Niccolò Carratelli per “La Stampa” - Estratti
Un cessate il fuoco immediato a Gaza. E il riconoscimento della Palestina come Stato. Ecco le richieste che si alzano dal corteo pacifista, mentre sale verso la rocca di Assisi.
Una marcia della pace straordinaria, organizzata in occasione del 75° anniversario della
schlein marcia per la pace
Dichiarazione universale dei diritti umani, ma in formato ridotto. Non solo per il percorso di pochi km (la partenza non da Perugia, ma dalla vicina basilica di Santa Maria degli Angeli), ma anche per la scarsa partecipazione: circa un migliaio di persone
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Elly Schlein arriva mentre all'inizio, accompagnata dalla fedelissima Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria Pd, e dai dirigenti umbri del partito. «Siamo qui per ribadire la necessità di un cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza, dove si è già passato il segno – dice la leader dem –. Le vittime civili sono un numero inaccettabile, incredibile». Il punto è che «per ricostruire un percorso di pace, bisogna trovare gli interlocutori giusti – avverte Schlein – che non possono essere né i terroristi di Hamas né il governo di Netanyahu, che comprende esponenti di estrema destra che nemmeno riconoscono la causa palestinese».
conte landini schlein
La segretaria si muove lungo il corteo, fa un pezzo di strada a braccetto con Nicola Fratoianni, il leader di Sinistra italiana, convinto che il punto di partenza debba essere «un cessate il fuoco duraturo, per fermare la carneficina senza fine in corso a Gaza». Poi incontra don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera, che si infervora indicando «l'unica strada possibile» per sbloccare la situazione: «Cominci l'Europa a riconoscere subito i due Stati, Israele e Palestina».
Schlein non incrocia, invece, Giuseppe Conte, perché il presidente dei 5 Stelle non c'è. Ufficialmente è costretto a casa da «una brutta influenza». A fine ottobre era stato lui il protagonista della fiaccolata pacifista in piazza Esquilino a Roma, mentre Schlein era impegnata altrove. Oggi ha lasciato la scena alla leader Pd (il M5S è rappresentato da una delegazione umbra). «Dobbiamo raccogliere il grido di aiuto che si leva dalla popolazione civile palestinese – scrive l'ex premier sui social –. Il veto posto dagli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza Onu a una risoluzione che chiedeva un immediato cessate il fuoco umanitario è una decisione pericolosa e ingiustificabile», di fronte a «un'operazione militare che sta assumendo i contorni di una indiscriminata rappresaglia collettiva». Schlein sorride quando le fanno notare l'assenza del leader M5s, mentre Bonafoni si fa scappare una battuta: «L'altra volta la manifestazione era a Roma e lui era a Perugia, oggi il corteo è ad Assisi e lui è a Roma».
MAURIZIO LANDINI ELLY SCHLEIN - MANIFESTAZIONE CONTRO IL PATRIARCATO E LA VIOLENZA SULLE DONNE
Il riferimento è alla grande manifestazione contro la violenza di genere e i femminicidi, che due settimane fa ha riempito il Circo Massimo a Roma, e il confronto numerico è oggettivamente impietoso. «Non faccio confronti – dice la segretaria –, noi eravamo in quella piazza e siamo in questo corteo, perché per noi sono tutte sfide intrecciate: la pace, i diritti, la giustizia sociale e climatica». A poca distanza c'è l'attore Alessandro Bergonzoni, che saluta Schlein e commenta questa marcia a ranghi ridotti: «È una questione emotiva, sulla violenza contro le donne c'è stata una reazione forte e molto bella – spiega –; mi piacerebbe vedere la stessa partecipazione in nome della pace, del resto anche in guerra ci sono donne violentate e uccise, o no? ». C'è anche un problema di scarsa unità, di prospettive diverse, fa notare qualcuno, proponendo a Schlein una contrapposizione tra questa manifestazione e quella di martedì scorso a piazza del Popolo a Roma contro l'antisemitismo, dove la leader dem era andata e dove prevalevano le bandiere israeliane.
marta bonafoni 44
(...) Nonostante non ci sia una gran ressa, Schlein stavolta manca l'abbraccio con Maurizio Landini, che non completa il percorso fin sotto la basilica di San Francesco, ma è l'unico a ricordare che «dobbiamo batterci per un cessate il fuoco tra israeliani e palestinesi, ma pure in Ucraina». Al tramonto, mentre il corteo entra nella piazza francescana, si alzano cartelli neri con scritto "cessate il fuoco", Schlein dribbla altre domande. Dal palco conclude Flavio Lotti, storico organizzatore della Perugia-Assisi: «Esortiamo l'Assemblea generale dell'Onu a fare ciò che il Consiglio di sicurezza non è riuscito a fare, cioè approvare una risoluzione che richieda il cessate il fuoco. Abbiamo bisogno che l'Italia si assuma le sue responsabilità insieme all'Ue, che qualcuno dica basta».
elly schlein alla manifestazione contro il patriarcato a roma