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    LA CROCIATA DI TONINELLI E DI MAIO: TOGLIERE LA CONCESSIONE AD AUTOSTRADE - IL DOSSIER ELABORATO DAI GIURISTI INCARICATI DAL MINISTERO SOSTIENE CI SIA STATO UN GRAVE INADEMPIMENTO SULLA MANUTENZIONE - IL NODO RESTA QUELLO DEI RISARCIMENTI PER LA RISOLUZIONE ANTICIPATA CHE IL GOVERNO NON INTENDE PAGARE - AUTOSTRADE RINTUZZA: “UN GRUPPO DI LAVORO DEL MINISTERO NON PUO’ STABILIRE ALCUNCHÉ”


     
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    Corinna De Cesare per il “Corriere della sera”

     

    toninelli di maio aereo di stato toninelli di maio aereo di stato

    La battaglia per la revoca delle concessioni ad Autostrade per l' Italia (Aspi) continua.

    Il M5S lo ha detto in tutte le salse e ieri lo ha ribadito anche in un lungo post di accusa al «sistema Benetton». I pentastellati invocano come «dovere morale» lo stop alle concessioni pubbliche ad Aspi. E una strada possibile è la revoca unilaterale della concessione ma ci sarebbe il rischio di pagare una penale ad Aspi, che nel passato qualcuno ha quantificato sui 22-25 miliardi di euro.

     

    Lo scontro tra governo e Atlantia insomma non cenna a spegnersi. E anzi, a ravvivarlo, arriva la relazione del gruppo di lavoro interistituzionale istituito nell' ambito dell' ufficio di Gabinetto del Ministero dei Trasporti. «Il crollo del ponte ha comportato la mancata restituzione di un bene affidato ad Autostrade per l'Italia, che era tenuta a restituirlo integro. Ciò configura un grave inadempimento che consente la revoca unilaterale della concessione».

    autostrade autostrade

     

    Il ministro Danilo Toninelli lo aveva spiegato nei giorni scorsi, anticipandone alcuni elementi. «Si evince un grave inadempimento da parte del concessionario per quanto riguarda la manutenzione» aveva detto. Parole che trovano conferma nella relazione secondo cui il crollo «giustifica la perdita di fiducia dello Stato nell' operato di Aspi».

     

    Il nodo resta quello dei risarcimenti per la risoluzione anticipata che il governo non intende pagare. E spiragli, per il governo, arrivano proprio dalla relazione secondo cui «sono nulle alcune clausole della convenzione che prevedono risarcimenti per la risoluzione anticipata». Ma è la stessa relazione a precisare che comunque Aspi li chiederà in sede di contenzioso e non si può escludere che li ottenga.

     

    luciano benetton luciano benetton

    Un dettaglio non di poco conto ma che ieri il vicepremier Luigi Di Maio ha del tutto ignorato: «La Convenzione parla chiaro - ha scritto su Facebook - all' articolo 9 bis prevede che il diritto a indennizzo/risarcimento del concessionario sussiste nel rispetto del principio dell' affidamento. Di fronte a gravi inadempienze come il Ponte di Genova è evidente che questo principio viene a mancare.

     

    Noi ci stiamo muovendo nel rispetto del contratto di concessione. Perché chi investe in Italia deve sapere che è il benvenuto, che supportiamo il business, lo rispettiamo, ma nel rispetto degli interessi nazionali». Da Autostrade per l'Italia hanno fatto sapere però che la «nullità delle clausole deve essere accertata giudizialmente» e che non può, «un gruppo di lavoro del ministero, stabilire alcunché».

    AUTOSTRADE PER L'ITALIA AUTOSTRADE PER L'ITALIA

     

    La relazione, ai legali di Aspi, non è ancora arrivata ma la lettura non cambierà lo stato dei fatti: il contenzioso proseguirà. Non è un mistero che questo è il tasto su cui M5s batterà nei prossimi giorni. Anche perché la prossima scadenza, per avviare concretamente la revoca è quella del 15 luglio. E, come ha annunciato il vicepremier Luigi Di Maio, si vuole arrivare all' anniversario del crollo del ponte, a metà agosto, con la procedura avviata.

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