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Da www.sportmediaset.mediaset.it
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La partecipazione di Moise Kean a una festa casalinga con altri uomini e donne in piena quarantena ha fatto infuriare l’Everton. Le violazioni delle linee guida del Governo inglese da parte dell’ex juventino gli sono costate una multa da 180mila euro, ma per Kean non si tratta della prima volta in cui finisce nel mirino della critica: dal rigore sbagliato col ‘cucchiaio’ nel Campionato Primavera ai comportamenti indisciplinati in Nazionale
L’8 giugno 2017, nella lotteria finale dei rigori contro la Fiorentina, in occasione della semifinale di Campionato Primavera contro la Fiorentina, Moise Kean si presenta dagli undici metri: prova il ‘cucchiaio’ alla Totti, ma il fiacco pallonetto finisce direttamente tra le braccia del portiere Cerofolini e la Juventus viene eliminata. Tre mesi dopo Paolo Nicolato, allora ct dell’Under 19, decide di sconvocarlo per ragioni disciplinari insieme a Gianluca Scamacca; i giornali parlano di una “ragazzata” che avrebbe commesso per fare perdere la pazienza all’allenatore. Ma i guai con la nazionale azzurra non finiscono certamente qui.
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Nel giugno 2019, infatti, l’Under 21 di Gigi Di Biagio è impegnata nell’Europeo di categoria che si tiene proprio in Italia; poco prima della sfida decisiva contro il Belgio, Kean e Nicolò Zaniolo si presentano in ritardo al risveglio muscolare del mattino, in preparazione del match. La sera prima della partita, su Instagram, Kean ballava sulle note di Benji e Fede “da stasera non arrivo in ritardo...”, ripreso da Zaniolo. Il comportamento indisciplinato causa l’esclusione per il Belgio dell’attaccante nativo di Vercelli (Zaniolo invece era squalificato) da parte di Di Biagio. Anche Roberto Mancini lascerà a casa i due nel settembre successivo contro Armenia e Finlandia per avere violato il codice etico: “Per giocare in Nazionale ci vogliono doti tecniche ma anche comportamentali”, dirà l’ex allenatore dell’Inter. Kean tornerà in Under 21 a ottobre, ma contro l’Irlanda rimedia un’espulsione evitabile dopo avere spintonato un avversario.
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Eppure, nei mesi precedenti, Kean era apparso in grande forma sia con la maglia della Juventus sia con quella della Nazionale maggiore. Mancini crede fortemente in lui e lo fa debuttare nell’amichevole vinta contro gli Stati Uniti 1-0 a Genk, a partita in corso, facendolo diventare il primo nato negli anni 2000 a vestire la maglia azzurra, a 18 anni e 9 mesi d’età. Il 23 marzo 2019, a Udine, Kean scende in campo per la prima volta da titolare e chiude il match contro la Finlandia nella prima gara valevole per le qualificazioni a Euro 2020.
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A 19 anni e 23 giorni, Kean diventa il secondo più giovane marcatore nella storia della Nazionale, dopo il compianto Bruno Nicolè. Kean si ripeterà in azzurro solo tre giorni più tardi siglando un’altra rete in competizioni ufficiali nella goleada contro il Liechtenstein, ma da quel momento in poi di lui si perdono praticamente le tracce. I suoi gol nel finale di stagione (compreso quello contro il Cagliari, dopo il quale andò sotto la curva rossoblù festeggiando in maniera provocatoria dopo avere ricevuto dei ‘buuu’ razzisti) contribuiscono a far sì che la Juventus di Allegri conquisti il suo ultimo scudetto a fine aprile; tuttavia, con l’arrivo di Sarri sulla panchina bianconera, i piani cambiano e quello che sembrava destinato a diventare un titolare inamovibile della Juventus viene ceduto all’Everton per 27,5 milioni di euro più bonus.
A Liverpool, però, Kean viene menzionato dai media più per le polemiche piuttosto che per le prestazioni in campo. A novembre ricasca nel ritardo alla riunione tecnica e, dopo la seconda volta, il tecnico dei Toffees, Marco Silva, lo manda in tribuna in occasione della partita contro il Southampton.
Un mese più tardi è protagonista di un evento più unico che raro nella storia del calcio, durante Everton-Manchester United finita 1-1: Kean entra in campo al 71’, prendendo il posto di Bernard, ma viene poi a sua volta sostituito all’89’ da Niasse per scelta tecnica. L’attaccante non era entrato in partita ed esce visibilmente contrariato per questa scelta. Il tecnico ad interim Ferguson si giustificherà così: “Dovevo perdere tempo, non c’è niente di personale”. Fatto sta che Kean all’Everton diventa l’ombra di se stesso anche dopo l’arrivo di Ancelotti e quest’ultima ‘Keanata’ di certo non contribuirà a rasserenare lo spirito all’interno dello spogliatoio.
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