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    IL DRAGONE SI PAPPA MOSCA - LA CINA PRENDE POSIZIONE CONTRO LE SANZIONI OCCIDENTALI ALLA RUSSIA: “PROVOCHERÀ SOLO SERIE DIFFICOLTÀ ALL’ECONOMIA E ALLE PERSONE” - XI JINPING IERI HA PARLATO CON MACRON E SCHOLZ: L’EUROPA SPERA CHE PECHINO FACCIA DA MEDIATORE E CONVINCA PUTIN A SMETTERLA CON I BOMBARDAMENTI. IL DITTATORE CINESE NON VEDE L’ORA. E NEL FRATTEMPO, FA SHOPPING DI AZIENDE RUSSE E RIMPIAZZA GLI INVESTITORI OCCIDENTALI…


     
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    Xi Jinping e Vladimir Putin Xi Jinping e Vladimir Putin

    1 - UCRAINA: CINA CONTRO USA PER BANDO A IMPORT PETROLIO RUSSO

     (ANSA) - La Cina "si oppone con forza alle sanzioni unilaterali che non hanno fondamento nel diritto internazionale": lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian sul blocco all'import di petrolio e gas russo annunciato dal presidente Usa Joe Biden in risposta all'invasione voluta da Mosca dell'Ucraina.

     

    xi jinping xi jinping

    "Provocherà solo serie difficoltà all'economia e alle persone, e aggraverà divisioni e confronto", ha aggiunto Zhao nel briefing quotidiano, ricordando che "Cina e Russia hanno sempre mantenuto buone relazioni di cooperazione energetica e continueranno a farlo anche su giacimenti di petrolio e gas, nel rispetto reciproco".

     

    guerra in ucraina 2 guerra in ucraina 2

    2 - BIDEN STOP A PETROLIO E GAS RUSSI

    Estratto dell’articolo di Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

     

    […] Ma è interessante osservare anche le cose dal Cremlino. I russi spedivano negli Stati Uniti circa 670 mila barili di petrolio al giorno, vale a dire il 5% della loro produzione, che ammonta a 10,5 milioni di barili (dati 2020). Per il Cremlino, dunque, non è un colpo irreparabile. Ben altra cosa sarebbe se al bando dovessero aderire anche gli europei. In quel caso, Mosca avverte: «chiuderemmo il North Stream 1», il principale gasdotto che rifornisce la Germania. Il governo di Berlino risponde: «saremo preparati».

     

    VLADIMIR PUTIN XI JINPING BY EDOARDO BARALDI VLADIMIR PUTIN XI JINPING BY EDOARDO BARALDI

    Sullo sfondo si muove la Cina. Secondo l'agenzia «Bloomberg» i grandi gruppi statali, come China National Petroleum Corporation, China Petrochemical, Aluminum of China e China Minmetals starebbero valutando investimenti nelle conglomerate russe, a cominciare da Gazprom (gas e petrolio) e Rusal (alluminio). I mercati seguono gli sviluppi con allarme. La quotazione del petrolio è già a 130 dollari al barile. E l'agenzia di rating Standard & Poor' s rivede al ribasso le previsioni sulla crescita dell'economia globale per il 2022: dal 4,1% al 3,4%.

     

    3 - XI PARLA (QUASI) DI GUERRA E SI SCHIERA CON LA UE MA FA SHOPPING A MOSCA

    Francesca Pierantozzi per “il Messaggero”

     

    xi jinping video call con macron e scholz xi jinping video call con macron e scholz

    Ha pronunciato per la prima volta la parola «guerra» il presidente cinese Xi Jinping, finora più che prudente, e non solo sul lessico, nel manipolare «l'operazione speciale» che da quasi due settimane Vladimir Putin conduce sul suolo ucraino. Durante il colloquio video organizzato ieri con il collega francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz (il primo incontro con leader occidentali dall'invasione russa dell'Ucraina) Xi ha parlato di «zhanhuo», «fiamme di guerra» per definire la più grave crisi europea dal dopoguerra.

     

    Agli occidentali Xi ha dato la disponibilità per un «coordinamento» con Francia, Germania e Unione Europea per «evitare che le tensioni aumentino o addirittura sfuggano completamente al controllo». Se sul termine guerra Xi può scendere a compromessi, in compenso c'è una parola che il presidente cinese non ama: «sanzioni».

    vladimir putin 2 vladimir putin 2

     

    «Avranno un impatto sulla stabilità della finanza globale, dell'energia, dei trasporti e delle catene di approvvigionamento, ha detto Xi, nel resoconto che del colloquio ha fatto il network statale Cctv.

     

    Le sanzioni per Xi «saranno dannose per tutte le parti in causa». Le capitali e gli osservatori occidentali scrutano da settimane l'atteggiamento di Pechino nei confronti delle mosse di Mosca. In gioco ci sono gli equilibri geopolitici e strategici planetari, a corto, medio e lungo termine, ma anche la gestione presente della guerra (la Cina ha la forza, se non di vanificare, di modificare drasticamente l'effetto delle sanzioni), e infine gli assetti economici presenti e futuri, con il colosso asiatico pronto a occupare il posto dell'Occidente in ritirata forzata dalla Russia.

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    I RAPPORTI

    Se le relazioni tra Mosca e Pechino sono «solide come una roccia» e le prospettive di cooperazione futura «immense», come ha detto l'altro ieri il ministro degli Esteri Wang Yi, ricordando la dinamica storica unica» tra i due paesi, tutti i dirigenti cinesi si sono comunque mostrati molto prudenti fin dall'inizio della crisi, hanno invitato alla «moderazione» e fatto appello al «rispetto della sovranità territoriale». All'Onu si sono astenuti sulla risoluzione che impone alla «Russia di cessare immediatamente di ricorrere alla forza contro l'Ucraina» ma non hanno votato contro. La Cina non ha tra l'altro riconosciuto l'annessione della Crimea da parte dell'amico russo nel 2014.

     

    volodymyr zelensky volodymyr zelensky

    Anche l'indipendenza del Donbass non è necessariamente di suo gusto: costituirebbe comunque un fastidioso precedente per le regioni autonome del Xinjiang e del Tibet. Dalla sua postazione di «paese pronto a svolgere il ruolo di mediatore» Pechino si sta comunque muovendo per ricomporre non a suo svantaggio potenziali scenari futuri. Secondo fonti citate ieri dall'agenzia Bloomberg, la Cina sta valutando di rilevare parti o aumentare la sua partecipazione nelle società russe specializzate nel settore energetico e delle materie prime, come il colosso Gazprom o il produttore di alluminio Rusal.

     

    videoconferenza joe biden xi jinping videoconferenza joe biden xi jinping

    Pechino avrebbe già avviato trattative con le sue aziende statali China National Petroleum, China Petrochemical, Aluminium Corp. of China e China Minmetals Corp. per cogliere qualsiasi opportunità di investimenti. Sono tutte iniziative è stato spiegato - che «non sono una dimostrazione di sostegno all'invasione russa in Ucraina».Qualsiasi accordo sarebbe finalizzato a rafforzare i settori dove la Cina sta già importando tra energia e comparto alimentare e a mettere in sicurezza le sue importazioni.

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    Le discussioni sono per ora in una fase iniziale e non è detto debbano necessariamente portare a un accordo. Preoccupato per l'impatto sull'economia, il massimo organo cinese di programmazione economica (Ndrc), ha emesso ordini per dare priorità alla fornitura di beni strategici.

     

    La Cina ha inoltre promesso di continuare le normali relazioni commerciali con la Russia nonostante un massiccio esodo di aziende da Europa e Usa come Bp, Shell ed Exxon Mobil, che hanno mollato le loro partecipazioni del valore di miliardi di dollari in diversi progetti. Tra gli attuali investimenti energetici della Cina in Russia, CNPC ha una partecipazione del 20% nel progetto Yamal LNG e del 10% in Arctic LNG 2, mentre Cnooc possiede un altro 10%.

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