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    IL FATTURATO CONTA PIÙ DELLE VITE DEGLI OPERAI – IL SEGRETO DI PULCINELLA SULLA MANCATA ZONA ROSSA IN VAL SERIANA: LA DECISIONE TARDÒ AD ARRIVARE PER LE PRESSIONI DEGLI INDUSTRIALI PREOCCUPATI PER LE CONSEGUENZE ECONOMICHE DEL LOCKDOWN - L'EX SINDACO DI NEMBRO: "IO SAREI STATO DRASTICO, MA LE VARIE LOBBY LASCIARONO APERTI RISTORANTI E BAR" - UNO DEI PIÙ ATTIVI ERA IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA LOMBARDIA, MARCO BONOMETTI, CHE A MARZO 2020 CHIEDEVA ANCHE UNA CORSIA PREFERENZIALE PER OTTENERE UN FARMACO PER UN FAMILIARE... - VIDEO: LA CAMPAGNA "BERGAMO IS RUNNING"


     
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    1. QUANDO GLI INDUSTRIALI DEL NORD FACEVANO LE BARRICATE SUL LOCKDOWN COSÌ SU «LA STAMPA» NEL FEBBRAIO E MARZO DEL 2020

    Estratto dell’articolo di Luigi Grassia per “la Stampa”

     

    MARCO BONOMETTI 1MARCO BONOMETTI 1

    Nel marzo di tre anni fa, mentre l'epidemia del Covid esplodeva, gli imprenditori in Lombardia e in Veneto (le zone dei primi contagi in Italia) riconoscevano l'inevitabilità delle misure di sicurezza anti-coronavirus, ma provavano a mettere sull'altro piatto della bilancia le ragioni della produzione e del commercio e a chiedere ai politici qualcosa di alternativo alla chiusura totale dei posti di lavoro: distribuzione di mascherine, guanti e altri dispositivi sanitari, distanziamento sociale, turnazioni sui posti di lavoro eccetera.

    GIULIO GALLERA CON LA TESTA FASCIATAGIULIO GALLERA CON LA TESTA FASCIATA

     

    Sull'istituzione della Zona Rossa Marco Bonometti, allora presidente di Confindustria Lombardia (e tuttora proprietario dell'azienda Officine Meccaniche Rezzatesi), dichiarava così: «C'è un problema sanitario grave e difficile, inutile minimizzare, ma bisogna sedersi a un tavolo e discutere insieme, tra istituzioni, parti sociali e industria. Le fabbriche non si possono chiudere, perché la loro chiusura equivale alla resa della nostra società al coronavirus. La nostra manifattura produce ricchezza, risorse economiche e lavoro».

     

    Che fare, allora? «Bisogna contrastare la diffusione del virus, ma non chiudendo le fabbriche e gli esercizi commerciali. Chiudere tutto non farà altro che deprimere queste aree economiche».

     

    Va anche tenuto presente che al lockdown nazionale si arrivò gradualmente, con tempi differenziati a seconda delle zone d'Italia, e ancora più differenziati rispetto al resto d'Europa, e anche per questo Bonometti lamentava: «In queste due settimane (precedenti il 7 marzo, ndr) siamo stati subissati di telefonate e email di clienti stranieri che non credono più nelle imprese lombarde. Ci domandano se potremo fare fronte alle forniture, alle consegne. E la conseguenza è che poi andranno altrove a cercare i prodotti».

     

    conte speranza conte speranza

    Poco meno esposto della Lombardia, nelle fasi iniziali del Covid, fu il Veneto. Il 22 marzo Enrico Carraro, presidente (allora come adesso) di Confindustria Veneto (oltre che titolare dell'azienda di famiglia), si diceva «estremamente arrabbiato» per il decreto del giorno prima che chiudeva tutti i centri produttivi, pur lasciando aperti (con limitazioni) i supermercati. […] La proposta del presidente degli industriali veneti, alternativa a quella del governo, era «chiudere le aziende incapaci di garantire la sicurezza e lasciare aperte le altre». […]

     

    ENRICO CARRARO 2ENRICO CARRARO 2

    2. LE CHAT DELL’ASSESSORE “MEDICI SCIACALLI VOGLIONO COMANDARE”

    Estratto dell'articolo di Paolo Berizzi per "la Repubblica"

     

    [...] Nelle settimane del “caos” o “disastro” lombardo succedono cose che emergono ora grazie alle centinaia di messaggi acquisiti dai pm di Bergamo dai telefonini dei 19 indagati. “Povera Italia”, scrive Goffredo Zaccardi, capo di gabinetto del ministro della Salute Roberto Speranza, alla sottosegretaria Sandra Zampa.

     

    L’epicentro della “povera Italia”, e dell’epidemia, è la Lombardia. La regione dove le industrie e le merci, è emerso, “non potevano fermarsi”. Il 7 marzo 2020 Marco Bonometti, allora presidente di Confindustria Lombardia, scrive a Gallera. “Bravo, sei stato chiaro e determinato ma è veramente di difficile interpretazione” (decreto contenimento virus).

     

    VAL SERIANAVAL SERIANA

    E ancora: “Ci siamo già mossi con Conte per modificare la mobilità delle merci”. Gallera: “Adesso specifichiamo la libera circolazione delle merci e speriamo siano accolte”. Bonometti è infuriato — “parlato con Attilio cose da pazzi… Questi sono matti” —, ma rilancia: “Quando avete definito le modifiche o le interpretazioni informatemi che così facciamo anche noi le stesse considerazioni”.

     

    ARTICOLI DE LA STAMPA SUGLI IMPRENDITORI E IL COVID - FEBBRAIO MARZO 2020 ARTICOLI DE LA STAMPA SUGLI IMPRENDITORI E IL COVID - FEBBRAIO MARZO 2020

    Oltre al pressing anti zona rossa di Confindustria, il 18 marzo 2020 Bonometti chiede a Gallera un farmaco per un familiare ricoverato e contagiato: “Caro Giulio, mi servirebbe avere il farmaco della Roche che so vi hanno consegnato…”. Risposta di Gallera: “Certo adesso mi attivo...verifico subito!”.

     

    3. NEMBRO, L’EX SINDACO: «NON SI CHIUSE PER LE LOBBY»

    Estratto dell'articolo di AnCu. per “il Giornale”

     

    L’ex sindaco di Nembro avrebbe chiuso tutti i locali nei primi giorni di marzo, quando il comune della Val Seriana, assieme alla vicina Alzano Lombardo, era pesantemente colpito dalla prima fase del Covid. Ma «le varie lobby li hanno lasciati aperti», scrisse in una chat su whatsapp agli atti della procura di Bergamo Claudio Cancelli, allora primo cittadino.

    claudio cancelli claudio cancelli

     

    [...] «Anch’io sarei stato drastico su ristoranti, bar, centri sportivi eccetera. E invece le varie lobby li hanno lasciati aperti. Sbagliato. Se devi intervenire, intervieni in modo rigido, altrimenti non serve», scriveva il sindaco Cancelli la sera del 3 marzo 2020, commentando su whatsapp con un imprenditore della zona la possibilità, che in quel momento sembrava molto concreta, che venisse istituita la zona rossa in Val Seriana. La chat è agli atti dell’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione della prima ondata di Covid.

     

    La frase di Cancelli arriva in risposta alla richiesta dell’imprenditore circa la chiusura del territorio («ho sentito le novità che pare non siano buone. Diventiamo zona rossa?»), con Cancelli però ancora piuttosto scettico: «Adesso è più di una voce. Però aspettiamo, non sono convinto che la adottino subito».

    campagna di confindustria bergamo is running 4 campagna di confindustria bergamo is running 4

     

    Il giorno dopo, il 4 marzo, nuova chat con l’imprenditore che prega il sindaco di fargli sapere il rpima possibile dell’istituzione della zona rossa e il primo cittadino risponde: «Non sappiamo ancora nulla. Spero ci avvisino un po’ prima. C’è ancora qualcuno che ha speranza che non venga dichiarata. Vediamo».

     

     

     

     

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    Esercito a Nembro marzo 2020 Esercito a Nembro marzo 2020 Esercito a Nembro marzo 2020 3 Esercito a Nembro marzo 2020 3 giuseppe conte roberto speranza giuseppe conte roberto speranza giuseppe conte roberto speranza giuseppe conte roberto speranza ROBERTO SPERANZA GIUSEPPE CONTE AL CONVEGNO DI AREA DEM A CORTONA ROBERTO SPERANZA GIUSEPPE CONTE AL CONVEGNO DI AREA DEM A CORTONA LA BOZZA DI DECRETO PER LA ZONA ROSSA A NEMBRO E ALZANO LA BOZZA DI DECRETO PER LA ZONA ROSSA A NEMBRO E ALZANO

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