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    IL DIVANO DEI GIUSTI – “SARÒ UN IPERSENSIBILE, MA QUANDO VEDO UN CULO MI SENTO MALE”, STASERA CINE 34 ALLE 21:15 PRESENTA “LA MOGLIE VERGINE”, CHE RACCONTA DI UN GIOVANE MARITO CHE NON RIESCE A SCOPARE LA BELLA MOGLIE EDWIGE E CONSUMARE IL MATRIMONIO – SULLA STESSA RETE, ALLE 0:50, LA COMMEDIA EROTICA “LEZIONI PRIVATE”, CON COMPLICAZIONI GAY E AMBIENTAZIONE EMILIANA ANNI ’50 - PIUTTOSTO RARO “THE SCORE”, IN PRIMA SERATA SU IRIS, È UNA COMMEDIA CON COLPO GROSSO, ANZI IL SOLITO ULTIMO COLPO E POI LA PENSIONE


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

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    Che vediamo stasera? Magari già pensate ai film di Venezia che ha aperto ieri la vendita dei biglietti. In chiaro mi sembra piuttosto raro “The Score” di Frank Oz con Robert De Niro e Marlon Brando, Edward Norton e Angela Bassett, Iris alle 21, commedia con colpo grosso, anzi il solito ultimo colpo e poi la pensione…, con due mostri sacri del cinema, anche se Brando è proprio ridotto maluccio. Non ha nessuna fama. Del tutto ignoto, ma non ci sono né Brando né De Niro, come fai a non vederlo?

     

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    Passiamo a “Alessandra – Un grande amore e niente più” di Pasquale Falcone con Eleonora Facchini, Sara Zanier, Sergio Muniz, Giacomo Rizzo e Pietro De Silva, Rai Movie alle 21, 10, che vede in scena una maternità non prevista che sconvolge la vita dei due giovani protagonisti. Lei lo tiene e lui scappa il più lontano possibile. Si ritroveranno 25 anni dopo. Con la bambina ormai diventata un’adulta. Non sembra un capolavoro. Non lo è neppure il film di Woody Allen “Scoop” con Scarlett Johansson, Hugh Jackman, Woody Allen, Ian McShane, Canale 27 alle 21, 10, ambientato a Londra dove arriva una giovane studentessa di giornalismo americano e si imbatte in mille avventure.

     

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    Su Rai Storia mi sembra quasi più interessante la commedia di Giancarlo Planta “C’è posto per tutti” con Elvira Giannini, il messinese Tano Cimarosa, Luigi Laezza, il mio amico Tatti Sanguineti e Francesco De Rosa, con giovani napoletani senza lavoro che smontano il palco del 1° maggio e chiacchierano. Mai visto. Chissà Tatti che parte fa… 7Gold alle 21, 15 presenta lo sdolcinato “Amarsi” di Luis Mandoki con Meg Ryan, Andy Garcia, Ellen Burstyn, Lauren Torn, Tina Majorino, dove la felicità di una famiglia americana è sconvolta dalla dipendenza della madre dall’alcol. Glu – Glu – Glu.

     

    FEMI BENUSSI - LA COMMESSA FEMI BENUSSI - LA COMMESSA

    Cielo alle 21, 15 si butta sulla commedia erotica “La commessa”, diretta da Riccardo Garrone Renato Cecilia, con Femi Benussi, Tiberio Murgia, Sara Crespi, Enzo Pulcrano, Yvonne Harlow. Opera seconda di Riccardo Garrone, girato subito dopo, ma con lo stesso cast, di “La mafia mi fa un baffo”, ugualmente tremendo. Non vi compare come attore e lascia il ruolo di protagonista al comico post-decameroniano Renato Cecilia. Per fortuna che c’è la verace Femi Benussi e la neostellina di poca durata Yvonne Harlow, lanciata come parente (forse…) della grande Jean Harlow. Un disastro. Culto nullo.

     

    “Senza un attimo di originalità o di invenzione visiva” (Aldo Viganò). Piero Virgintino su “La Gazzetta del Mezzogiorno” parla di “risibili risultati per squallore, improvvisazione e stupidità”. Didier Lefevre, su “Medusa Fanzine”, spiega che “Garrone non si ritira di fronte a niente e soprattutto non lo fa di fronte all’occasione di mostrare dei sederi sullo schermo! Zooma dappertutto su dei bei sederini nel salone di bellezza o per la strada, dando dei culi, dei culi e ancora dei culi allo spettatore attirato per il gioco di Cecilia.

     

     

     

     

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    Quest’ultimo, visto non male nel decamerotico, è un pessimo comico sogghignante che si ostina in questa vena, al suo confronto Banfi, Vitali e soci passano per dei seri accademici della comédie française”. Cine 34 alle 21, 15 presenta invece il più ricco e fortunato “La moglie vergine” di Marino Girolami con Edwige Fenech, Renzo Montagnani, Carroll Baker e Ray Lovelock, come il giovane marito che non riesce a scopare la bella moglie Edwige e consumare il matrimonio.

     

    Lo zio Montagnani cerca di spiegargli le cose. Poi ci pensa la suocera Carroll Baker… Buone le battute del sempre arrapato Montagnani: “Sarò un ipersensibile, ma quando vedo un culo mi sento male!”. Enzo Jannacci e Beppe Viola riscrivono tutti i dialoghi in lombardo.

     

    il ginecologo della mutua. il ginecologo della mutua.

    Del resto tutto il film è girato in Lombardia, fra Iseo, Brescia e Sarmico, Bergamo. Il momento più trash è “la sequenza fantastica in slow motion dove la Fenech corre in vestaglia su una spiaggia prima di essere gratificata da un maschio che esce dall’acqua con una tuta da Superman e una specie di vigorosissimo spadone di luce” (Tom Milne). Nulla so dell’oscuro thriller “L’ultima ossessione del dottor Beck” di Jeff Hare con Eric Roberts, Grace Patterson, Carrie Schroeder, Rai Due alle 21, 10. Divertente il finto eurospy di Michel Hazanavicius “Agente speciale 117 al servizio della Repubblica: missione Cairo” con Jean Dujardin come agente 117, Bérenice Bejo, Aure Atika, Rai Tre alle 21, 20.

     

    il ginecologo della mutua il ginecologo della mutua

    Rai4 alle 21, 20 presenta un fantascientifico post-apocalittico “Into the Forest” della canadese Patricia Rozema con Ellen Page, Evan Rachel Wood, Max Minghella. Per fortuna che Rete 4 alle 21, 25 si butta su un Carlo Verdone dei bei tempi come “Troppo forte” con Stella Hall, Alberto Sordi, Mario Brega, Sal Da Vinci. Carlo è l’aspirante attore di Cinecittà Oscar Pettinari, una delle più grandi invenzioni di Carlo, il coatto campione di flipper, ma anche coatto che racconta le sue avventure nella Palude del Caimano.

     

    “Tutti lo sanno quello che m'è successo dentro quella palude, tutti, pure i sassi. Un ponte de liane alto 40 metri, va bene? Sotto una palude che faceva schifo, marrone, piena zeppa de: barracuda, caimani, coccodrilli, piranhas, tutto!...”. Quello che "Io c'ho gli anticorpi co du coglioni così, spero che me prende l'aids perché in due minuti lo sdereno!" e quello del "Se me gira, je faccio causa a Stallone, 'o mando a fa er gelataro a New York, ma che me frega!".

     

     

     

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    Passiamo alla seconda serata. E’ un autoritratto ingenuo e commovente quello che si dipinge Terence Hill in “Il mio nome è Thomas”, Rai Movie alle 22, 45, uscito dopo la morte di Bud Spencer e a lui dedicato. Grande film sportivo con un Al Pacino sorprendente è “Ogni maledetta domenica” di Oliver Stone con Al Pacino, Jamie Foxx, Cameron Diaz, Dennis Quaid, James Woods, Jim Brown, Rai 4 alle 23, 05. Cine 34 alle 23, 10 ripropone il comico erotico, molto spinto, “Il ginecologo della mutua”, diretto da Joe D’Amato con Renzo Montagnani, Paola Senatore, Mario Carotenuto, Karin Schubert, Aldo Fabrizi.

     

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    In assoluto la commedia sexy più normale e ricca che abbia girato Joe D’Amato-Aristide Massaccesi, con incasso pazzesco di un miliardo di lire, anche se scivola non poco dalla commedia alla Laurenti o da sotto Medico della mutua nel porno. Del resto molte delle sue attrici qui presenti, già si facevano valere nell’hard. La grande presenza trash del film è quella del povero Aldo Fabrizi in un tardo cammeo di professore romano invischiato nei traffici di Montagnani.

     

    Ma sono forti anche le presenze femminili, da Paola Senatore a Marina Frajese, fresca di hard massacesiano, a una giovane Anna Bonaiuto, non ancora in odor di cinema d’autore, nei panni di una siciliana brutta e focosa che si fa visitare dal ginecologo. Cult tostissimo. Il film, si legge su “Variety”, in data 14 luglio 1976, doveva essere prodotto in un primo tempo da Edmondo Amati con la Fida.

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    Nel cast erano previste, oltre a Montagnani, anche Gloria Guida, Silvia Dionisio, Simonetta Stefanelli, Jacques Dufilho e Paola Senatore. Rimarranno solo Montagnani e la Senatore. Gloria Guida, in’un intervista del “Corriere d’Informazione” del 28 luglio 1976, (“Mangiauomini ma solo sullo schermo”), non parla del suo ruolo, ma si dichiara disposta a fare il film. “Perché dovrei rinnegare quello che ho fatti fino ad oggi? In fondo, quello che lei definisce un certo tipo di cinema, mi ha dato successo, popolarità”.

     

    Non si  capisce, però, come lei e altri attrici siano scappate dal film e la produzione sia poi passata a Fabrizio De Angelis. Probabilmente la Fida rimane volutamente coperta, ma attiva nella produzione. Rai Tre alle 23, 25 presenta un raro film italiano con fantasmi, “I nostri fantasmi” di Alessandro Capitani con Michele Riondino, Hadas Yaron, Paolo Pierobon. Rete 4 alle 23, 55 gioca l’asso del primo film di Verdone, il favoloso “Un sacco bello”, prodotto e supervisionato da Sergio Leone con Mario Brega, Renato Scarpa, Veronica Miriel. Rai Movie alle 0, 30 passa l’interessante “The Keeper – La leggenda di un portiere!”, film calcistico di Marcus H. Rosenmuller cin Harry Melling, Dervia Kirwian, Guy Lewis.

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    Cine 34 alle 0, 50 torna sulla commedia erotica con “Lezioni private” di Vittorio De Sisti con Carroll Bakker, Ron, Leonora Fani, Renzo Montagnani, Leopoldo Trieste. La commedia sexy modellata su Malizia, con tanto di sceneggiatura di Sandro Parenzo, complicazioni gay e ambientazione emiliana anni ’50, fa incontrare un mito come Carrol Baker nei panni di una insegnante di piano, e un giovanissimo Ron, quando ancora si chiamava Rosalino Cellamare. A sostegno del genere intervengono per fortuna i più solidi Montagnani, Giuffré, Benussi.

     

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    C’è pure lo scrittore americano Eugene Walter, amico di Fellini e Rota, come zio scozzese scombinato della Fani. Molto spinto per il tempo, con grande uso di foto porno, ricatti e la pesante presenza dell’omosessualità come fosse il male assoluto. Scarsa distribuzione, però. Per Bonet Mojica, de “La Vanguardia”, “nonostante le connotazioni un po’ libidinose del titolo, il film risulta essere una farsa ingenua di un genere molto frequentato dal cinema italiano: l’iniziazione sessuale”.

     

    E “Carrol Baker ci ossequia con la sua ieratica presenza e i suoi modi da stella caduta”. Si spinge più in là Renato Palazzi su “Il Corriere della Sera”: “L’impietoso trascorrere del tempo viola i miti sessuali dell’altro ieri, e le grazie fresche di antiche ninfette si trasfigurano nella pienezza greve di un’opulenta maturità”. 

     

     

     

     

    lino capolicchio la casa delle finestre che ridono. lino capolicchio la casa delle finestre che ridono.

    Su Iris all’1, 35 il giallo australiano “Inversione di rotta” di Craig Lahiff con Jason Clarke, Emma Booth, David Lyons, Travis McMahon, Vince Colosimo, Roy Billing, mentre La7 all’1, 45 ritroviamo “La cena” di Ettore Scola con Fanny Ardant, Stefania Sandrelli, Vittorio Gassman, Giancarlo Giannini, ma ci sono anche Antonio Catania, Francesca d'Aloja, Riccardo Garrone, Marie Gillain, Nello Mascia, Adalberto Maria Merli, Corrado Olmi, Eros Pagni, Daniela Poggi, Rolando Ravello, Stefania Sandrelli, Francesca Rettondini, Venantino Venantini, in pratica una messa in scena delle cene del cinema romano da Otello. Rai4 all’1, 45 propone il più raro thriller coreano “The Gangster, The Cop, The Devil” di Lee Won-Tae con Ma Dong-seok, Kim Moo-Yul, Kim Sung-Kyu. Occhio che su Cine 34 alle 2, 30 avete il raro, scombinato “Satyricon” diretto da Gian Luigi Polidoro, scritto da Rodolfo Sonego e prodotto da Alfredo Bini con Don Backy, Franco Fabrizi, Ugo Tognazzi, Tina Aumont, Mario Carotenuto. Assurda operazione rispetto al progetto parallelo del potente “Satyricon” Fellini.

     

     

     

     

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    Anche se Sonego lo scrisse, come spiega nel libro che gli ha dedicato Tatti Sanguineti, anni prima della disfida con Fellini. Lo avremmo dovuto vedere, allora, fuori dalla questione degli amici rifiutati, come Ugo Tognazzi come Trimalcione o Franco Fabrizi, ma non era proprio possibile. Di per sé non era malissimo nella visione del tempo, quelle successive riportano un film monco, massacrato dalla censura che poco ha a che vedere con l’originale. Ma la laidità sessuale, il desiderio dei giovinetti è reale e fortissimo, anche maggiore rispetto al film di Fellini, che è più tenuto, Tognazzi è divertente come Trimalcione fra peti e rutti.

     

    Tina Aumont, che poi arriverà a Fellini col Casanova, è una bellissima Circe, Carotenuto, che doveva esserci nel Satyricon “vero”, è un ottimo Eumolpo. Ma Don Backy e Franco Fabrizi sono una scelta un po’ azzardata e un po’ trash nel ruolo dei due giovani amiciprotagonisti. Ma il vero problema è che il Satyricon di Fellini, che uscirà pochi mesi dopo, si rivelerà un capolavoro e allora del film di Polidoro, malgrado la censura che lo porterà via dalle sale per quasi un anno, non importerà più niente a nessuno.

     

    lino capolicchio la casa delle finestre che ridono lino capolicchio la casa delle finestre che ridono

    Il film viene finanziato, malamente, da Angelo Rizzoli, che “non aveva mai perdonato a Federico di averlo tradito dopo Giulietta”. Ma tira fuori solo 380 milioni. E Alfredo Bini rispose, nei ricordi di Sonego, “Ma, Commendatore, non bastano neanche per i costumi”. Il film “ancor più sbrindellato di quanto avessi proposto io”, spiega Sonego, “uscì sei mesi prima di quello di Fellini. Incassò 270 milioni in soli tre giorni riuscendo quasi a rientrare nei costi.

     

    La guerra legale fra Rizzoli e gli avvocati degli americani che avevano i diritti mondiali del film di Fellini fu spietata. Dopo tre settimane il nostro film, già denunciato per oscenità e sequestrato per pornografia, si beccò addirittura un’accusa di pedofilia. Sbucò un testimone a dichiarare che aveva visto Franco Fabrizi importunare un bambino. Poi gli americani diedero 300 mila dollari sull’unghia a Rizzoli e chiusero il negativo del film in un frigorifero di Los Angeles”. Al di là del racconto di Sonego, è vero che il film rimase bloccato un anno. E il bambino del racconto è in realtà il minore Francesco Pau, di 14 anni, nei panni di Gitone, che viene adescato dall’Ascilto di Franco Fabrizi. Più o meno come da copione, però. Il processo, e qui siamo d’accordo con Sonego e Sanguineti, stroncò la carriera di Franco Fabrizi “attore ambiguo e capovolto a cui si sarebbe potuta tagliare la battuta più censurata dal copione: Ma non vedi che è frocio?”

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    Italia 1 alle 2, 55 propone il film più noto di Pupi Avati, “La casa delle finestre che ridono” con Lino Capolicchio, Francesca Marciano, Gianni Cavina, Vanna Busoni, Giulio Pizzirani. Meglio rivedere “Chi lo sa?”, commedia di Jacques Rivette con Jeanne Balibar, Sergio Castellitto, Marianne Basler, Hélène de Fougerolles, Iris alle 3. Rete 4 alle 4, 10 propone invece “Per amore di Cesarina” di Vittorio Sindoni con Walter Chiari, Gino Bramieri, Cinzia Monreale, Valeria Moriconi. Gino Bramieri e Walter Chiari si incontrano per questa commedia pepata con una giovane Cinzia Monreale. Non ebbe allora grande successo. Ricorda Vittorio Sindoni, in “La fabbrica del riso”, che il film venne attraversato da “due grandi tragedie.

     

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    La prima fu la mia, perché quel film non riuscii neanche a finirlo: morì mio figlio in un incidente e quindi l’ultima fase non l’ho neanche seguita. Stavo proprio qui a Roma a doppiare il film insieme a Walter Chiari. E poi sequestrarono, proprio a Roma, il fratello del distributore, che fu costretto a far uscire il film di corsa al cinema Embassy, perché aveva bisogno di raccogliere cinquecento milioni.

     

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     Però, insomma, Walter fece una grande interpretazione… Pure Bramieri, che era abituato a fare le macchiette, e fece questo padre preoccupato…”. Chiudo col capolavoro horror di Lucio Fulci “L’aldilà” con Catriona MacColl, David Warbeck, Sarah Keller, Antoine Saint John, Veronica Lazar, Italia 1 alle 4, 40.

     

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