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    IL DIVANO DEI GIUSTI - SUI PICCOLI SCHERMI TRIONFA IL KOLOSSAL NETFLIX DA 90 MILIONI DI BUDGET SUGLI ZOMBI A LAS VEGAS, “ARMY OF THE DEAD”. NON È IL FILM ADATTO A UN PUBBLICO DI NON PIÙ GIOVANISSIMI VACCINATI STESI SUL DIVANO, MA QUESTI 148 MINUTI DI BANG BANG E GNAM GNAM FANNO PARECCHIO COLPO. MI SONO PARECCHIO DIVERTITO ANCHE CON LA SECONDA SERIE ANIMATA “LOVE DEATH + ROBOTS”. STASERA IN CHIARO C’È POCHINO. UN PAIO DI WESTERN MOSCETTI, MA IL MIGLIOR FILM DELLA SERATA È…


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    army of the dead 2 army of the dead 2

    Sui piccoli schermi di tutto il mondo, dovreste saperlo, trionfa il kolossal Netflix da 90 milioni di budget sugli zombi a Las Vegas ideato e diretto da Zack Snyder, “Army of the Dead”, con Dave Bautista e una squadra di nerboruti ammazza-zombi alle prese con un malloppo da recuperare proprio nel territorio infestato a Las Vegas. Primo film di zombi girato da Snyder dopo “L’alba dei morti viventi”, anche se scritto dieci anni fa. Incredibile il lavoro sull’immagine, anche se, per colpa del Covid, è il primo film che Snyder gira in digitale e non in 35 mm.

     

    love death + robots love death + robots

    Solo per girare la spettacolare scena pre-titoli con il primo zombi, Zeus, che si libera del suo convoglio militare, leggo, ha impiegato cinque mesi per avere la giusta luce dell’alba. Non parliamo poi della sequenza dei titoli, al ritmo di “Viva Las Vegas”, con gli zombi che prendono possesso della città e la figura di Dave Bautista che, a titoli finiti, è già una sorta di mitico eroe della guerra contro gli zombi. Quando Snyder ha scoperto che uno dei suoi protagonisti, Chris D’Elia era accusato di molestie sessuali su una serie di ragazze, ha dovuto rigirare tutto il suo ruolo con Tig Notaro in blue screen e poi inserirla nel film. Violentissimo, anche se la scena di uno zombi che stacca a morsi un pisello ci è stata risparmiata.

     

    army of the dead army of the dead

    Diciamo che non è il film adatto a un pubblico di non più giovanissimi vaccinati stesi sul divano in Italia, ma certo questi 148 minuti di bang bang e gnam gnam tra Dave Bautista e zombi di ogni tipo, c’è pure una incredibile tigre zombi, fanno parecchio colpo. Ieri mi sono parecchio divertito anche con gli otto episodi della seconda serie animata ideata e prodotta da David Fincher e Tim Miller, “Love Death + Robots”, sempre Netflix. Adoro l’episodio di Babbio Natale mostruoso e il primo con i vecchi chiusi dentro case stupende dominate da robot.

     

    once – una volta once – una volta

    Come un robot impazzisce e cerca di uccidere la barboncina di una umana, inizia una vera guerra in famiglia. Animazione strepitosa e set meravigliosi. Non è male neanche l’episodio ambientato in un futuro dove gli uomini vivono in eterno, ma per farlo hanno bisogno di eliminare tutti i nuovi nati. Così seguiamo un killer di bambini che in questo assurdo mondo del futuro si rende finalmente conto della mostruosità di una società sempre più vecchia e potente che cerca di reprimere qualsiasi altra intromissione nella propria sicurezza.

    scusi, lei e' favorevole o contrario scusi, lei e' favorevole o contrario

     

    Molto politico anche l’ultimo episodio, con l’arrivo di un gigante morto umano su una spiaggia, come fosse un Gulliver. Tutta la gente si muove per vederlo e portare via un osso o qualcosa dal morto, che sembra uno di quei pupazzoni nudi e giganteschi di Ron Mueck, artista ma precedentemente attivo nel cinema proprio per questi oggetti meccanici.

     

    run all night – una notte per sopravvivere 1 run all night – una notte per sopravvivere 1

    Stasera in chiaro c’è pochino. Un paio di western moscetti con Glenn Ford su Iris, alle 21 “L’ultimo colpo in canna” di Jerry Thorpe con Arthur Kennedy, Harry Dean Stanton, Dean Jagger, seguito da “Il pistolero di Dio” di lee H. Katzin con David Carradine e Barbara Hershey. Un action molto meno cafone del solito con Liam Neeson, su Canale 20, “Run All Night – Una notte per sopravvivere” di Jaume Collet-Serra con Ed Harris, Joel Kinnaman, Vincent D’Onofrio. Rai Movie si spara la versione da 173 minuti di “Nuovo cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore con Philippe Noiret nel ruolo del vecchio proiezionista pensato per Ciccio Ingrassia (Ciccio ci rimase malissimo…), il piccolo Totò Cascio, Jacques Perrin, ma anche Leo Gullotta, Isa Danieli, Pupella Maggio, Tano Cimarosa, Nino Terzo, Enzo Cannavale, Leopoldo Trieste. Alla fine è il miglior film della serata.

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    Non avrebbe vinto l’Oscar come miglior film straniero nella versione lunga… e forse neanche con Ciccio protagonista. Ma quel ruolo di vecchio proiezionista siciliano era suo.

     

    run all night – una notte per sopravvivere run all night – una notte per sopravvivere

    E’ molto carino, ricordo che fu un caso qualche anno fa, “Once – Una volta”, Tv2000 alle 21, 10, piccola storia romantica ambientata a Dublino diretta da John Carney con due protagonisti sconosciuti ma perfetti, Glen Hansard, nel ruolo di un cantante di strada irlandese, e Marketa Irglova, in quello di una immigrata ceca con madre e figlia a carico ma brava pianista. Eviterei il “Ben-Hur” cafone russo diretto da Timur Bekmambetov girato  a Roma, ma davvero poco rispettoso della storia romana, Rai 4 alle 21, 20.

    nuovo cinema paradiso nuovo cinema paradiso

     

    Dei tre film di Alberto Sordi regista della serata, cioè “Tutti dentro”, Cine 34 alle 21, “Io so che tu sai che io so”, Cine 34 alle 23 e “Scusi, lei è favorevole o contrario?”, Rai Movie alle 2, 40, ovviamente preferisco l’ultimo, malgrado l’ora assurda, perché, a parte il tema allora caldo, il divorzio, è incredibilmente pieno di attrici celebri, Anita Ekberg, Bibi Anderson, Tina Aumont, Silvana Mangano, Giulietta Masina, Paola Pitagora, Laura Antonelli, oltre a uno strepitoso Eugene Walter come cameriere gay e a un Dario Argento prete.

     

    love death + robots love death + robots

    Rispetto al pur interessante “Tutti dentro”, che anticipa Mani Pulite e mostra un Sordi giustizialista coi capelli lunghi alla De Michelis, il film è totalmente immerso negli anni del boom e della meravigliosa Roma anni ’60.

     

    Nella notte, anche perché non c’è moltissimo, punterei tutto sul floppissimo “Swarm-Lo sciame che uccide”, Iris alle 00, 55, film con le api assassine prodotto e diretto dal povero Irwin Allen che ci perse talmente tanti soldi che non ne voleva proprio sentire parlare più. A parte le api meccaniche e le 800 mila api che vennero minuziosamente private del pungiglione per girare con le tante celebro star di Hollwyood coinvolte, troverete Michael Caine che, grazie al ruolo di protagonista, si comprò una casa a Los Angeles, ma lo considerava il peggior film della sua carriera, Katharine Ross, Henry Fonda, Olivia Ded Havilland, Fred MacMurray al suo ultimo film, Richard Widmark, Lee Grant, Ben Johnson.

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    Il mitico Zè do Caixao, re del cinema brasiliano a basso costo coi ragni assassini, mi disse che incontrò in un festival proprio Irwin Allen fresco di “Swarm”. Gli chiese quanto avesse pagato ognuno dei suoi ragni meccanici e Zé gli disse, nulla, perché sono veri. Anche se qualche attrice c’è rimasta stecchita. Scoprì così che col prezzo di un’ape meccanica assassina di “Swarm” lui ci faceva tutto il film. Il tutto si chiude alle 4, 25 su Rete 4 con “La cuccagna” di Luciano Salce, scritto assieme a Goffredo Parise e Luciano Vincenzoni, interpretato da Donatella Turri e Luigi Tenco, è il suo unico film da attore, una specie di via italiana alla Nouvelle Vague ma coi modi della commedia all’italiana di Salce, che annuncia la grande stagione di cambiamenti degli anni ’60.

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    Nella Roma meravigliosa del tempo seguiamo una ragazza, Donatella Turri, in cerca di lavoro che incontra una serie di personaggi emblematici del tempo. Un po’ come la Stefania Sandrelli di “Io la conoscevo bene” di Pietrangeli. C’è un po’ di tutto, lo scrittore con la fiatella, l’industrialotto veneto, e il contestatore bello e dannato, cioè Luigi Tenco. Per nostro grande scorno, Tenco, che aveva quella meravigliosa voce, è assurdamente doppiato e il film non è mai quello che avremmo sperato di vedere legato a lui.

     

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    Però, e qui Salce si redime, il lavoro che fanno Ennio Morricone e lo stesso Salce sulle canzoni di Tenco, cantate nel film e poi uscite su disco, è un capolavoro. Non solo Tenco canta “La ballata dell’eroe” di De André, ma anche pezzi clamorosi, “Quello che conta” e “Tra tanta gente”, scritti da Salce e musicati da Morricone che già ci riportano allo spaghetti western leoniano. Attenti che ci sono anche Jimmy il fenomeno, Luciano Bonanni e Ugo Tognazzi.

    il pistolero di dio il pistolero di dio tutti dentro tutti dentro swarm lo sciame che uccide swarm lo sciame che uccide la cuccagna 9 la cuccagna 9 la cuccagna la cuccagna army of the dead 1 army of the dead 1 la cuccagna 5 la cuccagna 5 nuovo cinema paradiso 3 nuovo cinema paradiso 3 swarm lo sciame che uccide 1 swarm lo sciame che uccide 1 l’ultimo colpo in canna l’ultimo colpo in canna love death + robots 6 love death + robots 6 tutti dentro 1 tutti dentro 1

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