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    “IL DONBASS VA CONQUISTATO ENTRO LUGLIO” –  SECONDO L’INTELLIGENCE DI KIEV PUTIN HA CHIESTO AI GENERALI DI COMPLETARE L’ANNESSIONE ENTRO UN MESE – INTANTO SCATTA L’ALLARME CHIMICO A SEVERODONETSK: CON UN ATTACCO AEREO I RUSSI HANNO COLPITO UN SERBATOIO CON ACIDO NITRICO DI UN IMPIANTO INDUSTRIALE”  - LE AUTORITA’ UCRAINE: “ESORTIAMO I RESIDENTI A PREPARARE MASCHERE PROTETTIVE IMBEVUTE DI SODA"

     


     
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    Da il Messaggero 

     

    SEVERODONETSK GUERRA RUSSIA UCRAINA SEVERODONETSK GUERRA RUSSIA UCRAINA

    Allarme chimico a Severodonetsk, la città del Donbass in cui stanno infuriando i combattimenti da diversi giorni. Il capo dell'amministrazione del Lugansk, Serhiy Haidai, ha annunciato ieri sera: «Con un attacco aereo i russi hanno colpito un serbatoio con acido nitrico di un impianto industriale».

     

    Le autorità ucraine hanno spiegato alla popolazione che l'acido nitrico, se inalato e se viene a contatto con la pelle, è molto pericoloso, «i fumi sono irritanti per le vie respiratorie. Esortiamo i residenti della regione a non uscire dai rifugi e a preparare maschere protettive imbevute di soluzioni di soda». Si calcola che in città siano rimaste 12mila persone e i russi ormai stanno prevalendo.

     

    Haidai traccia un quadro disperato: «Purtroppo oggi i soldati russi controllano gran parte della città di Severodonetsk.

     

    Il livello delle distruzione è quasi pari quella di Rubizhne e Popasna; le infrastrutture sono distrutte al 100 per cento, il 90 per cento delle abitazioni civili è danneggiato e in gran parte non potranno essere ricostruite. A causa dei bombardamenti è impossibile portare aiuti umanitari nella città ed evacuare le persone». Sono le ore più complicate per gli ucraini nel Donbass dove i russi continuano ad avanzare isolando parte delle forze armate di Kiev.

    severodonetsk severodonetsk

     

    Non solo: a Nord, nei pressi della città russa di Kursk, i russi stanno concentrando altri militari e armi, c'è il timore che possano tentare un attacco anche sulla regione di Sumy. Ieri, sempre nella parte settentrionale del Paese, violenti bombardamenti anche nella regione di Kharkiv.

     

    Per questo il presidente uncraino Zelensky ha richiesto con forza i sistemi missilistici a lungo raggio agli Usa. Il presidente Biden, per evitare una escalation del conflitto, ha rifiutato di inviarli.

    Secondo il Wall Street Journal è stato raggiunto un compromesso: la Casa Bianca fornirà a Kiev i sistemi Mlrs in grado di colpire a 80 chilometri (non dunque a 300 come quelli ipotizzati nei giorni scorsi).

     

     

    “IL DONBASS ENTRO LUGLIO”

    Marco Ventura per il Messaggero

     

    Occupazione completa delle regioni orientali entro il 1° luglio? Prende forma sul terreno la futuribile spartizione di fatto dell'Ucraina, con le province di Luhansk e Donetsk, nelle intenzioni di Putin, presto in mano all'esercito russo: la prima entro oggi, come dimostra anche l'ingresso in profondità delle truppe di Mosca a Severodonetsk; la seconda tra un mese.

     

    SEVERODONETSK GUERRA RUSSIA UCRAINA SEVERODONETSK GUERRA RUSSIA UCRAINA

    Oltre, naturalmente, al corridoio costiero sul Mar d'Azov dalla Crimea al Donbass, già sotto controllo russo dopo la presa dell'acciaieria Azovstal a Mariupol dal cui porto è salpata la prima nave carica di metallo con destinazione Rostov.

     

    È l'intelligence di Kiev, citata dall'emittente ucraina Canale 24, ad attribuire piani e tempistica dell'occupazione al Cremlino, anche se gli osservatori militari considerano improbabile la conquista di tutta la regione di Donetsk il 1° luglio e ipotizzano addirittura una controffensiva ucraina a Kherson-Mykolaiv, a nord-ovest della Crimea, sia per l'immenso sforzo compiuto dai russi a Severodonetsk, sia per la decimazione dei loro quadri medi militari, quelli che guidano l'avanzata.

     

    vladimir putin darth vader vladimir putin darth vader

    I russi stanno conquistando terreno, lenti ma costanti, nell'Est. E laddove sono subentrati alle autorità ucraine, hanno imposto il pugno di ferro preparandosi al dopoguerra e al negoziato che dovrà tener conto del nuovo stato di fatto. I nuovi programmi nelle scuole, il prefisso telefonico russo e l'introduzione del rublo russo.

     

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    DENUNCIA L'ultima, terribile denuncia è quella riportata da Ukrinform. Secondo Petro Andryuschenko, consigliere del Sindaco ucraino di Mariupol, gli orfani di guerra sono stati deportati (o sono in procinto di esserlo). Le autorità occupanti avrebbero «avviato il processo di identificazione e raccolta dei bambini rimasti soli a Mariupol. Sappiamo che circa 15 erano stati accolti dai residenti della città e sono stati trasferiti dall'esercito di Mosca in un luogo non specificato». Andryushchenko lamenta l'assenza di notizie riguardo ai «nostri orfani e bambini perduti».

     

    Nel frattempo, Mosca starebbe snellendo le procedure di concessione della cittadinanza russa a quanti sono voluti rimanere nelle città e cittadine occupate. Le autorità di Kiev stimano che sia rimasta circa metà della popolazione nelle porzioni perse di Luhansk e Donetsk, oltre un milione di persone. E se a Mariupol perfino i bambini vengono interrogati, lo stesso a maggior ragione avviene con chiunque abbia un'età o un ruolo tali da destare il sospetto dei russi. 

     

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    Il New York Times, in un reportage di ieri, riporta che chiunque rivesta un ruolo pubblico viene sottoposto a indagine o addirittura rapito, mentre la procuratrice generale dell'Ucraina, Iryna Venediktova, ha contato finora circa 600 persone identificate come sospetti criminali di guerra, e 15mila casi registrati di crimini commessi dagli occupanti russi. Lo stesso regime vale per le attività economiche e l'uso delle infrastrutture industriali. Oltre al piano pubblicamente esposto dalle nuove autorità di Mariupol nel Giorno della Vittoria, cioè quello di trasformare la città e in particolare l'Azovstal in un immenso resort per turisti, ovviamente russi, sul Mar Nero, ci sono le denunce da parte ucraina di saccheggi e ruberie degli invasori.

     

    ENERGIA Oltre al grano, l'energia: la centrale nucleare di Zaporizhia sarà rimessa completamente in funzione, ma per vendere elettricità agli ucraini, loro legittimi proprietari. E mentre gli occupanti stringono viti e bulloni dell'amministrazione di guerra, usando il bastone con chi resiste e la carota con chi si adegua, aumentano attentati e sabotaggi della resistenza ucraina, soprattutto a Melitopol dove l'altro giorno è esplosa un'auto imbottita di esplosivo per colpire il numero 1 della nuova leadership russa, Yevgeny Balitsky.

    vladimir putin vladimir putin

     

    E tra i crimini, stavolta contro l'ambiente, rientra la denuncia dell'arcivescovo di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, per il quale «sono stati già distrutti 17mila ettari di foresta, incendiati dagli occupanti che stanno portando avanti una guerra della terra bruciata».

     

    A fotografare quanto sta avvenendo sul terreno è l'ex Capo di stato maggiore dell'Aeronautica e consigliere di tre premier, il generale Leonardo Tricarico: «I russi risultano più confidenti e performanti grazie ai rinforzi e all'aggiustamento delle strategie, che si definiscono in corsa. La Russia riesce a conseguire con maggiore disinvoltura obiettivi che, prima, sembravano proibitivi». Quanto agli ucraini, «sembrano un po' meno confidenti, agguerriti e motivati rispetto all'inizio, e insomma stanno subendo l'iniziativa di Mosca.

     

     

    Ciò consentirà forse di uscire dallo stallo prolungato e persistente del conflitto, di sciogliere il braccio di ferro e portare verso una condizione che potrebbe vedere, alla fine, un vincitore e uno sconfitto».

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