gabriele muccino foto di bacco
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Marco Giusti per Dagospia
Mentre Gabriele Muccino rosica (ancora…) per l’esclusione del suo film dalle nomination maggiori ai David (ma che gli frega…) e insulta con poca eleganza “Favolacce” dei fratelli D’Innocenzo (“Sto provando a guardare da stamattina #Favolacce. Non lo sono ancora riuscito a finire. Sarò poco intelligente o cinefilo per comprenderne la grandezza?”), mentre “Godzilla vs King Kong” in Cina con 70 milioni di dollari nel weekend e in tutto l’oriente fa tornare a sorridere il mondo del cinema, è il maggiore incasso dall’inizio del 2020, da noi tutto tace.
PAULO ROBERTO COTECHINO – LA SCENA DEL CESSO
Sale chiuse, pubblico massacrato da talk e fiction, serie sempre più impossibili su Netflix e Amazon, al punto che l’unica ancora di salvezza è il gradito ritorno, stasera su Cine 34 all’1, 45, di un capolavoro di Nando Cicero come “Paulo Roberto Cotechino centravanti di sfondamento” con Alvaro Vitali nel doppio ruolo del campione di calcio brasiliano e dello stagnino che gli sistema una doccia che invece dell’acqua spara merda.
paulo roberto cotechino, centravanti di sfondamento 1
“Almeno ho chiuso in bellezza”, mi disse già nel 1988 Alvaro Vitali, “Ho finito con un film che non era Pierino, era il film più bello che ho fatto”. Completamente d’accordo. Un trionfo di rumoracci e di gag scorrette. Cicero, grande specialista del genere, inquadrava Alvaro già nella prima scena proprio mentre esce dalla tazza del cesso e seguita poi con sederi all’aria e arie fetide.
alvaro vitali carmen russo paulo roberto cotechino, centravanti di sfondamento 1
Paulo Roberto Falcao doveva fare se stesso nel film, ma dopo aver letto il copione non solo non fece nessuna apparizione nel film, ma diffidò la produzione dall’usare il suo nome e la maglia della Roma nel capolavoro.
Per questo Cotechiño è del Napoli. Più che possibile che Giancarlo Fusco, qui anche attore, avesse dato una mano alla sceneggiatura firmata da Francesco Milizia, come spesso faceva in incognito (per non pagare nulla alla ex-moglie). Grande la coppia che Alvaro fa con Mario Carotenuto.
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“Con Carotenuto”, mi disse Alvaro, “c’era un bel rapporto come tra un padre e un figlio. Mario mi dava lui i tempi. Dimmi tu quando quando vuoi che io ti entro con la battuta, mi dava spazio. Mentre Lino Banfi e Renzo pure mi andavano sopra, e se non parlavano facevano delle mosse che ti riempivano i ritmi della battuta, Mario sapeva esattamente come intervenire. Aveva i tempi di Alberto Sordi, e infatti Sordi gli aveva presi da lui”. Muccino e i D’Innocenzo avrebbero da imparare.
la campagnola bella
Attenti che più tardi nella notte, Cine 34 alle 2, 50 propone “Pensione amore serVizio completo” di Luigi Russo con una Lory Del Santo giovanissima e nudissima, mentre Rete 4 alle 3,15 si presenta con l’erotico-burino “Campagnola bella” diretto da Mario Siciliano con Franca Gonella come Felicetta, prostituta di un paesino dell’Italia centrale detta “Mai di domenica”, che si vendica sui maschi che comandano nella zona e la sfruttano costantemente per poi far finta di non conoscerla.
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Con la bella Letizia, la prosperosa Femi Benussi, se la spasseranno con un gruppo di soldati che si sono accampati vicino al paese. E si fidanzeranno con un capitano e con un tenente. Alla faccia degli ignoranti del paese. Penso che sia terribile, ma adorabile. Mario Siciliano, che qui per la vergogna presumo si firma Luca Delli Azzeri, scivolò presto nell’hard.
puo succedere anche a te
In prima serata, ahimé, c’è proprio pochino. Ben due film di Scott Cooper, figlio di Ridley Scott, il poco interessante “Black Mass”, Iris alle 21, con un Johnny Depp truccatissimo da Whitey Bulger, cattivissimo gangster irlandese di Boston, quasi imbarazzante, che gli rovina praticamente il film. E il più riuscito “Hostiles”, Rai Movie alle 21, 10, con Christian Bale, Rosamund Pike e Wes Studi sulle guerre indiane.
rosamund pike hostiles
Molto serio e sentito, che deve però sottostare alla nuova rilettura politicamente corretta delle guerre coloniali indiane. Un po’ come gli western con aborigeni che ogni tanto ci arrivano nei festival dall’Australia. Così, non solo si devono chiamare gli indiani di un tempo “nativi”, guai a tirar fuori pellerossa, ma devono essere rigorosamente interpretati da attori nativi, appunto. Non, come faceva lo stesso John Ford, da attori ungheresi dipinti di rosso, o da un Woody Strode nero con la parrucca.
christian bale hostiles
Questo limita un bel po’ lo sviluppo dell’avventura pura, come ai gloriosi tempi del Technicolor anni ’50 e dei grandi film western degli stessi anni. Così, anche il personaggio interpretato magnificamente da Christian Bale, il dolente capitano Jo Blocker, reduce da molte sanguinose guerre indiane, che deve scortare il vecchio capo Falco Giallo interpretato da Wes Studi assieme alla famiglia dal New Mexico alle verdi valli del Montana che un tempo erano sue, è una sorta di reduce ferito che sta sprofondando in un baratro di malessere esistenziale terribile.
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E non ci sarà cura per quel dolore. Man mano che si procede nel viaggio e che si fanno incontri più o meno pericolosi, un gruppo di Comanche massacra una famigliola di pionieri lasciando viva solo la mamma Rosalie, interpretata da un’intensa Rosamunde Pike, i ricordi e il senso di morte trovano modo di esplodere nei conflitti tra soldati e indiani e tra soldati e soldati. Attenti all’apparizione davvero minima di Timothée Chamelet, in un ruolo di soldatino.
marion cotillard leonardo dicaprio inception
Per chi non lo ha visto quando uscì o per chi intende capirci di più adesso, Canale 20 alle 21, 05 propone “Inception” di Christopher Nolan con Leonardo Di Caprio, Joseph Gordon levitt e Ellen Page non ancora Elliot Page. Film complicato e presuntuoso, ma certamente affascinante.
nicholas cage puo succedere anche a te
Non è affatto male, la commedia alla Frank Capra diretta da Andrew Bergman e scritta da Jane Anderson, “Può succedere anche a te”, Paramount alle 21, 10, con Nicolas Cage come bravo poliziotto newyorkese che si ritrova in tasca un biglietto vincente da 4 milioni di dollari, un’amante come Bridget Fonda e una moglie incazzata come Rosie Perez.
kevin costner ashton kutchner the guardian
Fu un mezzo flop invece “The Guardian” di Andrew Davis, Cielo alle 21, 20, con il guardiacoste esperto Kevin Costner che si accompagna al giovane Ashton Kutcher in una pericolosa avventura. In seconda serata, Rai 5 alle 22, 15, un altro film napoletano sub-Gomorra, “Veleno” di Diego Olivares con Massimiliano Gallo, Luisa Ranieri che se la vedono con un cattivo Salvatore Esposito nella Terra dei Fuochi.
il ministro.
Non credo, invece, che questo “Monte Walsh” diretto da Simon Wincer nel 2003 con Tom Selleck, Isabella Rossellini e Keith Carradine, Rai Movie alle 23, 35, sia all’altezza del vecchio “Monte Walsh” del 1970 diretto da William Fraker, il direttore della fotografia di “Bullit”, con Lee Marvin in stato di grazia accompagnato da Jeanne Moreau e Jack Palance. Un film, il vecchio ovviamente, che mi piacerebbe proprio rivedere.
tom selleck isabella rossellini monte walsh
Vi segnalo invece il pochissimo visto e malamente distribuito “Il ministro” di Giorgio Amato, Rai Due alle 00, 50, rarissimo film di onorevoli corrotti e escort acchiappone in mezzo a orgette alla coca, teatrini lesbo, affarucci con industriali intrallazzoni.
“L’anal no, quello costa un po’ troppo”. Non è certo un capolavoro questo “Il ministro”, ma certo osava raccontare qualcosa che il nostro cinema più ricco non voleva proprio trattare. Come se il nostro recente passato, e magari anche un po’ di presente, ci facesse paura.
Una coppia di affaristi in società, interpretati da un nevrotico Giammarco Tognazzi e da un coatto e pasticcione Edoardo Pesce, sperano di risolvere i loro problemi con una seratina tutta sesso, coca e mazzettone offerte a un potente ministro della Repubblica, il notevole Fortunato Cerlino già Don Pietro in “Gomorra”.
fortunato cerlino il ministro
Loro lo riempiranno di tutto quello che vuole, oltre a una valigetta con trecentomila euro cash, e in cambio vinceranno un appaltone che li salverà. Solo che il festino è rovinato da moglie vegana, un’ottima e sexy Alessia Barela, che si mette da subito di traverso. E la escort chiamata alla bisogna è sostituita dalla giapponese Jun Ichikawa, che alza di volta in volta il tiro e che sembra preferire la padrona di casa al potente ministro. Davvero mai visto da nessuno o quasi.
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