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    IL DIVANO DEI GIUSTI - SU CANALE 20 IL BELLISSIMO “TERMINATOR 2” CON ARNOLD SCHWARZENEGGER - DA EVITARE, INVECE, IL REMAKE DEL 2011 DI “CONAN IL BARBARO” CON JASON MOMOA - SU RAI 5 UN FILM MOLTO AMATO DALLA CRITICA, “LAZZARO FELICE” DI ALICE ROHRWACHER - SU CINE 34 MAGARI È LA VOLTA BUONA PER RIVALUTARE IL DISASTROSO, AL BOTTEGHINO, “TUTTI GLI UOMINI DEL DEFICIENTE” CON CLAUDIA GERINI, IL FILM CHE DOVEVA CELEBRARE “MAI DIRE GOL” E LA GIALAPPA’S. NELLA NOTTE “LIBIDO" CON GIANCARLO GIANNINI E "BELLE AL BAR” CON ALESSANDRO BENVENUTI CHE SI INNAMORA DI EVA ROBIN’S… - VIDEO

     


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

     

    terminator 2 terminator 2

    E in chiaro cosa vediamo? Intanto su Canale 20 alle 21, 05 vedo che passa il bellissimo “Terminator 2” di James Cameron con Arnold Schwarzenegger, Linda Hamilton, Edward Furlong, Robert Patrick, Joe Morton. Lo preferisco forse anche al numero uno. Da evitare, invece, il remake del 2011 di “Conan il barbaro” diretto da Marcus Nispel pur con il grande Jason Momoa, Rachel Nichols, Stephen Lang, Rose McGowan, Said Taghmaoui, Ron Perlman, Warner tv alle 21. Non vale un fotogramma del vecchio Conan di John Milius. Lo sappiamo tutti.

    conan il barbaro jason momoa conan il barbaro jason momoa

     

    “Il cosmo sul comò”, commedia a cinque episodi diretti da Marcello Cesena con Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Sergio Bustric, Victoria Cabello, Cine 34 alle 21, a me piacque, ma non piacque tanto al pubblico. Marcello Cesena era stato il loro regista di fiducia per una serie di spot Wind di grande successo, ma venne ritenuto responsabile del poco funzionamento del film, che incassò, comunque, 13 milioni di euro. Tv2000 alle 20, 55 si lancia nel biopic di Padre Antonio Maria Claret, appunto “Claret” diretto da Pablo Moreno con Antonio Reyes, Carlos Cañas, Alba Redondo, Marta Romero, Assumpta Serna, fondatore dell’ordine religioso "Misioneros Hijos del Inmaculado Corazón de María" e poi della "Congregación de las Religiosas de María Inmaculada Misioneras Claretianas". Magari vi divertite.

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    Su Rai Movie alle 21, 10 ricompare un vecchio western dal titolo stupido e razzista sia in italiano che in inglese, “Il cacciatore di indiani” di André De Toth, con Kirk Douglas, Walter Matthau, Lon Chaney jr., Elsa Martinelli. Il film non è un granché, malgrado la regia di De Toth e la presenza di Kirk Douglas. Però c’era Elsa Martinelli, allora gloria di Grosseto, dove vivevo quando uscì il film, e della famiglia, che aveva un bar nel pieno centro della città.

     

    Su Rai 5 alle 21, 15 avete un film molto amato dalla critica, “Lazzaro felice” di Alice Rohrwacher con Adriano Tardiolo, Alba Rohrwacher, Tommaso Ragno, Luca Chikovani, Nicoletta Braschi e Antonio Salines. Difficile non pensare, di fronte al terzo film diretto da Alice Rohrwacher, premiato a Cannes per la migliore sceneggiatura, al Lazzaro della tradizione cattolica, ma anche ai tanti lazzari che hanno percorso in lungo e in largo la letteratura e il cinema italiano. Quelli di Olmi o dei Taviani, per esempio, per non tornare a Rossellini.

     

    lazzaro felice lazzaro felice

    L’idea vincente del film, e quella più originale, è comunque proprio nella costruzione di questo personaggio buono, così buono da apparir santo, Lazzaro di nome e felice perché  vuole e riesce a essere felice malgrado tutto quello che subisce, interpretato dall’inedito Adriano Tardiolo, perfetto per il ruolo, che attraversa qualsiasi vessazione sociale e umana con lo stesso spirito candido. Sfruttato in una sorta di passato indefinito sia dai padroni ottocenteschi, come dai contadini, dalla classe cioè alla quale dovrebbe appartenere. I soli che capiranno la sua santità saranno i lupi, come nella parabola che a un certo punto sentiamo raccontare.

     

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    Se nella prima parte assistiamo alla vita miseranda di Lazzaro e alla sua morte in un dirupo mentre cercava di rispettare i valori dell’amicizia e della parola data, nella seconda lo troviamo risorto in città, ma identico al se stesso di tanti anni prima, alla ricerca dei contadini e dei padroni che lo avevano massacrato. Su Cielo alle 21, 15 avete “The Illusionist” di Neil Burger con Edward Norton, Paul Giamatti, Jessica Biel, Rufus Sewell, Eddie Marsan, piuttosto buono. Occhio che su Rai 4 alle 21, 20 avete il film di fantascienza indonesiano “Foxtrot Six” di Randy Korompis con Oka Antara, Verdi Solaiman, Chicco Jerikho, Rio Dewanto, Arifin Putra, Mike Lewis.

     

    In seconda serata vi posso consigliare il bellissimo film di Roberto Rodriguez “Desperado” con Antonio Banderas e Salma Hayek giovani e belli, Quentin Tarantino, Joaquim de Almeida, Steve Buscemi, Rai Movie alle 22, 45. Gran divertimento. Se vi piace il baseball ci sarebbe su Iris alle 23, 15 “42 – La vera storia di una leggenda americana” di Brian Helgeland con Harrison Ford, Chadwick Boseman, Nicole Beharie, Christopher Meloni, T.R. Knight.

     

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    Su Canale 20 alle 23, 45 è la volta di “Dredd – Il giudice dell’Apocalisse” diretto da Pete Travis, sceneggiato da Alex Garland con Karl Urban, Olivia Thirlby, Lena Headey, Wood Harris, Langley Kirkwood, Domhnall Gleeson. Non è affatto male. Ha critiche ottime. Magari è meglio di quello con Stallone del 1999, “Judge Dredd”. Su Rai Movie alle 0, 35 torna un grande western di Anthony Mann, “Dove la terra scotta” con Gary Cooper, Julie London, Lee J. Cobb, Arthur O'Connell, Jack Lord, John Dehner.

     

    Su Cine 34 alle 0, 50 magari è la volta buona per rivalutare il disastroso, al botteghino, “Tutti gli uomini del deficiente” di Paolo Costella con Claudia Gerini, Paolo Hendel, Gigio Alberti, Arnoldo Foà, Aldo Baglio, Giovanni Storti, il film che doveva celebrare “Mai dire gol” e la Gialappa’s. Capolavoro del cinema violento di Robert Altman è invece, Iris all’1, 45, “Quella sporca dozzina” con Lee Marvin, Ernest Borgnine, Charles Bronson, Telly Savalas, Jim Brown, John Cassavetes, Ralph Meeker, Robert Ryan. Un film che personalmente conosco quasi a memoria, e che hanno copiato tutti i registi, da Castellari a Tarantino, che hanno fatto war-movie con azioni criminali subito dopo. Nessuno, a parte Sam Peckinpah e Samuel Fuller, era in grado di fare grandi film d’azione violenti come Aldrich. Sembra che se avesse accettato di togliere dal film la scena di quando i suoi eroi criminali buttano le bombe e uccidono i tedeschi come topi avrebbe vinto l’Oscar. Non lo fece. E non vinse l’Oscar. Ma fece bene.

     

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    “La guerra è l’inferno”, disse. Scritto da Nunnally Johnson e Lukas Heller, il compagno di Luciana Castellina, interpretato da molti veri veterani di guerra (Marvin - Savalas - Bronson – Borgnine – Walker – Ryan – Kennedy), lanciò Donald Sutherland, Telly Savalas in versione pelata, Jim Brown quando non era facile inserire un personaggio nero in un cast di bianchi, rilanciò John Cassavetes e fece di Lee Marvin e di Charles Bronson due superstar. Lee Marvin beveva tutto il tempo, insultò addirittura la zia di Sean Connery e stava per essere preso a pugni da Connery, quando intervenne un produttore, Kenneth Tynan, che gli chiese di non dargli subito un pugno sul viso perché aveva i primi piani il giorno dopo. Magari il giorno dopo. Il film fu un enorme successo.

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    Nella notte più fondo vedo che passa “Belle al bar” con Alessandro benvenuti che si innamora di Eva Robin’s, Cine 34 alle 2, 40. Rete 4 alle 3, 10 passa invece l’ottimo thriller “Libido” diretto da Ernesto Gastaldi, Vittorio Salerno con Giancarlo Giannini, Dominique Boschero, Luciano Pigozzi e Mara Maryl, la moglie di Gastaldi. Giannini pensa che su di lui possa agire la tara del padre che uccise la sua donna in circostanze misteriose. Trovandosi con la moglie in un castello assieme a due strani personaggi misterioso le cose si complicano. Girato in 18 giorni, costò 26 milioni di lire e venne venduto in America per 25. La chiudo qui.

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