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    IL DRAGONE TIENE PIEDI IN DUE STAFFE – IL CAPO DELLA DIPLOMAZIA DEL PARTITO COMUNISTA CINESE, WANG YI, PROMETTE UNA “EQUA PROPOSTA” PER LA PACE IN UCRAINA. MA IL REGIME DI PECHINO CONTINUA NELLA SUA AMBIGUITÀ: NON HA MAI CONDANNATO L’INVASIONE RUSSA, NÉ RIPUDIATO LA “COLLABORAZIONE SENZA LIMITI” CON PUTIN. D’ALTRO CANTO, NON PUÒ PERDERE I 700 MILIARDI DI EURO DI INTERSCAMBIO CON L’EUROPA…


     
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    Estratto dell’articolo di Guido Santevecchi per www.corriere.it

     

    vladimir putin xi jinping a samarcanda vladimir putin xi jinping a samarcanda

    Una reazione «assurda e quasi isterica»: così il capo della diplomazia cinese Wang Yi ha alzato il tono dello scontro sull’abbattimento del pallone-spia nel cielo degli Stati Uniti. L’inviato di Xi Jinping alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco ha ripetuto la versione di Pechino: «Era un dirigibile civile senza pilota, dirottato sullo spazio aereo americano dai venti occidentali». Il Pentagono invece non ha dubbi: ha recuperato il relitto dalle acque poco profonde davanti alla costa della South Carolina e spiega che le attrezzature di bordo erano per spionaggio.

     

    WANG YI ALLA CONFERENZA SULLA SICUREZZA DI MONACO WANG YI ALLA CONFERENZA SULLA SICUREZZA DI MONACO

    Secondo Wang Yi, l’abbattimento del velivolo «è stato un gesto di debolezza, non di forza» da parte della Casa Bianca. Un’allusione al dibattito politico interno americano: la stampa Usa ha abbondantemente riferito che il presidente Joe Biden ha esitato per giorni prima di dare l’ordine di aprire il fuoco e probabilmente è stato spinto dall’opposizione repubblicana che invocava la linea più dura con i cinesi.

     

    Il Pentagono ritorce l’accusa affermando che l’operazione di spionaggio, montata alla vigilia del programmato viaggio a Pechino del segretario di Stato Antony Blinken ha messo in luce uno scollamento rischioso a Pechino tra politica e operazioni militari […].

     

    XI JINPING E VLADIMIR PUTIN XI JINPING E VLADIMIR PUTIN

    Il responsabile per gli Esteri del Politburo cinese è arrivato a Monaco dopo le tappe a Parigi e Roma. La sua missione ha anzitutto lo scopo di non perdere il rapporto economico con l’Unione europea, che vale circa 700 miliardi di euro all’anno di interscambio (il primo partner, di gran lunga, è la Germania).

     

    Per mostrare la buona volontà di Pechino, Wang ha annunciato a Roma al ministro Antonio Tajani un imminente «discorso di pace» che Xi Jinping pronuncerà entro il 24 febbraio, anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina. Pechino non la chiama invasione e non l’ha mai condannata.  Né Xi ha mai ripudiato la promessa di «collaborazione senza limiti» fatta a Vladimir Putin il 4 febbraio del 2022, quando i carri armati russi erano già ammassati alla frontiera ucraina […].

    sergio mattarella wang yi sergio mattarella wang yi

     

    Ieri Wang ha detto che la Cina sta preparando una proposta per una soluzione politica di pace. Serve il dialogo, ha ripetuto: «Bisogna attenersi ai principi dell’integrità territoriale e della sovranità... siamo contro ogni attacco su impianti nucleari civili». Non sono parole nuove. E l’inviato di Pechino ha ribadito anche che «vanno garantite le legittime preoccupazioni sulla sicurezza di tutte le parti»: e la parte a cui si riferisce è sempre la Russia.

     

    Wang si è rivolto agli europei: «Pensate con calma» a come risolvere la crisi «perché ci sono alcune forze che non vogliono il successo del negoziato, né che la guerra finisca presto». Bisognerà aspettare il 24 per sapere se davvero Xi vuole impegnarsi. […] A Monaco il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dato credito a una tanto attesa iniziativa cinese per la pace: «Pensiamo che possa avere un ruolo importante, noi vogliamo che la Cina lo abbia». Wang Yi proseguirà il suo tour a Mosca.

    xi jinping vladimir putin a samarcanda xi jinping vladimir putin a samarcanda

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