Marco Giusti per Dagospia
vieni avanti cretino
Stasera che vediamo? Io lo so che vorreste vedere subito il film più stracult della serata, cioè il “Paganini” di Klaus Kinski, ma passa su Cine 34 alle 4, 20. E dovete aspettare un bel po’. In prima serata in chiaro vedo che passa su Cine 34 alle 21 un classico della risata e della commedia erotica, “Vieni avanti cretino” di Luciano Salce con Lino Banfi. Film di una vita per Lino Banfi e ultimo grande film diretto da Luciano Salce. Voleva anche essere, allora, una celebrazione ufficiale del comico e la sua promozione nella commedia di serie A come unico protagonista dopo anni di piccoli ruoli e di film minori. Anche se non tutto funziona alla perfezione, sia Banfi che il cast minore, da Ennio Antonelli a Michela Miti nudissima, funzionano benissimo
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A cominciare da quello iniziale della sala d’aspetto del dentista, che Banfi, uscito di galera, ha preso per una casa chiusa. E’ lì che incontra Gigi Reder, vero malato di denti che ripete “Come tira!”. “E va bene”, gli risponde alla fine Banfi, “ma non c’è bisogno di fare tante scene!”. Notevole anche l’esibizione finale di Banfi come ballerino di flamenco quando canta la magnifica “Filomena muy hermosa, è scappata da Canosa/Filomena galopera è passata da Luceira/E con todo il mi tormiento l’ho cercata nel Salento/Una noche pien de pioggia,/l’hanno vista pure a Foggia/Io me soy desperado/però non me soi sparado;/sono pieno de libido,/arrapede ed ingrifido/e anche un po’ rincoglionido”.
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Lo sceneggiatore Roberto Leoni, in “La fabbrica del riso”, spiega come nacque il film. “C’era il produttore Giovanni Bertolucci che era nei guai perché La tragedia di un uomo ridicolo, del cugino Bernardo, era andato malissimo ed era costato una barca di soldi. E quindi Giovanni addirittura vaneggiava. Era il momento in cui Pierino contro tutti aveva sfondato gli incassi, c’erano film tipo W la foca e una persona di cultura, di qualità e di classe come Giovanni, si voleva inventare W Pierino, pur di poter recuperare questo soldi che Bernardo (..) aveva perso al botteghino”. Così Leoni propone di saccheggiare il magazzino dell’avanspettacolo, Luciano Salce “appizza le orecchie” e l’agente di Lino Banfi, il mitico De Simone, propone il suo assistito come protagonista. “Banfi credo che avesse finito il contratto con i Martino, quindi era libero e sembrava, come poi si è rivelato in seguito, molto più dignitoso di Alvaro Vitali.
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Senza con questo voler disprezzare Alvaro Vitali, anche come maschera. (..) Chiaramente ci aiutò molto Banfi, il quale ci portò a vedere, e ci fece conoscere degli attori di varietà che ci raccontavano le gag. Noi ne analizzammo una serie e la sottoponemmo a Lino, lui ce ne portò altre, ci parlò di una serie di cose e quindi noi combinammo questa storia scegliendo innanzi tutto le situazioni ideali, che sono quelle degli equivoci. Ne trovammo alcune: le più belle erano quelle dello studio dentistico che prima era una casa chiusa (“Aahhh, mi tira…”), poi quella dell’equivoco del discorso, uno che ha tradito la moglie e poi la moglie chiede all’amico: ‘Dove siete stati ieri sera?’, ecc… Tutte dei classici puri. (..) La scelta del cast fu tutta di Luciano Salce. Ci chiese le opinioni, ma in ogni modo Luciano era talmente bravo che dicevamo sempre sì: aveva scelto Gigi Reder, che gli potevi dire… Erano tutti personaggi perfetti. Anche la scelta di Bracardi…”.
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Su Iris alle 21 avete uno di quei lacrimosi film sportivi con storia vera, “The Blind Side” di John Lee Hancock con Sandra Bullock, Kathy Bates, Kim Dickens. Meglio l’action “US Marshals. Caccia senza tregua” di Stuart Baird con Tommy Lee Jones, Wesley Snipes, Ropbertg Downey Jr, Kate Nelligan, Rai Movie alle 21, 05. O la divertente avventura di Queen Elizabeth ragazzina che esce a divertirsi in incognito, “Una notte con la regina” di Julian Jarrold con Sarah Gadon, Emily Watson, Rupert Everett, Rai Movie alle 21, 10.
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Su Rai Storia alle 21, 10 passa il complesso, difficile, serissimo “Silence” di Martin Scorsese con Andrew Garfield, Adam Driver, Liam Neeson, ponderoso, complesso viaggio nel silenzio di Dio, una non-voce che diventa voce solo grazie alla fede e alla comprensione dell’altro, ma anche kolossal storico-cattolico tratto dal fondamentale libro di Shusako Endo del 1966, già portato sullo schermo da Masahiro Shinoda nel 1971, sul martirio dei cristiani convertiti e dei missionari gesuiti nel Giappone del ’600. Nessun film di Scorsese, che per me è forse il più grande regista vivente, che non ci ha mai tradito, da “Mean Streets” a “Il lupo di Wall Street” ai pilot meravigliosi di “Boardwalk Empire” e “Vinyl”, nemmeno “L’ultima tentazione di Cristo” o “Kundun”, ha questa ossessione ben visibile sia per la ricerca della fede, cioè per la ricerca della voce di Dio che spezzi il nostro non sentire altro che il suo silenzio, sia per la ricerca dell’immagine di Dio in noi stessi. Su Canale 27 alle 21, 10 c’è la commedia “Daddy’s Home” di Sean Anders con Will Ferrell e Mark Whalberg, Linda Cardellini e Bobby Cannavale.
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Attenzione che su Cielo alle 21, 20 passa un capolavoro di Paul Verhoeven come “Showgirl” con Elizabeth Barkley, Gina Gershon, grande messa in scena e puro cinema che al tempo venne preso per un’operazione camp. Non lo era per niente. Su Italia 1 alle 21, 20 passa il divertente “San Andreas”, film nato dall’omonimo videogioco diretto da Brad Peyton con Dwayne Johnson, Alexandra Daddario, Carla Cugino, Paul Giamatti. Fracassonissimo. Ovvio. Su Tv8 alle 21, 30 una spy story inglese, “L’ombra della spia” di Dominic Cooke con Benedicy Cumberbacht, Rachel Brosnahan (Mrs Maisel), Jesse Buckley. Da vedere sicuramente.
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In seconda serata arriva su Cine 34 alle 22, 55 un cultissimo come “Il prof. Dott. Guido Tersilli, primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue” con Alberto Sordi nei panni del medico romano Guido Tersilli, sequel de “Il medico della mutua”, diretto stavolta da Luciano Salce, ma probabilmente iniziato da Luigi Zampa, come mi disse Sofia Scandurra, assistente storica del regista, anche se non ho ritrovato la notizia da nessuna altra parte. Meno bello del primo, ne ripete però tutti i grandi meccanismi comici e gran parte del cast. Con una Ira Furstenberg in più. Le cliniche romane, dopo tanti anni, sono ancora così come le dipingevano Sordi Zampa e Salce.
Su Iris alle 23, 40 trovate l’avventuroso moderno “Il destino di un guerriero. Alatriste” di Aguistin Diaz Yanes con Viggo Mortensen, Elena Anaya, Javier Camara, Eduardo Noriega. Molto divertente “Un matrimonio all’inglese” dell’australiano Stephan Elliot con Jessica Biel, americana, che sposa l’inglese Ben Barnes, e il matrimonio si svolge, come da titolo, nella solita Inghilterra da cinema, con una insopportabile Kristin Scott Thomas e un rassegnato e simpatico Colin Firth, creando non poco scompiglio, La7D alle 0, 40. Su Rete4 alle 0, 50 trovate il miglior film di Paolo Virzì, almeno credo, “Ovosodo” con Edoardo Gabbriellini, Marco Cocci, Nicoletta Braschi, Claudia Pandolfi, Regina Orioli e Paolino Ruffini, storia di difficile crescita nella Piombino degli anni 70.
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Su Cine 34 alle 0, 50 passa un altro capolavoro di Luciano Salce, “Basta guardarla” con Maria Grazia Buccella, Carlo Giuffré, Mariangela Melato, Pippo Franco, Franca Valeri e lo stesso Salce come il capocomico Farfarello. Ma la perla della notte penso sia il meno visto “Il minestrone” diretto da Sergio Citti, scritto assieme a Vincenzo Cerami con Roberto Benigni, Franco Citti, Ninetto Davoli, Daria Nicolodi, Olimpia Carlisi, Giorgio Gaber su Rai Tre all’1, 10 pur se in versione ridotta a 104’. Non riuscito come “Casotto”, sempre scritto con Cerami, fa comunque parte di quel tipo di cinema post-pasoliniano di Citti e Cerami dove commedia e realismo, si fondono per raccontare l’umanità che ci circonda. Partendo da un tema serio e reale come la fame. Ci sono altre perle nella notte. Come “L’attentato” di Yves Boisset, Iris alle 2, 25, con un cast memorabile, Jean-Louis Trintignant, Michel Piccoli, Jean Seberg, Gian Maria Volonté, Michel Bouquet, Bruno Cremer, trappola dei servizi segreti gollisti per un leader arabo che si è rifugiato a Ginevra. Visto, ma chi se lo ricorda più. Boisset era un ottimo regista di noir. Non ho mai visto invece “Super – Attento crimine!!!”, action svitato di James Gunn del 2010 con Rainn Wilson, Ellen Page, Liv Tyler, Kevin Bacon, Gregg Henry, Michael Rooker, Italia 1 alle 2, 45. Troppo tardi! Rai Movie alle 2, 50 si butta sulla commedia coreana, campione d’incassi nel 2004, “Windstruck” di Jae-young Kwak con Gianna Jun, Hyuk Jang, Su-ro Kim.
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Solo i fan più scatenati de “I soliti ignoti” gradiranno questo tardissimo e un po’ triste sequel, “I soliti ignoti vent’anni dopo”, Cine 34 alle 2, 50, diretto da Amanzio Todini, ma supervisionato da Mario Monicelli e scritto da Age e Suso Cecchi D’Amico con Marcello Mastroianni come Tiberio appena uscito di prigione, Vittorio Gassman come Peppe er Pantera, Tiberio Murgia come Ferribotte, Clelia Rondinella, ma ci sono anche grandi presenze della commedia all’italiana come Mimmo Poli come Cesare, Gina Rovere come moglie di Tiberio, come vent’anni prima, che lo tradisce con Natale Tulli (scena incredibile!!), Luciano Bonanni, Franca Scagnetti e il più giovane Victor Cavallo. Non posso che adorarlo anche se è un film scombinatello. Gina mi ha detto che la produzione le aveva chiesto di fare un provino, quando Marcello si accorge di lei e con Monicelli la riprendono a scatola chiusa. Chiudo con due capolavori. “Paganini” di Klaus Kinski, Cine 34 alle 4, 20, film completamente fuori di testa, immontabile, senza storia, girato senza trucco e senza luci con un Kinski che passa da una donna all’altra come un pazzo, ci sono delle riprese di set che lo inchiodano, dove gli attori, Deborah Caprioglio, Eva Grimaldi, Bernard Blier, Dalila Di Lazzaro, Eva Grimaldi, affogano nella sua follia di credersi davvero Paganini, con il produttore, l povero Augusto Caminito che cercava di salvare il salvabile. E il grande avventuroso a colori di richard Wallace “Simbad il marinaio” con Douglas Fairbanks jr., Maureen O'Hara, Anthony Quinn, Rai Movie alle 5. E qui chiudo.
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