Alberto Gentili per “Il Messaggero”
cenone natale
Le regole per il Natale ai tempi del Covid-19 sono praticamente scritte. Tra domani e martedì verrà data un'ulteriore limatura al Dpcm del 4 dicembre ma, dopo l'ennesimo vertice di maggioranza, ormai «il quadro è quasi definito» fa filtrare più di un ministro. Saranno Feste blindate. Con cene, pranzi e tombolate riservate solo ai «parenti stretti, possibilmente conviventi».
Con la Messa della Vigilia anticipata alle 20 o alle 21 per non violare il coprifuoco, che verrà confermato e scatterà dalle 22 (nessuna eccezione per Natale e Capodanno). Senza sci, senza bar e ristoranti chiusi il 25 dicembre e a Santo Stefano. E senza feste in casa o in strada l'ultimo giorno dell'anno. Con un punto interrogativo ancora in piedi: quali deroghe verranno introdotte al divieto di superare i confini regionali, che varrà anche per le regioni in fascia gialla.
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IL NODO CONFINI Ma andiamo con ordine. Per affrontare «il rischio-Natale», per evitare «una terza ondata a gennaio con nuovi morti e terapie intensive al collasso» - anche se adesso l'epidemia è ormai in frenata: ieri 26.323 nuovi positivi e 686 decessi, tasso di positività sceso all'11,6% - Giuseppe Conte si appresta a firmare un nuovo Dpcm che vieterà di passare da una Regione all'altra a ridosso di Natale: dal 19 o dal 23 dicembre (fino al 6 o 10 gennaio).
cena con mascherina cenone
E dunque bloccherà «le migrazioni natalizie», evitando «forme di aggregazione, raduni o insiemi di persone che provengono da posti diversi, portatrici in sé di rischi legati a quadri epidemiologici diversi», come ha messo ieri a verbale Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità. Il premier, sostenuto dai 5Stelle, vorrebbe però autorizzare gli italiani a tornare a Natale nella propria Regione di residenza e intenderebbe concedere una deroga al blocco della mobilità tra regioni per permettere i «ricongiungimenti familiari» dei «parenti di primo grado». Questo per evitare la «solitudine degli anziani».
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sostenuto da virologi ed epidemiologi, da Francesco Boccia (Regioni), Dario Franceschini (Cultura) Roberto Gualtieri (Economia), è più prudente. Prima di dare il via libera alle due deroghe, vuole valutare a fondo i dati sulla diffusione del virus da qui al 4 dicembre. Ma è probabile che alla fine arriverà il sì.
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CENONI E PRANZO DI NATALE Sempre con l'obiettivo di scongiurare i contagi in famiglia (sono l'80% del totale) e proteggere «le persone più anziane» e, dunque, evitare cenoni, pranzi affollati, tombolate tra parenti e amici, il governo nel Dpcm confermerà il coprifuoco alle 22 (anche a Natale e Capodanno). E introdurrà la «raccomandazione» (non l'obbligo) di stare in casa «solo con le persone conviventi». E se probabilmente verrà consigliato di fare tamponi rapidi, non dovrebbe invece essere ribadito il limite dei sei invitati.
SCI E QUARANTENA Altro caposaldo della strategia per «evitare il bis di Ferragosto» e la temuta terza ondata dell'epidemia a gennaio, è lo stop alla stagione sciistica e la chiusura degli «hotel di montagna» fino al 10 gennaio. Questa misura verrà accompagnata dall'obbligo della quarantena di 14 giorni per chi tornerà da Austria e Svizzera (dove gli impianti da sci saranno aperti).
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IL CAPITOLO SCUOLA In origine l'intenzione del governo era riaprire le scuole superiori il 9 dicembre. Ma è arrivato lo stop delle Regioni. Così l'esecutivo si sta orientando a far tornare tutti in classe il 7 gennaio, anche se avanza l'ipotesi (caldeggiata da Conte e soprattutto dalla ministra Lucia Azzolina) di portare già dal 14 dicembre al 50% di didattica in presenza nelle regioni a più basso indice di contagio. Però in molti scommettono sui licei chiusi fino al 7 gennaio.
UN SOLO DPCM Tramonta l'ipotesi di un ulteriore decreto a ridosso delle Feste, dopo quello del 4 dicembre. «Dobbiamo dare certezze ai cittadini», ha spiegato Speranza durante il vertice, «chi sta organizzando il Natale, lo sta facendo adesso. Non possiamo dirgli se si potrà muovere da una Regione a un'altra a pochi giorni della Vigilia. Dobbiamo farlo subito». Venerdì prossimo.
Rosario Dimito e Cristiana Mangani per “Il Messaggero”
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Prima di tutto bisognerà misurare la temperatura alle statuine del Presepe, poi distanziarle bene e munirle di mascherina... Scherzi a parte, il prossimo Natale dovrà essere veramente all'insegna del buonsenso, della responsabilità, dei controlli e dell'attenzione massima. Brucia ancora il comportamento dissennato della scorsa estate, con discoteche aperte e superaffollate, viaggi su e giù per il mondo senza regole né limitazioni.
Nonostante le forti pressioni politiche ed economiche, la tradizione e la religione che spingono verso gli assembramenti, il Comitato tecnico scientifico che supporta il governo in questa pandemia, non è intenzionato a mollare di una virgola.
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24 DICEMBRE E allora, si comincia dalla sera del 24 dicembre, quando generalmente nelle case si aspetta la mezzanotte per scartare i regali. Ecco, quest' anno non potrà essere così. Quasi tutte le regioni potrebbero essere gialle: spostamenti tollerati con autocertificazione per raggiungere i genitori. Ma, a meno di virate dell'ultimo momento, resterà in vigore il coprifuoco e sarà quello delle 22 fino alle sei del mattino, anche se c'è chi spinge per arrivare almeno alle 23.
cena con mascherina
Per una volta l'Italia dovrà diventare un po' più anglosassone e anticipare l'orario della cena. Quindi, appuntamento nelle case intorno alle 19-19,30. Così da riuscire a mangiare e a scartare i regali prima della fuga verso la propria abitazione. Nell'ultima riunione del Cts di due giorni fa, sarebbe stato convenuto di indicare un numero di commensali pari a sei di parenti stretti e/o conviventi, legami affettivi stabili. Ma questo numero sarebbe flessibile nel senso che se fra tutti coloro rientranti nei parametri ammessi, si arrivasse a otto/dieci non sarebbero gravi violazioni alle raccomandazioni. Pertanto la serata sarà aperta a genitori, figli, fratelli e sorelle.
cena con maschera mascherina
O, comunque, alle persone conviventi stabilmente o legate da vincoli affettivi duraturi. È evidente, osserva uno dei virologi più influenti nel Cts, se uno dei fratelli che pure avrebbe i titoli per stare a tavola, non vede gli altri familiari da tempo, sarebbe opportuno che facesse un tampone, specie se nella sua vita quotidiana incontra altre persone. E i nipoti, in visita dai nonni, sarebbe consigliabile che mangiassero in un tavolino apparecchiato a parte, solo per loro, indossando la mascherina prima e dopo la cena, ed evitando incontri ravvicinati.
Non è prevista la possibilità di uscire di casa per recarsi alla messa di mezzanotte. Saranno le parrocchie a decidere a che ora verrà celebrata la funzione il giorno della vigilia, in base alle disposizioni del Dpcm. Quindi, un buon momento potrebbe essere prima delle 19 (durante la giornata saranno diverse le funzioni). In modo da poter arrivare in orario alla cena.
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25 DICEMBRE Alle 13 del 25 si ricomincia, è di nuovo ora di pranzo. Questa volta ci sarà anche tempo per una tombola, ben distanziati e con la mascherina, perché il coprifuoco scatterà alle 22. Potranno esserci i fidanzati? Gli amici intimi? Questi ultimi sicuramente no, ma se ci sono legami affettivi profondi e non occasionali, potrebbero sedersi a tavola, con le accortezze generiche del tracciamento se per lavoro hanno avuto più contatti.
Chiaramente anche tra i consanguinei il rischio contagio rimane elevato. Gli esperti consigliano di sottoporsi tutti a tampone preventivo. Vietatissimi i baci e gli abbracci: meglio mostrare affetto verso i nonni e gli altri commensali mantenendo le giuste distanze e indossando sempre la mascherina. Ne va della loro vita. 26 DICEMBRE Dopo una vigilia e un Natale iper controllati, si potrà fare qualcosa in più per il 26? Tra le tradizioni dure a morire c'è proprio quella di chi è abituato a passare almeno il giorno di Santo Stefano a pranzo fuori.
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Quest' anno sarà impossibile, perché il nuovo dpcm che verrà emesso entro il 4, imporrà la chiusura di bar e ristoranti nelle tre giornate clou. Durante il resto del mese, la chiusura rimarrà quella delle ore 18. Perché - come dice Charlie Brown - «a Natale sono tutti più buoni. È il prima e il dopo che preoccupa».
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