Marco Giusti per Dagospia
MEA CULPA
Che vediamo stasera? Io confesso di essere impazzito ieri per il film più scemo dell’anno, il thriller erotico di Netflix “Mea culpa”, scritto e diretto da Tyler Perry con Kelly Rowland, celebre avvocatessa nera di Chicago con marito nero sfigato e genero in carriera schiavi della cattivissima mamma bianca dai capelli rossi, Kelly O’Malley, che si innamora pazzamente di un artista (terribile) macho e nerissimo, Trevante Rhodes, accusato di aver ucciso sadicamente una delle sue amanti.
OUT OF BLUE
Lei per un po’ gli resiste, facendo la professionale con battute terrificanti (“Visto che è un artista avrò occhio per i dettagli”), poi gli cede, complice una pompa che una vicina di casa fa en passant all’artista, con una megascopatone che lei aspettava da tempo e capisce che è l’uomo giusto.
Mentre il marito sfigato e il fratello di lui in carriera a sindaco di Chicago, oltre che PM del caso, scatenano la furia della mammina bianca su di lei. Il film è un delirio, con un finale semi-horror che non vi dirò da quanto è scemo dove volano coltelli e pistolettate.
OUT OF BLUE
Un po’ meglio, ma non molto meglio, e inoltre non fa ridere come il cafonissimo “Mea culpa”, sempre su Netflix, “Lo specchio scuro” o “Out of the Blue”, elegante rilettura dei noir alla “Il postino suona sempre due volte”, “la fiamma del peccato”, “Brivido caldo” scritta e diretta da Neil LaBute con Diane Kruger in versione femme fatale, che circuisce un ragazzo fessacchiotto e sfortunato, Ray Stevenson, e poi gli mostra quanto è cattivo, sadico e di intralcio alla loro relazione il marito.
Pensa un po’. E il ragazzo non ha nulla da perdere, sbandato come è. Le critiche sono bruttarelle (“a campy noir parody”), ma il film ha una sua eleganza nella ricerca delle immagini, nei dialoghi, nel recupero dei classici del noir e nella presenza di Diane Kruger.
In chiaro che vediamo? Ci sarebbe il thriller diretto dal sofisticato Barbet Schroeder, “Formula per un delitto” con Sandra Bullock, Ben Chaplin, Ryan Gosling, Michael Pitt, Chris Penn, ennesima variazione, modernizzata, del delitto perfetto di Leopold e Loeb, già messo in scena da Alfred Hitchcock in “Nodo alla gola”. Non ha buone critiche, malgrado il peso del cast e della regia.
pier francesco favino hammamet
Su Rai Movie alle 21, 10 avete “Hammamet”, discusso biopic sugli ultimi giorni di Bettino Craxi diretto da Gianni Amelio, prodotto da Agostino Saccà con Pierfrancesco Favino, Livia Rossi, Luca Filippi, Silvia Cohen, Alberto Paradossi. Un film divisivo da subito. A Milano, ai vecchi compagni di partito rimasti, piacque, a Roma, dove il craxismo era meno dilagante, molto meno. Personalmente trovai adorabili i tre riferimenti cinematografici presenti nel film a tre capolavori del nostro 900 cinematografico firmati Anthony Mann, Jacques Tourneur e Douglas Sirk.
MEA CULPA
Elegante la regia, strepitoso Favino e giusta la chiave di Gianni Amelio di farne appunto un racconto di coerenza politica e morale del tardo 900, in questo il Craxi di Favino vale un James Stewart o un Robert Mitchum. Rispetto alla scarsa coerenza politica e morale, poi, dei personaggi politici che abbiamo avuto dopo... Lo stesso Berlusconi, anche se non nominato nel film, fa una pessima figura e riceve un commento feroce da Craxi.
Non avendo a sua disposizione una vera storia, in fondo abbiamo di fronte a noi il Craxi Napoleone del suo esilio in attesa di un cambiamento che non verrà, e potendo solo permettersi una serie di episodi più o meno ispirati alla realtà, l'incontro con un vecchio avversario politico amico, Renato Carpentieri, l'incontro con l'amante, Anja Pieroni, Amelio e il suo sceneggiatore, Alberto Taraglio, sono costretti a inventarsi un meccanismo narrativo, un personaggio di fantasia che possa portare avanti il racconto.
pierfrancesco favino nei panni di bettino craxi in hammamet
È il giovane Fausto, Luca Filippi, figlio di un compagno di partito, Giuseppe Cederna, che all'inizio del film, alla fine del congresso trionfale di Milano all'Ansaldo, si permette di attaccarlo proprio sui punti che lo porteranno alla rovina politica. Come il diabete, che lo consumerà nel fisico, anche la persecuzione dei magistrati, giusta o sbagliata che fosse, gli starà addosso anche nel suo esilio come una malattia inguaribile.
Nel continuo rantolo del respiro del Craxi di Favino senti la fatica del dover sopportare continuamente questi pesi. Quello che ci presenta Amelio è un politico di alta statura che non vuole né arrendersi né rinnegare la propria storia, che vede chiaro il progetto politico e che per perseguirlo ha considerato peccati veniali quelli che la magistratura e l'opinione pubblica vede come ladroneggio. Il Craxi di Favino è come il film. Prendere o lasciare. Anche se, forse, ha spinto un po’ troppo in là il fregolismo dell’attore.
sordi il medico della mutua
Rai Storia alle 21, 10 punta su un classico della commedia all’italiana di satira sociale, “Il medico della mutua” diretto da Luigi Zampa, scritto da Sergio Amidei, tratto dal romanzo di Giuseppe D’Agata con Alberto Sordi, Ida Galli, Bice Valori, Nanda Primavera, Franco Scandurra. Mille volte copiato o parodiato, rimane un esempio perfetto di commedia su un tema importante, la sanità, duro al punto giusto e ancora oggi insuperato. Guadagnò tre miliardi di lire nel 1968.
Cine 34 alle 21, 15 propone un classico della commedia sexy come “L’onorevole con l’amante sotto al letto” di Mariano Laurenti con Lino Banfi, Janet Agren, Alvaro Vitali, Marisa Merlini, Lory Del Santo. Divertente, pieno di trovate. C’è anche una doccia, ma in treno, della bellissima Janet Agren. Alvaro, vera bestia, a un certo punto cerca di sodomizzare Gullotta, Lory Del Santo, cameriera veneta, sta per cedere a Banfi al grido “Comandi”. Ricordava Janet Agren della lavorazione del film: “Andò molto bene. Ero diretto da Mariano Laurenti. Lo girammo in cinque settimane, come tutti i film di quel genere, che comunque risultavano prodotti puliti, curati.
l’onorevole con l’amante sotto al letto
L’onorevole non fu neppure fatto in economia, c’erano ambienti, e andammo anche in trasferta in montagna per diversi giorni: Banfi sul lavoro è simpatico, carino, un vero signore e io mi trovo molto bene con lui”. Mariano Laurenti ricorda invece che “Janet Agren von voleva che le si vedesse il seno, perché ci aveva dei problemi, allora dovevamo fare delle contorsioni, dei giochi con gli asciugamani”. Gigi Reder lo ricorda invece come “una delle più grosse marchette della mia vita”.
l’onorevole con l’amante sotto al letto 10
Su Cielo alle 21, 15 trovate un’altra commedia sexy, “La cugina” diretta da Aldo Lado con Massimo Ranieri, Dayle Haddon, Stefania Casini, Christian De Sica, Loredana Martinez. Grande successo della stagione 74-75, 1 miliardo e 896 milioni. Nato come sotto Malizia, ma diretto da Aldo Lado e fotografato da Gabor Pogany con bel piglio, un’ottima sceneggiatura e una bella ambientazione siciliana. Vanta anche la presenza, oltre che di un Massimo Ranieri popolarissimo e di una notevole Stefania Casini, anche di una Dayle Haddon al suo massimo splendore. E’ lei la cugina del titolo.
massimo ranieri la cugina
Aldo Lado ricordava che Papi e Colombo, i produttori, non la volevano. “Avrebbero voluto un’altra attrice, una che aveva fatto un film con Mastroianni. Allora le feci un provino e li costrinsi a prenderla. Era perfetta. Invece Christian me lo presentò il padre, Vittorio De Sica, che avevo conosciuto a Parigi, mentre girava Un mondo nuovo. Allora aveva i capelli lunghi, glieli feci tagliare e gli feci la riga da una parte, che poi portò per molti anni. Con Massimo Ranieri abbiamo lavorato molto assieme”. Grande citazione di Ultimo tango a Parigi con la scopata in piedi tra Massimo Serato e la Haddon. In omaggio al maestro Bertolucci. “Ma io ho inserito anche una pecorina, che Bertolucci non ha messo”, scherza Aldo Lado.
Su Mediaset Italia 2 alle 21, 15 propone “La bambola assassina 3” diretto da Jack Bender con Andrew Robinson, Dakin Matthews, Justin Whalin, Perrey Reeves. Su Rete 4 alle 21, 25 arriva il divertente “Io sto con gli ippopotami” di Italo Zingarelli con Terence Hill, Bud Spencer, Joe Bugner, May Dlamini, Dawn Jürgens, Malcolm Kirk.
edwige fenech la vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono
Passiamo alla seconda serata con il documentario su Goffredo Fofi “Suole di vento – Storie di Goffredo Fofi” di Felice Pesoli su Rai Storia alle 22, 45. Su Mediaset Italia 2 alle 23, 05 trovate l’horror “Mercy” di Peter Cornwell con Chandler Riggs, Joel Courtney, Shirley Knight, Frances O'Connor, Mark Duplass.
Cine 34 alle 23, 05 ripropone la vecchia commedia sexy “La vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono” di Mariano Laurenti con Edwige Fenech, Carlo Giuffrè, Didi Perego, Guido Leontini, Pino Ferrara. Tra le repliche della serata vi segnalo “Ritorno a Cold Mountain” di Anthony Minghella con Jude Law, Nicole Kidman, Renée Zellweger, Donald Sutherland, Rete 4 alle 23, 45.
MEA CULPA 1
Rai 4 alle 0, 50 passa il mezzo-thriller psicologico mezzo-horror australiano “Backtrack” diretto da Michael Petroni con Adrien Brody, Sam Neill, Robin McLeavy, Bruce Spence, Anna Lise Phillips, Jenni Baird, dove uno psicologo torna al paese e lì scopre la verità delle sue strane visioni ossessive. Critiche modeste.
Su 7Gold all’1 trovate “Fuoco cammina con me” di David Lynch con Sheryl Lee, Ray Wise, Kyle MacLachlan, Kiefer Sutherland, Chris Isaak, Harry Dean Stanton, Heather Graham, Miguel Ferrer, Jurgen Prochnow, il film, prodotto in Francia, che doveva rianimare le due stagioni celebri della serie. All’epoca non piacque a nessuno e nessuno, soprattutto, ci capì molto. Fu un fiasco terribile che bloccò l’idea di altri sequel immediati. Ma chi si scorda David Bowie, e Sheryl Lee è favolosa.
dune by lynch
"Mi dispiace che Fire Walk with Me non abbia funzionato”, disse Lynch” e che molte persone odino il film. Ma mi piace davvero il film. Ma aveva un sacco di problemi. È libero e sperimentale quanto potrebbe essere all'interno. i dettami che doveva seguire."
Dormirete con meno incubi se vedete “La poliziotta fa carriera” di Michele Massimo Tarantini con Edwige Fenech, Mario Carotenuto, Alvaro Vitali, Giuseppe Pambieri, Cine 34 all’1, 05. Andrebbe rivisto il complesso “The Constant Gardener”, spy-thriller tratto da un romanzo di le Carré diretto dal brasiliano Fernando Meirelles (“La città di Dio”) con Ralph Fiennes, Rachel Weisz, Daniele Harford, Danny Huston, Pete Postlethwaite. Cast strepitoso.
l’onorevole con l’amante sotto al letto 9
Su Iris alle 2, 10 passa il thriller canadese “Anatomy of Deception” di Brian Skiba con Miranda Frigon, Natasha Henstridge, Kit Williamson, Olivia Osteen, K.C. Clyde. Non ha nessun status critico. Trovo un bel po’ vergognoso che passi così tardi, 2, 45 su Italia 1, il “Dune” di David Lynch prodotto da Dino De Laurentiis con Kyle MacLachlan, Silvana Mangano, José Ferrer, Sting, Francesca Annis, Jürgen Prochnow.
Ovvio che sia meglio, che abbia più cinema, con tutti i suoi difetti, di quello sicuramente più riuscito in due parti diretto da Denis Villeneuve. Penso solo alla perfezione del cast, al barone Arkonnen di Kenneth McMillan, a Sting cattivissimo, ai meravigliosi mostri di Rambaldi. Il problema del film, che ho rivisto da poco, sono gli effetti speciali visivi. Invecchiatissimi.
sting in dune by lynch
Chiudo con “Ti aspetterò all’inferno” di Piero Regnoli con Eva Bartok, Massimo Serato, John Drew Barrymore, Iris alle 5, 05. No, Non l’ho visto e temo che non lo vedrò nemmeno stasera. Ma Dune va rivisto.
l’onorevole con l’amante sotto al letto dune david lynch massimo ranieri dayle haddon la cugina l’onorevole con l’amante sotto al letto 6