DAGOREPORT
gentiloni e renzi
Il Ducetto ha fretta di mandare a casa Gentiloni. Senz’altro prima delle elezioni siciliane di novembre. Matteo Renzi sa che nell’isola il Pd non potrà vincere: a Palazzo dei Normanni salirà o Grillo o il centro destra. In ogni caso, per lui sarebbe una jattura.
palazzo dei normanni
Il segretario dem è convinto (e non a torto) che le elezioni siciliane potranno avere un effetto traino su quelle nazionali, previste nella primavera 2018. Di conseguenza, chi vince nell’isola rischia di vincere anche su base nazionale. Per di più, il voto di Palermo arriva in coincidenza con quello sulla legge di Stabilità che, al momento, sembra interamente sulle spalle del Nazareno.
GRILLO CANCELLERI
Quindi, nelle intenzioni di Matteo, per “Er Moviola” è iniziato il conto alla rovescia a Palazzo Chigi. Tant’è che negli incontri “carbonari” con Lotti e la Boschi affida loro la convinzione: essere morbidi non paga (elettoralmente). Bisogna tornare a rottamare. Anche se di mezzo ci andrà proprio Gentiloni.
BERLUSCONI MATTARELLA
Non è finita. Silvio Berlusconi è convinto di riuscire a portare a casa una legge elettorale ad alto contenuto proporzionale. E se ne sta convincendo ogni giorno che passa. Vuoi per i contatti informali che ha avviato con gli uomini di Pisapia e con quelli di Renzi. Ma soprattutto per la benedizione del Quirinale.
Il Cav sembra ormai uno dei pochi leader a voler seguire le indicazioni di Mattarella: un unico sistema per Camera e Senato. E con il viatico del Colle lavora per raggiungere il risultato che lo affrancherebbe una volta per tutte da Salvini.