Estratto dell’articolo di Marco Lillo per “il Fatto quotidiano”
MARCELLO DELL'UTRI
La Procura di Firenze ha interrogato Giuseppe Graviano in cella in due occasioni il 20 novembre 2020 e il 1º aprile del 2021 nell’ambito dell’indagine poi chiusa e riaperta a fine 2022 su Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi per le stragi del 1993.
In entrambi i casi il pm Luca Tescaroli ha chiesto al boss dei suoi rapporti con Dell’utri partendo da due conversazioni in cella del 1998 e 1999 con la sorella Nunzia in cui, per la Dia, parlerebbe proprio dell'ex senatore cercando di portare, tramite l'avvocato Fragalà, messaggi all’esterno verso vari soggetti tra cui, appunto, un ‘Marcello’ che sarebbe Dell’utri .
SILVIO BERLUSCONI FILIPPO GRAVIANO FRANCESCO DELFINO - ILLUSTRAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO
Ovviamente l’intento, anche se fosse stato nella mente di Graviano, non è detto si sia realizzato e non è riscontrato. Peraltro negli interrogatori ha negato questa interpretazione e ha negato soprattutto di conoscere Dell’utri. La Dia e i pm di Firenze però non mollano e nell’informativa del 16 marzo 2022 elencano una serie di elementi che sembrano andare in senso inverso.
ALLORA, fatte le solite premesse (Dell’utri, come Berlusconi, è stato indagato già in passato per le stragi del 1993 a Milano e Firenze e per gli attentati di Roma – per i quali è stato condannato Gravian – e più volte il procedimento sui “mandanti esterni” è stato archiviato; parliamo di spunti investigativi che per ora non hanno portato nemmeno a un avviso chiusura indagine ma che sono di interesse pubblico perché rivitalizzati dalla Dia e messi in relazione con atti e fatti più recenti) passiamo a riportare quel che scrive il capocentro Dia di Firenze Francesco Nannucci:
SILVIO BERLUSCONI E MARCELLO DELL UTRI
“Altri elementi di connessione tra Giuseppe Graviano e Marcello Dell’utri vennero desunti anche dall’esito delle indagini condotte dal centro operativo Dia di Palermo nell’ambito dell’operazione ‘Lince’ (procedimento¸penale n. 1519/08-21 DDA) in particolare; vennero intercettati, rispettivamente in data 24 giugno 1998 e 24 marzo 1999, due colloqui presso il carcere di Spoleto tra il detenuto Giuseppe Graviano e i suoi familiari ai quali il predetto esprimeva la necessità di riportare all’esterno della struttura carceraria suoi messaggi da recapitare a terzi tramite l’avvocato Fragalà.
Tra i destinatari dei messaggi, nel primo colloquio, – prosegue la Dia – faceva riferimento più volte a tale ‘Marcello’, mentre nel secondo colloquio cita il cognome ‘Dell’utri’ e la necessità di reperire l’indirizzo del citato avvocato”.
giuseppe filippo graviano
La Dia evidentemente fa riferimento a Enzo Fragalà, parlamentare di An dal 1994 al 2006, professore e avvocato di aggredito da un manipolo di mafiosi di Palermo il 23 febbraio del 2010, a bastonate all'uscita dal suo studio. Dopo tre giorni di coma, morto.
I mafiosi, secondo i collaboratori di giustizia, volevano punirlo perché negli ultimi tempi sarebbe diventato troppo ‘sbirro’, cioé troppo incline a far parlare i suoi assistiti con i magistrati. Quindi Fragalà è una vittima di mafia.
marcello dellutri vignetta di riccardo mannelli
La Dia sostanzialmente scrive che nel 1998, quando Fragalà era parlamentare An e Dell'utri senatore Fi, Graviano parla alla sorella Nunzia dell’avvocato pensando di far portare un messaggio a Marcello. La Dia richiama indagini del 2013 e scrive: “In considerazione degli accertamenti (...) gli investigatori identificarono il citato ‘Marcello’ proprio in Marcello Dell'utri”.
[…] La Dia riporta un estratto dell’intercettazione che effettivamente è di per sé poco comprensibile. Secondo la Dia oltre a Fragalà Graviano cita anche un secondo avvocato, Zito. La Dia evidenzia i punti salienti della conversazione, in particolare le parole Sismi e “barba”, accompagnata da gesti che farebbero riferimento al rischio che ci siano microspie in giro in grado di intercettare il discorso che lui vuol portare fuori dalla cella.
[…] Difficile davvero dare un senso al discorso di Graviano tra barbe, SISMI, avvocati e messaggi. Infatti la Dia prosegue spiegando che i pm andavano “a sentire Graviano rispettivamente in data 20.11.2020 e 1.4.2021”. Graviano nella prima audizione chiede di sentire l’audio. Nella seconda, quando gli dicono che non c’è più, dice che “la trascrizione non è esatta”. Alle domande del pm Tescaroli su chi fosse “barba” risponde: “ho conosciuto l'avvocato Zito e l’avvocato Fragalà come avvocati di processi, mentre non ho mai utilizzato il nomignolo barba per indicare una qualche persona, o per lo meno non ricordo”.
enzo fragala
P.M. Tescaroli: “Se ha menzionato Marcello, no? Come risulta, a chi si riferiva? Chi è questo Marcello”?
Graviano: “Può essere anche Marcello Tutino. Vi assicuro che se ...”
P.M. Tescaroli: “Marcello”? Graviano: “Tutino o qualche altro Marcello che conoscevamo ... però vi posso assicurare che io il signor Dell’utri non lo conosco. Ve lo ripeto ancora”.
MARCELLO DELL UTRI E SILVIO BERLUSCONI
La Dia non crede molto a queste parole. Graviano dice che quel Marcello poteva essere un suo uomo di secondo livello come Marcello Tutino ma effettivamente quel soggetto poco c'entrerebbe nel discorso fatto dal boss alla sorella Nunzia su “SISMI”, avvocati e sul misterioso “barba”.
Nell’informativa la Dia, dopo aver riportato le risposte di Graviano su Dell’utri, chiosa richiamando un collaboratore che dice cose ben diverse:“al fine di dirimere ogni dubbio, si riportano di seguito gli esiti degli interrogatori del collaboratore Gaspare Spatuzza i quali forniscono una chiave di lettura oggettiva e lineare in merito al possibile coinvolgimento di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’utri in ordine al fallito attentato all'olimpico di Roma il 23 gennaio 1994”. Seguono le dichiarazioni di Spatuzza e le parole dette da Graviano in cella nel 2016 sulla “bella cosa” che a suo dire gli sarebbe stata chiesta da un “lui” che negli interrogatori sostiene essere Berlusconi.
marcello dellutri
POI LA DIA riporta la versione di Graviano sulla “bella cosa” (nulla a che fare con bombe ma solo un riferimento a investimenti immobiliari) e dopo aver spiegato perché non crede a questa versione minimal scrive: “In conclusione, si può quindi affermare che la conversazione ambientale del 10.4.2016, oggetto di rivalutazione nel corso dell’odierna delega di indagine, è riconducibile al contesto criminale relativo alla strage dell’olimpico del 23.1.1994, con il coinvolgimento di Silvio Berlusconi, per il tramite di Marcello Dell’utri, quale diretto interessato alla sua realizzazione”. Una linea interpretativa tutta da dimostrare che al momento non ha trovato riscontri e non è escluso che l’indagine contro Berlusconi e Dell'utri sia archiviata come già in passato su richiesta dei pm.
MARCELLO DELL UTRI E SILVIO BERLUSCONI
SALVATORE BAIARDO E BERLUSCONI - ILLUSTRAZIONE DEL FATTO QUOTIDIANO giuseppe graviano marcello dell utri assolto sul caso della biblioteca girolamini