MOURINHO MATA
"Abbiamo bisogno di quattro rinforzi: un difensore centrale, un centrocampista, un attaccante e un fantasista. Quando avremo completato il mercato, saremo una squadra equilibrata". Dopo la sconfitta subita all'esordio della International Champions Cup contro il Borussia Dortmund, Josè Mourinho esce allo scoperto lanciando un messaggio chiaro alla sua società. La rosa del Manchester United necessita di essere rafforzata con un innesto per ogni reparto.
MOURINHO
DIFESA DA RIVEDERE — A partire dalla difesa, che ieri sera ha fatto acqua da tutte le parti. Da qui l'esigenza di acquistare un centrale. Lo Special One ha messo gli occhi su Bonucci, già corteggiatissimo dai cugini del City, ma viste le resistenze della Juve si guarda con attenzione al giallorosso Manolas, il cui agente ha confermato l'interesse di alcuni club di Premier tra cui anche i Red Devils.
POGBA
AAA FANTASIA CERCASI — A centrocampo, sappiamo bene quale sia l'uomo ambito dal portoghese ma la strada per arrivare a Pogba è lunga e tortuosa e come sottolineato dallo stesso Mourinho "Non è detto che sia proprio lui ad arrivare". C'è anche la pista che porta al fantasista del Real Madrid James Rodriguez. Come riporta oggi El Confidential, lo United sarebbe pronto a mettere sul piatto 65 milioni di euro pur di convincere Florentino Perez a cedere il colombiano.
SAM ALLARDYCE E "THE IMPOSSIBLE JOB"
Francesco Persili per Dagospia
ALLARDYCE
Ranieri, Conte, Mazzarri, Guidolin: non importa se la Premier è ormai colonizzata dagli allenatori italiani. L’Inghilterra per la panchina della Nazionale scarta la suggestione Mancini e sceglie la via isolazionista. Sarà, infatti, l’inglese Sam Allardyce, ribattezzato “Big” Sam”, a guidare i Leoni di Sua Maestà nei prossimi due anni. Al 61enne tecnico di Dudley il compito di centrare la qualificazione ai mondiali in Russia e rilanciare il calcio inglese a digiuno di successi dal 1966.
“E’ l’uomo giusto per l’Inghilterra”, ha detto Mourinho che quando era sulla panchina del Chelsea accusò “Big Sam” di praticare un calcio da “XIX° secolo”. Kick and run, palla lunga e pedalare. Le sue squadre non rubano l’occhio, sono pratiche, difficili da affrontare. Allardyce bada alla sostanza. Quando occorre, non esita a ricorrere alla tattica dell’autobus parcheggiato davanti alla propria porta. Una volta con il vecchio catenaccione fermò l’Arsenal ma Wenger si rifiutò di stringergli la mano. E lui infierì sul tecnico alsaziano: “Ha l’aria arrogante”.
SAM ALLARDYCE
Quando Mourinho disse che serviva “un trapano per bucare” la difesa del suo West Ham liquidò la questione con un perentorio: “Non me ne frega nulla”. Sopravvissuto a un’inchiesta della Bbc che lo accusò di prendere tangenti dagli agenti dei calciatori “Big Sam” è l’uomo delle promozioni e delle salvezze impossibili. Nell’ultima stagione è stato chiamato dal Sunderland a sostituire l’ex ct olandese Advocaat. Ha evitato la retrocessione dei Black Cats e poi si è guadagnato la copertina dei tabloid che lo hanno pizzicato in una discoteca mentre ballava scatenato sulle note di una canzone di Rihanna. Non ha mai vinto titoli nazionali o coppe internazionali con una squadra di club, come il nuovo ct azzurro Ventura.
Per entrambi la grande occasione arriva dopo i sessant’anni. “Sono molto onorato di essere stato nominato ct dell’Inghilterra. Questo è il ruolo che ho sempre voluto”. Lo attende quello che è stato definito “the impossible job”. A lui il compito di dimostrare - come scrive su Twitter la leggenda del calcio inglese Gary Lineker - che guidare la Nazionale dei Tre Leoni non è poi un lavoro così impossibile da svolgere.
MOURINHO ALLARDYCE