Estratto dell’articolo di Irene Famà per “la Stampa”
alex pompa in tribunale con l avvocato Claudio Strata
«A causa di un padre violento non ho potuto vivere la mia adolescenza, se ora passerò la mi a giovinezza in carcere potrò dire veramente di avere vissuto?». È maggio 2020 e Alex Pompa (che poi prenderà il cognome della madre, Cotoia) consegna al suo avvocato un biglietto in cui è racchiuso tutto il suo dramma. Le sue paure. Le sue fragilità. Il 30 aprile, a Collegno, comune alle porte di Torino, ha ammazzato papà Giuseppe al culmine dell'ennesima lite. «L'ho fatto per difenderci», aveva detto ai carabinieri. «Ci avrebbe uccisi tutti». […]
La Corte d'assise d'appello di Torino ha condannato il ragazzo, oggi ventiduenne, a sei anni, due mesi e venti giorni di reclusione per omicidio volontario. E ha ordinato la trasmissione degli atti in procura per valutare la veridicità delle dichiarazioni rese in aula dalla madre e dal fratello.
maria, la madre di Alex Pompa, in tribunale
Quello di Alex Cotoia è un dramma familiare. […] Il 30 aprile di tre anni fa l'omicidio di Giuseppe Pompa: Alex lo colpisce con 34 coltellate. «Ha agito per legittima difesa», dicono i giudici del tribunale, che nel 2021 lo assolvono […] «Nessuna legittima difesa, ma quattordici anni di carcere sono troppi», stabilisce la Corte d'assise d'appello. […] Ieri, la condanna. […] «Mio figlio mi ha salvato la vita. Sarei stata l'ennesima donna ammazzata, io non sarei qua. Importa a qualcuno?», si sfoga mamma Maria.
«Andremo avanti fino alla fine. Se vogliamo che qualcosa cambi, come nel caso di Giulia e di tutte le donne che muoiono, bisogna che qualcosa cambi davvero. Alex deve essere assolto», attacca il fratello Loris. E ora entrambi rischiano di venire indagati per falsa testimonianza. Le loro versioni, rese prima ai carabinieri poi in aula, secondo i giudici, non sarebbero state corrette. Ma parziali e inesatte. Un susseguirsi di «non ricordo». È «incomprensibile», interviene l'avvocato difensore Claudio Strata. «Entrambi furono interrogati la notte stessa del fatto. In primo grado erano stati considerati affidabili.
alex pompa
Ora invece sono dei mentitori. È una cosa difficile da accettare».
[…] Alex resta in piedi […] «Pentito? Assolutamente sì», dice. Ripercorre le urla e le botte del padre, sin da quando era piccolo. Tratteggia un uomo irascibile, prevaricatore, ossessivo. «Quella sera era un diavolo», dice. […] Da quella notte, Alex ha assunto il cognome della mamma, ha preso la maturità e lo scorso 8 novembre si è laureato in scienza della comunicazione. […] «Il rischio del carcere? Sarebbe veramente brutto. Ho fame della vita».
alex pompa alex pompa con la madre e il fratello alex pompa