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    “PAPA’ SI ERA ALZATO CON UN PO’ DI MAL DI TESTA. HA PRESO UN OKI. DOPO UN PAIO D’ORE È CROLLATO ALL’IMPROVVISO…” – ANDREA TACCONI, IL PRIMO DEI 4 FIGLI DELL’EX PORTIERE DELLA JUVENTUS, RACCONTA L’EMORRAGIA CEREBRALE CHE HA COLPITO IL PADRE: LUI È UNA ROCCIA, SONO FIDUCIOSO. E QUANDO GUARIRÀ FAREMO UNA FESTA CON IL NOSTRO VINO. IL MONDO DEL CALCIO? SI E’ ALLONTANATO DA QUELL’AMBIENTE. DICE CHE I SOLDI HANNO ROVINATO TUTTO”


     
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    Riccardo Bruno per corriere.it

     

    Come sta suo padre?

    stefano tacconi stefano tacconi

    «È in coma farmacologico. Dopo l’emorragia cerebrale ha subito un intervento che è andato bene. Ora bisogna aspettare, vedere come reagisce il fisico. Il medico ha detto che c’è stato un leggero miglioramento, ma sono cose lunghe. La cosa che mi dà speranza è che lo vedo colorito, eppoi lui fisicamente è una roccia».

     

    Ha ragione Andrea, 24 anni, il figlio maggiore di Stefano Tacconi, 65 anni il prossimo 13 maggio, portiere della Juventus e della Nazionale di grande temperamento e vigore atletico.

     

    Un guerriero, questa volta impegnato nella sua partita più difficile. Sabato mattina Andrea era con lui quando si è sentito male. «Si era alzato con un po’ di mal di testa. Ha fatto colazione, ha preso un Oki. Non ha mai avuto niente, non ci siamo allarmati. Dopo un paio d’ore è crollato all’improvviso. Per fortuna ho chiamato subito i soccorsi».

    LA STORY DI ANDREA TACCONI - FIGLIO DI STEFANO LA STORY DI ANDREA TACCONI - FIGLIO DI STEFANO

     

    Siete quasi sempre assieme, lavorate anche insieme.

    «Abbiamo una cantina vinicola. Collaboriamo con chi produce Nebbiolo, Barbera o Arneis, noi lo commercializziamo con la nostra etichetta Junic. Ha iniziato mio padre quasi per gioco, poi mi ha coinvolto».

     

    Suo padre è un grande appassionato di cucina.

    «Si è diplomato all’Alberghiero, è un grande cuoco».

     

    A casa cucina lui?

    «Pranzo e cena. Gli piace moltissimo».

     

    Piatto preferito?

    tacconi tacconi

    «Gli piace preparare i risotti».

     

    Siete quattro fratelli. Dopo di lei sono nate Virginia (17 anni), Alberto (15) e Vittoria (13). Che padre è?

    «Straordinario. Sempre presente, con me e con i miei fratelli».

    tacconi tacconi

     

     

    Lei ha anche provato a seguirne le orme in campo.

    «Ho giocato come portiere in diverse squadre, Lazio, Como, Reggiana. Poi a 20 anni ho smesso».

     

    E suo padre?

    «Era contento, ma mi ha sempre ripetuto: “Sentiti libero di fare le tue scelte”. Anche quando ho mollato, lui mi ha sostenuto».

     

    Che rapporti ha mantenuto suo padre con il mondo del pallone?

    «Segue la Juve, è un tifoso accanito ma si è allontanato da quell’ambiente. Lui è una persona molto schietta, sincera e diretta e in certi contesti questo non va bene. Sostiene che i soldi nel calcio hanno rovinato tutto. Si sono persi certi valori, non ci sono più i campioni veri».

    tacconi staffelli tacconi staffelli

     

    Suo padre è ancora un personaggio molto popolare.

    «È quello che più mi ha colpito in questi giorni. Mi hanno chiamato in tantissimi, da tutto il mondo. È una cosa che mi riempie di orgoglio».

     

    E ora non c’è che da aspettare.

    «È in buone mani, all’ospedale di Alessandria sono tutti molto preparati. Sono fiducioso, e poi faremo una bella festa. Con il nostro vino».

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