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    IL DIVANO DEI GIUSTI - RIDATECI SUBITO NILLA PIZZI E “GRAZIE DEI FIORI”! CON L’ARRIVO DI DRUSILLA FOER COME VALLETTA, MI SEMBRA CHE NON SI SIA MAI VISTO UN SANREMO COSÌ MILITARMENTE OCCUPATO DA MASCHI. IO IERI HO TRADITO PER ANDARE A TEATRO - STASERA COSA VEDERE IN CHIARO? CI SONO DUE CAPOLAVORI: LO ZOMBESCO COREANO “TRAIN TO BUSAN” E “LA BELLA ANTONIA PRIMA MONICA E POI DIMONIA”, CON LA DIVINA EDWIGE FENECH - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

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    Con l’arrivo di Drusilla come valletta o co-conduttrice, dopo l’occupazione maschile di quasi tutti i momenti di femminilità sul palco, a parte il culto delle icone del passato, ma anche questo in realtà quasi totalmente maschile come passione, mi sembra che non si sia mai visto un Sanremo così militarmente occupato da maschi.

     

    Maschi vecchi, maschi comici, maschi che amano altri maschi, maschi direttori, maschi presentatori. Probabilmente non è voluto, ma mi sembra un dato di fatto. Ridateci subito Nilla Pizzi e “Grazie dei fiori” (mi han fatto male eppure…).

    jungle book bob wilson jungle book bob wilson

     

    Io ieri ho tradito Sanremo per andare a vedere a teatro, alla Pergola di Firenze un "Jungle Book" diretto da Bob Wilson con le canzoni scritte e musicate delle Cocorosie, assolutamente delizioso e lontano sia dalle versione cinematografiche disneyane (ma nemmeno quella di Zoltan Korda con Sabu) che dai musical americani classici.

     

    Lo trovate fino al 6 febbraio solo a Firenze, ahimé. Ieri c'era anche il vecchio Bob Wilson in sala. 

     

     

    train to busan train to busan

    Ma se non vedete Sanremo, stasera, cosa vedete in chiaro sulle altre reti? Vediamo.

     

     

    Prima di arrivare, in seconda serata, a due capolavori come lo zombesco coreano “Train to Busan” di Sang-ho Yeon su Rau 4 alle 22, 55 e “La bella Antonia prima monica e poi dimonia” di Mariano Laurenti, mai così gettonato da quando è morto, con la divina Edwige Fenech nel ruolo di Antonia, il cantante “brutto” Piero Focaccia, Riccardo Garrone e Dada Gallotti, Cine 34 alle 22, 55, che vi consiglio vivamente, Rai Tre alle 21, 20 presenta uno spettacolare “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”, scritto e diretto da Martin McDonagh con una Frances McDormand che rimetterà le cose a posto per quanto riguarda i ruoli maschili e femminile.

    la bella antonia prima monaca poi demonia la bella antonia prima monaca poi demonia

     

    Al di là dei premi che ha vinto sia il film che la protagonista, Oscar, Golden Globe, Bafta, Sag, già vedere Frances McDormand che si muove sullo schermo col passo alla John Wayne, ma con la bandana alla Christopher Walken de Il cacciatore, e tira pugni ai villici cafoni e razzisti di Ebbing, Missouri, è uno spettacolo.

     

    Facciamole presentare Sanremo. Mettiamoci anche Woody Harrelson come sceriffo malato e di buon cuore, il suo vice razzista, violento e gay represso, per non parlare di Peter Dinklage come il suo miglior amico, il tutto diventa quasi irresistibile.

     

    Manifesto contro le molestie maschili, a sostegno di personaggi femminili forti che rimettono le cose a posto, non piacque a tutti i critici italiani, soprattutto a Venezia, dove vinse solo per la migliore sceneggiatura.

     

     

    tre manifesti a ebbing, missouri tre manifesti a ebbing, missouri

     

    Ma, va detto, è un film piuttosto bello, fortemente politico, e con una robusta sceneggiatura per nulla facile e alquanto originale.

     

    Stasera in chiaro in prima serata avete anche, Iris alle 21, il bel film di Clint Eaatwood sul contorto personaggio di J. Edgar Hoover, capo dell’FBI, interpretato da Leonardo Di Caprio, “J. Edgar”, capolavoro per quel che riguardo la tossicità maschile prodotta in America nell’altro secolo che perdura ancora oggi. Ma è anche un film sul rapporto tra media e potere.

    leonardo dicaprio j. edgar leonardo dicaprio j. edgar

     

    “L’informazione è potere” è il motto che dichiara nei primi minuti l’Hoover di Clint&Leo. Hoover domina il potere poliziesco americano dagli anni’20 all’arrivo di Nixon, rinnovandone totalmente i metodi investigativi, ma anche innescando la logica dei “secret files”, i dossier segreti su presidenti e uomini politici, mogli e figli compresi, e la logica della schedatura di tutti i possibili “nemici” del paese, comunisti, radicali, afro-americani, presto estesa praticamente a tutti i cittadini americani.

     

     

    leonardo dicaprio j. edgar leonardo dicaprio j. edgar

    Il mandato di Hoover, e il suo potere, mantenuto in vita dai “secret files”, che la fedele segretaria brucerà alla notizia della sua morte, percorrerà gran parte della storia americana del secolo scorso, scontrandosi con ben otto diversi presidenti. Attraversando proibizionismo, new deal, una guerra mondiale, il maccartismo, l’arrivo dei Kennedy, la rivoluzione di Martin Luther King, la presa di potere di Nixon.

     

    La chiave per raccontare il personaggio che hanno scelto Eastwood e, soprattutto, il giovane sceneggiatore, Dustin Lance Blanck, già responsabile del copione di “Milk” di Gus Van Sant, è la repressione della propria omosessualità e forse di qualsiasi sessualità, che spinge Hoover a una lunghissima storia d’amore non espressa con il suo collaboratore, Clyde Tolson, qui interpretato da Arnie Hammer e a una battaglia continua col mondo esterno.

    LA BELLA ANTONIA PRIMA MONICA POI DEMONIA LA BELLA ANTONIA PRIMA MONICA POI DEMONIA

     

    Al vecchio Clint bastano comunque le poche scene con la mamma, una Judi Dench meravigliosa, per farci capire come stanno le cose. “Non vorrai finire come tuo padre…”, fa lei. “Meglio un figlio morto che… gerbera!” è però la frase chiave. Altro che Sanremo e Drusilla…

     

     

     

    la vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono la vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono

    Per ritornare nel mondo che conosciamo ci sarebbe “La vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono”, sempre di Mariano Laurenti, con Edwige Fenech nel ruolo della vedova che deve fare un figlio in tempi record se vuole arrivare all’eredità del marito, Carlo Giuffré in quello dello stallone chiamato alla bisogna che non riesce proprio a scoparla, Didi Perego come suocera carogna, Guido Leontini, Pino Ferrara.

    edwige fenech la vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono edwige fenech la vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono

     

    Divertente, con una Fenech mai così bella, la commedia venne stroncata senza pietà al tempo dal vecchio Claudio G. Fava: “La faccia peggiore del cinema italiano di consumo: privo di ogni luce e di intelligenza e protervo di parolacce e di dialetti male utilizzati”. Esagerato! Secondo Corrado Brancati, “La Sicilia”, il film “è stato grossolanamente diretto da Mariano Laurenti con battute da avanspettacolo e coinvolge Edwige Fenech, sempre generosa nel mostrare il suo notevole corpo nudo”. Però…

     

     

    naomi watts king kong 2 naomi watts king kong 2

    Su Canale 20 molta è la voglia di rivedere un film che non ebbe il successo dovuto quando uscì, il “King Kong” di Peter Jackson con Naomi Watts, Jack Black, Adrien Brody e uno spettacolare scimmione “interpretato” da Andy Serkis. Non era per nulla riuscito, invece, il “Wolfman” di Joe Johnston con Benicio Del Toro, Anthony Hopkins, Emily Blunt, Hugo Weaving, Mediaset Italia 2 alle 21, 05.

     

    benicio del toro wolfman benicio del toro wolfman

    Fu un flop clamoroso che fece cadere anche il matrimonio tra Madonna e il regista inglese Guy Ritchie, la loro versione di “Travolti dal destino” della Wertmuller, con Madonna come Melato, Adriano Giannini nel ruolo che ebbe il padre. Un disastro, da rivedere però, su canale 27 alle 21, 10.

     

    madonna adriano giannini travolti dal destino madonna adriano giannini travolti dal destino

    Trovo favoloso, invece, e ve lo consiglio se non l’avete visto, “Rush” di Ron Howard con Chris Hemsworth e Daniel Bruhl nei panni dei piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda che si sfidano regolarmente negli anni ’70 dando vita a un duello incredibile in mezzo mondo, Rai Movie alle 21, 10.

     

    al pacino scarface al pacino scarface

    Una perfetta macchina di cinema. Non ha lasciato grande ricordo di sé, invece, la commedia “Un giorno da ricordare” di James Foley con Al Pacino e la Mary Elizabeth Mastrantonio già vista in “Scarface”, Tv2000 alle 21, 10.

    wolfman wolfman

     

    Piuttosto divertente “Bocca da fuoco” di Michael Winner con James Coburn, Sophia Loren, O,J. Simpson, Eli Wallach e Anthony Franciosa e cammei del vecchio Victor Mature e del suonatissimo campione di boxe Jake La Motta, 7Gold alle 21, 15.

     

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    Era un film pensato per Charles Bronson protagonista, ma Bronson non lo voleva fare con la Loren protagonista. Troppo più famosa di lui. Voleva sua moglie Jill Ireland. Purtroppo era troppo tardi per interrompere la lavorazione e Sir Lew Grade, il produttore, chiamò James Coburn a sostituirlo.

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    Si narra che la Loren prendesse il sole nuda sulle spiagge giamaicane durante le pause e si cucinasse gli spaghetti. L’unico film piccantino della serata è l’erotico-turistico “Room in Rome” dell’argentino Julio Medem, tutto ambientato in una camera d’albergo a Roma dove si amano e si scopano le belle Elena Anaya e Natasha Yarovenko. Sì, sempre nude. Ogni tanto arriva Enrico Lo Verso che fa il cameriere.

    attenti al gorilla. attenti al gorilla.

     

    Canale 5 riponde alla potenza di Sanremo alle 21, 20 con una commedia di Luca Miniero che andò malissimo in sala, “Attenti al gorilla” con Frank Matano, Cristiana Capotondi, Lillo, Diana Del Bufalo e il gorilla lombardo doppiato da Claudio Bisio, “Sono nato a Carate Brianza, datemi lo ius soli!”.

     

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    Ora. Cosa fare con un gorilla lombardo trapiantato a Salerno che viene affidato a un avvocato pasticcione, Frank Matano, che sta divorziando con la moglie, Cristiana Capotondi, e che la nostra giustizia definisce ambiguamente “persona non umana”? L’idea di partenza non era male. E non erano male neanche i tanti attori presenti sul set.

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    Anche se è il gorilla, che nasconde come ai tempi del Crodino, qualcosa di più di un mimo, Peter Elliott, attore e clown inglese di grande esperienza che ha sempre recitato il primate, da King Kong, Gorilla nella nebbia, Buddy, Greystoke, fino ai celebri spot del Crodino, il punto centrale e il vero spettacolo, perché sembra vero e si muove perfettamente.

     

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    Certo, in questa situazione di commedia, con la voce di Bisio e l’ombra del Crodino, questo gorilla clown aggiunge un tono davvero demenziale alla storia, che il regista giura aver ripreso da un fatto di cronaca.

     

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    E magari, visto che siamo nella zona della favoletta per bambini, il film avrebbe avuto bisogno di qualche ambiguità sessuale in meno, visto che il gorilla cerca di farsi (o si fa?) Lillo dopo 37 anni di astinenza come l’animale di Brassens.

     

     

    giulio berruti guglielmo scilla 10 regole per fare innamorare giulio berruti guglielmo scilla 10 regole per fare innamorare

    O di capovolgere la cosa, renderlo più sorprendente con una vera storia d’amore con Lillo e meno toni da favoletta per bambini. Ma il pubblico non aveva abboccato.

     

    Tra i film della seconda serata, vedo, i fantascientifici “Arès” di Jean-Patrick Benes con Ola Rapace e Micha Lescot su Rai Due alle 23 e il fondamentale “2022: i sopravvissuti” di Richard Fleischer con Charlton Heston, Edward G. Robinson, Joseph Cotten, Rai Movie alle 23, 10. Non era riuscitissimo, e infatti non funzionò, la commedia giovanile “10 regole per fare innamorare” di Cristiano Bortone con Guglilemo Scilla che segue gli insegnamenti di Vincenzo Salemme, ma la presenza da coprotagonista del bellone Giulio Berruti, oggi fidanzato della Boschi lo rende un film assolutamente di straculto.

    clint eastwood gunny clint eastwood gunny

     

    Iris alle 23, 45 presenta il bel film di guerra di Clint Eastwood “Gunny” con Marsha Mason, Mario Van Peebles, Everett McGill. Nella notte il cult da vedere è rivedere è il supererotico lesbo “Top Sensation” di Ottavio Alessi con Edwige Fenech, Rosalba Neri e Eva THulin, Cine 34 alle 00, 30.

     

    guglielmo scilla vincenzo salemme 10 regole per fare innamorare guglielmo scilla vincenzo salemme 10 regole per fare innamorare

    Vi avverto però che la scena che interessa tutti, cioè quella lesbo tra Rosalba Neri e Edwige, sembra che sia stata tagliata nella versione di Cine 34 (mortacci…). Ovviamente è una vergogna che vengano dati i film tagliati in questo modo. Non ci restano che i dvd o le vecchie vhs.

     

    l'anatra all'arancia 3 l'anatra all'arancia 3

    Altro film imperdibile della notte è “L’anatra all’arancia” di Luciano Salce con una strepitosa Monica Vitti, Ugo Tognazzi, Barbara Bouchet e John Richardson, Rete 4 alle 00, 45 Versione anni ’70, quindi involgarita e riadattata ai gusti italiani e alla commedia sexy dilagante, di una celebre commedia francese.

    il culo di barbara bouchet in l'anatra all'arancia il culo di barbara bouchet in l'anatra all'arancia

     

    Al punto che Barbara Bouchet, l’amante esca di Ugo Tognazzi per fare ingelosire la moglie, Monica Vitti, che sta scappando con un altro, diventa un personaggio chiave del film e si mostra nuda in gran parte delle scene. Non solo, il sesso, più esibito e mimato che fatto, diventa la molla di tutta la storia.

     

    barbara bouchet ugo tognazzi l'anatra all'arancia barbara bouchet ugo tognazzi l'anatra all'arancia

    Livio, cioè Tognazzi, marito di Lisa, cioè la Vitti, la invita per un weekend assieme al suo nuovo compagno, John Richardson. Pensando di poterla riconquistare, Livia si presenta accompagnato dalla sua avvenente amante e segretaria, Patty, la Bouchet, bruna e coi capelli corti (la Vitti non voleva un’altra bionda) che si esibirà col suo celebre “culo a mandola” descritto nel film con dovizia di particolari dallo stesso Tognazzi. Ben due David a Monica Vitti e a Ugo Tognazzi. Oggi non sarebbe possibile.

     

    l'anatra all'arancia l'anatra all'arancia

    Il film doveva essere diretto in un primo tempo da Dino Risi, e infatti è scritto dal suo fido Bernardino Zapponi. Il protagonista maschile allora avrebbe dovuto essere l’attore americano George Segal. Accanto a lui ci sarebbero dovuti stare, oltre alla Bouchet, Sami Frey e Laura Antonelli.

     

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    All’Antonelli subentrò presto Monica Vitti. Ma la Vitti si rifiutò di recitare il suo ruolo in inglese e George Segal si defilò dall’operazione (28 maggio 1975, “Variety”). E lo stesso fece Sami Frey. Come si legge su “Variety” si cercò di comporre un cast con Alberto Lionello-Monica Vitti-Valeria Valeri, cioè tutto italiano, con Risi ancora regista. Ma non approdò a nulla. A quel punto Risi uscì di scena, preferendo girare Telefoni bianchi.

     

    gianrico tedeschi fred buscaglione la cento chilometri gianrico tedeschi fred buscaglione la cento chilometri

    E subentra Luciano Salce, che ha subito uno screzio, segnalato anche dalle cronache, con Lionello. La Bouchet rimane, ma Alberto Lionelo se ne va. E compare Tognazzi. E così si girerà il film. Allora rimanemmo stupiti della precisione di Salce nel calibrare gli effetti comici e di quanto il film funzionasse proprio come commedia sexy. Del resto Salce lo dirige tra i primi due Fantozzi, cioè al culmine della sua professionalità.

     

    Tra le rarità della notte più fonda “San Remo canta” di Domenico Paolella con Nilla Pizzi (eccola!), Carla Boni e Claudio Villa, Rete 4 alle 3, 05. O “Questo pazzo, pazzo mondo della canzone” di Corbucci e Grimaldi con Sandra Mondaini, Aroldo Tieri, Valeria Fabrizi, Rete 4 alle 4, 50, il bellissimo “La cento chilometri” di Giulio Petroni con Massimo Girotti, Mario Carotenuto, Marisa Merlini, Elio Pandolfi, Rai Movie alle 5, film davvero sottovalutato di un autore che abbandonò presto la commedia per altri generi, come i western. La chiudo qui.

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