Marco Giusti per Dagospia
anatomia di una caduta
Che vediamo stasera? In attesa della seconda e terza stagione di “Il problema dei tre corpi” su Netflix, lo so che siete già in fissa, è la serie del momento, ma anche della seconda parte di “Rebel Moon”, intitolato “La sfregiatrice”, che uscirà il 19 aprile, sempre su Netflix, potete vedervi o rivedervi su Mubi gratis (ho detto gratis!) uno dei migliori film dell’anno come “Anatomia di una caduta” della francese Justine Triet con Sandra Huller, premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale, premiato a Venezia con la Coppa Volpi per la migliore recitazione femminile e per la migliore sceneggiatura.
anatomia di una caduta
Oppure “Un colpo di fortuna” di Woody Allen su Sky (a pagamento), “Poor Things” di Yorgos Lanthimos su Sky (a pagamento) e su Disney (gratis!), “The Holdovers” di Alexander Payne con Paiul Giamatti, premio Oscar per la non protagonista, Da ’Vine Joy Randolph, su Amazon (a pagamento), “Dogman” di Luc Besson su Sky (a pagamento, “Tutti tranne te” con Sydney Sweeney e Glen Powell, la commedia dell’anno, su Amazon (a pagamento).
Vedo che sono usciti molti altri film recenti e recentisismi, come “Il colore viola” in versione musical su Amazon (a pagamento), “Cento domeniche” di e con Antonio Albanese si Amazon (a pagamento).
PALM ROYALE
Tra le serie darei assolutamente un’occhiata a quella ambientata nel 1969 sull’alta borghesia di Palm Beach, “Palm Royale”, ideata e diretta da Abe Sylvia, con puntate dirette da Tate Taylor, Stephanie Laing e Claire Scanlon con Kristen Wiig, Ricky Martin, Laura Dern, su Apple Tv +, alla nuovissima serie poliziesca francese “Ourika”, ideata da Clément Godart, Elie Yaffa, Clément Gournay con Adam Bessa, Noham Edje, Salim Kechiouche su Amazon, alla serie mystery/thriller inglese con altissimi voti della critica (95%) “The Devil’s Hour”, diretta da Johnny Allan, scritta da Tom Moiran e interpretata da Jessica Raines e Peter Capaldi, sempre su Amazon.
PALM ROYALE
Tra i film d’autore vedo che su Mubi hanno appena inserite l’ottimo film sudamericano “Los colonos”, che ho visto a Cannes a Un certain regard. Lo ha diretto di Felipe Cazals. E’ una sorta di ambizioso horror storico sulla costruzione della nazione cilena ottenuta col sangue degli indios della Patagonia. Un film che è stato girato a pezzi e bocconi nel corso di nove anni data anche la natura del set, cioè la Cordigliera delle Ande e l’Isola della Terra del Fuoco.
PALM ROYALE
L’azione si svolge ai primi del 900 con un gruppo di tre personaggi, un soldato inglese che si fa chiamare Tenente, un killer di indiani americano e un mezzo indio, chiamato Segundo, che vengono mandati dal ricco padrone delle terre, Menendez, interpretato da Alfredo Castro, a sistemare il pericolo degli indios.
L’idea è quello del western truculento moderno e del picaresco alla Cormac McCarthy. Solo che per povertà di mezzi e complessità di riprese, il film alterna momenti incredibili di scene girate in questi posti incontaminati a una confusione narrativa dovuta a mancanza di scene di raccordo, scene che non finiscono, non costruzione di personaggi che rimangono per lo più stereotipi, come Segundo il Tenente. Una delle cose più belle del film è la lunga sequenza delle riprese mute del Cile durante il suo primo centenario. Da vedere.
PALM ROYALE
Come è da vedere o rivedere anche il raro film di Matteo Garrone “Primo amore” con Vitaliano Trevisan e Michela Cescon, ispirato alla vera storia del cacciatore di anoressiche nel vicentino.. Per non parlare del documentario del 1976 per supercinefili di Jonas Mekas “Lost Lost Lost”, 174 minuti. Ci fate Pasqua.
Io ieri sera, dopo un paio di puntate della mia serie attualmente preferita, “Il boss del condominio” di Gaston Dupraty e Mariano Cohn, mi sono rivisto su Amazon in inglese con sottotitoli un film che volevo rivedere da anni e svevo sempre visto doppiato, “Nashville” di Robert Altman con un supercast che va da Keith Carradine a Karen Black, da Scott Glenn a Lily Tomlin. Devo dire che è ancora bellissimo.
los colonos
Nessuno sa tenere in piedi così tante storie e così tanti personaggi in due ore di tempo senza perdersi nulla per strada. E in questi giorni di grandi discussioni legate all’ultimo disco di Beyoncé sul country proprietà dei bianchi americani o anche dei neri americani, funziona alla perfezione come ripasso country.
los colonos anatomia di una caduta
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