recupero pre-pasquale del “Padre Pio” di Giulio Base con Michele Placido, Barbora Bobulova su Tv2000 alle 21, 20. Mai visto. Magari è divertente, con Riccardo Garrone…

     

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     Alle 21 e dintorni confesso però che il mio film del cuore sarebbe ancora una volta lo “Scarface” di Brian De Palma con Al Pacino, Iris alle 21. Non si batte. Aveva ragione Tarantino quando ricordò che da ragazzo contava i giorni che mancavano all’uscita del film in sala come se fosse stato un evento incredibile. In effetti lo era. Violento e spettacolare, con “Carlito’s Ways” il mio De Palma e il mio Pacino preferito, con Michelle Pfeiffer meravigliosa, Robert Loggia, Mary Elizabeth Mastrantonio, Steven Bauer (l’ho rivisto in “Goliath” bolsissimo), le mitragliate, la montagna di cocaana che ai tempi di Blob usavamo ovunque come simpatico raccordo esplicativo per certi comportamenti fuori di testa. Magari “Carlito’s Way” è più bello come struttura e sceneggiatura, ma “Scarface” ci fece lo stesso effetto liberatorio di “Pulp Fiction”.

     

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    Certo, vederlo con tutta quella pubblicità dentro… Ottima anche la serata Tornatore offerta da Cine 34. Prima alle 21 “La migliore offerta” con Geoffrey Rush, Sylvia Hoeks, Donald Sutherlan, poi alle 23, 40 “Una pura formalità” con Gérard Depardieu, Roman Polanski, Sergio Rubini e il mitico messinese Tano Cimarosa. Sono, con “Malena” i film di Tornatore che preferisco. Quelli con un po’ di mistero. “Una pura formalità”, dopo il non grande successo del troppo costoso e ambizioso “Baaria”, salasso di Mediaset, fu una sorta di rivincita.

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    Un piccolo film drammatico, un thriller gotico con finale a sorpresa,  che oscilla un po’ tra Sergio Leone e Mario Bava, innaffiato ovviamente di musica di Ennio Morricone con Geoffrey Rush protagonista, prodotto dai giovani Isabella Cocuzza e Arturo Paglia per la Paco Cinematografica assieme alla Warner Bros Italia, che avevano investito su questo film tutto quello che avevano guadagnato col successo di “Basilicata Coast To Coast” di Rocco Papaleo.

     

    pirati dei caraibi la maledizione del forziere fantasma pirati dei caraibi la maledizione del forziere fantasma

    Geoffrey Rush è il battitore d’aste Virgil Oldman,che, grazie al socio di una vita, il vecchio pittore fallito Billy, Donald Sutherland, ha costruito, nascostissima dentro casa sua, una pinacoteca di ritratti di donne di eccezionale valore. Quando viene in contatto con Claire Ibbetson, l’olandese Sylvia Hoeks, giovane e misteriosa ereditiera che vuole disfarsi di tutti i mobili e i beni di famiglia, Virgil casca in un gioco pericoloso nel quale non saprà come comportarsi.

     

    l’uomo di hong kong l’uomo di hong kong

    Perché Claire è malata di agorafobia, non vuole uscire di casa, e non vuole farsi vedere da nessuno, nemmeno da lui. Mettiamoci anche i frammenti di un automa meccanico di grande valore che Virgil trova nel maniero degli Ibbetson e con l’aiuto di un giovane amico, Robert, Jim Sturgess, inizia a costruire. Ma quando il vecchio esperto d’arte vede Claire nuda con le gambe aperte (la topa è topa), abbiamo capito che per Virgil saranno dolori.

     

    Alla stessa ora vedo anche altri film, il modesto remake di “The ITalian Job” con Mark Whalberg e Charlize Theron diretti da F. Gary Gray, canale 20 alle 21, 05, “Pirati dei Caraibi-La maledizione del forziere fantasma” di Gore Verbisnki con Johnny Depp, Orlando Bloom, Keira Knightley e Stellan Skarsgaard, Italia 1, il notevole giallo con venature horror di Alex De La Iglesia “Oxford Murders”, Rai 4 alle 21, 20, con Eijah Wood, John Hurt e Leonor Waitling. Non so davvero nulla di “The Goya Murders” di Gerardo Herrero con Maribel Verdù e Aura Garride, Cielo alle 21, 20.

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    Rai Uno punta sul sicuro con un replicone di “Il giudice Meschino” diretto da Carlo Carlei con la coppia del momento Luca Zingaretti Luisa Ranieri. Beh… Rete 4, invece, rilancia alle 21, 25 un recente film di Fausto Brizzi, “Forever Young”, dove ricordo soprattutto che mi chiesi, come gran parte degli spettatori, se in una scena a letto Sabrina Ferilli aveva o no le mutande. Gli episodi rispondevano a una serie di domande da commedia più o meno sexy un po’ banalotte e ancor più politicamente scorrette. Ci si può innamorare di una che ha la tua stessa età quando i modelli giovanilistici di oggi ti spingono a considerarla una “vecchia”? Puoi avere un toy boy?

     

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    Cioè un pischello che potrebbe essere tuo figlio o il figlio della tua migliore amica? Qual è l’età giusta per appendere il microfono al chiodo e smettere con le professioni considerate da giovani, tipo il dj? L’episodio più divertente era quello con Lillo che cercava di sputtanare in diretta il dj giovane che aveva preso il suo posto o nel cercar lavoro alla radio cattolica di Nino Frassica o in una radio gay.

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    Poi c’era la coppia di innamorati non più giovanissimi Fabrizio Bentivoglio-Lorenza Indovina, che si devono nascondere perché lui è fidanzato con la ventenne Pilar Fogliati, e vive la scoperta non tanto del sesso quanto del poter parlare con una persona della tua stessa età come fosse un segreto proibito. Sabrina Ferilli è la donna matura col toy boy. Ha un grande numero quasi pochadistico con Luisa Ranieri, la mamma del suo fidanzato nonché sua migliore amica. L’episodio di Teo Teocoli, ricco milanese settantenne pazzo per lo sport che seguita a praticare anche dopo un mezzo coccolone, era forse quello più sacrificato.

     

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    In seconda serata, Rete 4 alle 23, 40, devo ricordarvi “Per grazia ricevuta” diretto da Nino Manfredi e grande successo del tempo, con Lionel Stander, Mariangela Melato, Delia Boccardo, Enzo Cannavale, Tano Cimarosa e perfino Mister OK. Un film dedicato al sesso e alla religione di paese, ai miracoli dei santi minori come Sant’Eusebio, che Sofia Scandurra, allora celebre aiuto regista di Luigi Zampa, mi disse in gran parte ideato dall’attore Fausto Tozzi, che nel film fa il medico, e non compare né tra i soggettisti, Magni-Manfredi, né tra gli scneeggiatori, De Bernardi-Benvenuti. Per ricambiare il favore, Manfredi interpretò l’opera prima di Tozzi da regista, “Trastevere”, anche questa largamente diretta da Sofia Scandurra.

     

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    Aveva una certa fama di film maledetto anche “Blue Nude” di Luigi Scattini, Cine 34 alle 2, con Gerardo Amato, fratello di Michele Placido, in cerca di fortuna per le strade di New York. Si adatta a fare un po’ di tutto, anche lo spogliarellista e i porno. Ma è una specie di ripassone all’italiana di “Taxi Driver” più che un vero viaggio nel mondo dell’hard alla “The Deuce”. Meglio buttarsi sui capolavori di Claudio Villa anni’50, stasera passano “Canzone proibita” di Flavio Calzavara alle 3,50 su Rete 4. O sull’unica regia di Renato Rascel, “La passeggiata”, Cine 34 alle 4, 15, con Valentina Cortese e Enzo Maggio. Rai Movie alle 5 presenta “L’uomo di Hong Kong” di Philippe De Broca con Jean-Paul Belmondo e Ursula Andress, che proprio in questi giorni compie 85 anni.

     

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    Tanti auguri! Augusto Caminito mi disse che il soggetto del film, ispirato a “Les tribulations d'un Chinois en Chine” di Jules Verne, lo avevano scritto un gruppo di sceneggiatori italiani, tra questi c’erano Duccio Tessari, Paolo Bianchini, che vendevano soggetti un po’ a tutti. Uno divenne “I sette uomini d’oro”, un altro “Ad ogni costo”. Ursula mi ha invece detto che Belmondo, gelosissimo, le bloccò molto film che avrebbe potuto girare in quel periodo.

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